«Domani o dopodomani al più tardi ci metteremo in viaggio» esordì Robert fissando le stelle mentre Emily se ne stava accoccolata al suo fianco. Le labbra doloranti e gonfie per i numerosi baci che si erano scambiati fino a poco prima.
La giovane si rizzò a sedere e l'osservò con un'espressione indecifrabile. Era preoccupata per lui? Era triste? Robert non avrebbe saputo dirlo.
«E quando sarai di ritorno?» gli chiese dopo qualche attimo di silenzio.
«Non ne ho idea» rispose con un sospiro convincendola a riaccomodarsi contro la sua spalla.
Rimasero così per un po', senza aggiungere altro, poi Emily si sciolse dal suo braccio e tornò a sedersi dritta fissandolo negli occhi.
«È una missione pericolosa? Devo stare in pensiero?» la voce sembrava incerta ma lo sguardo era attento.
Robert non sapeva cosa rispondere, quegli occhietti affilati sembravano volerlo dissuadere dal raccontare qualche pietosa bugia e il tono di voce gli suggeriva che la ragazza fosse in pena.
«È inutile che ti ricordi che siamo in guerra...» sospirò. «Ogni occasione potrebbe rivelarsi pericolosa. Non so cosa aspettarmi: Price non ha accettato lo scambio di prigionieri e sembra che stia raccogliendo altri uomini. Dobbiamo stanare dei gruppi di Ribelli che si stanno formando nel Missouri. Credo che staremo via un bel po' di giorni... Ti troverò ancora qui al mio ritorno?»
Emily rimase rigida qualche istante, come se stesse elaborando la portata di quelle informazioni, poi lasciò andare il respiro e gli prese le mani tra le sue.
«Certo... E se non dovessi essere qui, sai comunque come trovarmi a Mound City. Andrai molto lontano?»
«Prima tappa è Morristown, a una settantina di miglia da qui... poi si vedrà.»
«Vedi di tornare tutto intero» lo minacciò, ma le labbra tremavano nel pronunciare quelle parole.
Robert sciolse una mano dalla presa e le sistemò con delicatezza una ciocca dietro l'orecchio.
«Certo... Tu vedi di non fare il filo a qualche altro ufficiale nell'attesa.»
«Robert! Sei forse geloso?»
«Non più di tanto... ma se qualcun altro ti posasse gli occhi addosso sarei costretto a sfidarlo a duello. Preferirei evitare.» E dopo una breve pausa aggiunse: «Io sono innamorato di te...»
Un timido sorriso spuntò sul viso di Emily, rischiarandolo all'improvviso. Poi un'ombra velò il suo sguardo e fu costretta a distogliere il volto, turbata.
«Che succede?» si preoccupò Robert.
Lei scosse la testa e tentò di sorridere di nuovo, anche se le lacrime stavano lottando per uscire. Deglutì più volte e alla fine scoppiò a piangere e ridere insieme.
«Oh, Robert... è così bello quello che hai detto! Anch'io ti amo!»
Il giovane sorrise. Davvero l'amava? Quanta gioia poteva provare il suo cuore adesso che lei gli aveva confermato di ricambiare i suoi sentimenti? Di slancio l'abbracciò stretta.
«Non devi piangere!» E percependo che si stava di nuovo rilassando osò continuare: «Vorresti diventare mia moglie?»
Alla domanda lei si irrigidì e posandogli le manine sulle spalle si separò con forza dall'abbraccio.
«Non scherzare... non adesso...»
«Ma io sono serio!» Robert si alzò di slancio e la obbligò a tirarsi in piedi, la fissò per qualche istante con lo sguardo luccicante e il respiro leggermente affannoso, poi si inginocchiò davanti a lei.
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Polvere alla polvere
Historical FictionUtah 1854. Due fratelli decidono di lasciare la sicurezza della casa materna per seguire il padre, capitano dell'esercito. Giovani e scanzonati, alle prese con mille difficoltà per adattarsi alla vita militare mentre inseguono i loro sogni e cercano...