Erano stati in sella tutto il giorno. Un lungo serpente di soldati blu che si snodava per la strada, ordinato e infinito. Sabrina non riusciva a credere di essere lì in mezzo, circondata da uomini e apparentemente invisibile. Non si era mai sentita così impaurita e elettrizzata allo stesso tempo: nessuno sembrava fare caso a lei e pensò di potersi quasi divertire durante quel trasferimento. In groppa al suo cavallo teneva il passo con gli altri perfettamente amalgamata nel gruppo, fiera delle sue abilità di cavallerizza.
Verso sera si erano fermati per la notte sistemandosi alla bell'è meglio tra gli alberi che punteggiavano il paesaggio.
Robert le aveva consegnato le redini del suo cavallo e fatto cenno di andare a legarlo, insieme al proprio, a un ramo in disparte. Sabrina si era diretta in cerca di un posto ancora libero, e soprattutto isolato, quando un soldato l'aveva apostrofata.
«Ehi, ragazzo, passami quella mazzetta.»
Un uomo stava controllando un ferro del suo cavallo, tenendo la zampa piegata e sollevata da terra, e gli indicava con lo sguardo un attrezzo poco distante fuori dalla sua portata.
Sabrina sentì un brivido di paura correre lungo la schiena e deglutì a fatica prima di muoversi nella sua direzione, chinarsi e raccogliere l'oggetto. Poi, senza osare guardarlo in faccia, glielo porse.
L'uomo la scrutò per un breve attimo, poi le fece un cenno in segno di ringraziamento. Sabrina si allontanò in fretta, cercando di non incespicare con le scarpe troppo grandi per i suoi piedi e senza voltarsi indietro. L'aveva chiamata "ragazzo", pensò ricominciando a respirare, forse l'aveva davvero ingannato. Assicurò con mani tremanti dall'ansia i cavalli a un ramo e si lasciò cadere seduta, con un sospiro.
«Eccoti!» esclamò Jonathan raggiungendola e legando il suo animale insieme a quello dei fratelli.
«Stanotte ci fermeremo qui: preparati a dormire all'addiaccio.»
Sabrina annuì, più preoccupata di dover stare in quel posto circondata da uomini senza potersi nascondere in una tenda, che di dormire sulla nuda terra.
«Adesso organizzeremo dei fuochi di bivacco per cucinare qualche razione, ma è meglio se tu te ne rimani in disparte, almeno finché non se ne vanno tutti a dormire: sarebbe strano che un ragazzino si unisse a degli ufficiali per cena e preferisco non lasciarti con gli altri soldati. Se qualcuno ti dicesse qualcosa, tu rispondi che hai avuto l'ordine di occuparti dei nostri cavalli. Ci penso io a farti saltare l'ispezione serale.»
La ragazza non ribatté, anche se alla parola "cena" il suo stomaco aveva brontolato con decisione. Intuendo che potesse essere affamata, il fratello si mise a frugare nel suo tascapane ed estrasse una galletta.
«Ho solo questa... Non è molto, ma è meglio di niente per adesso.» E gliela porse.
Sabrina la prese e l'infilò nel suo tascapane senza dire nulla.
«Ci vediamo dopo» concluse rassicurante, prima di allontanarsi e lasciarla lì in disparte.
La notte era calata in fretta, i fuochi di bivacco disegnavano ombre sui volti degli uomini seduti là intorno a ridere e mangiare, mentre la ragazza cercava di non pensare e fare passare il tempo. La vista di tutti quei soldati stravaccati in giro, però, la riportava con la memoria all'accampamento sudista in cui era stata prigioniera.
Provava a scacciare quelle immagini, ma sentiva che l'angoscia si stava impossessando di lei anche se tentava di convincersi che la situazione era molto differente: non era completamente bagnata, con la gamba ferita e le mani legate; nessuno le lanciava occhiate oscene cercando di intuire le sue forme sotto la camicetta incollata alla pelle; non era in balia di un pazzo sadico. Era tutto diverso ora, eppure quel chiacchiericcio, quei fuochi accesi nel bosco, il fiato caldo dei cavalli e il rumore dei loro zoccoli che producevano fruscii tra le foglie cadute erano gli stessi. Se chiudeva gli occhi, le sembrava di rivivere un incubo.
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Polvere alla polvere
Historical FictionUtah 1854. Due fratelli decidono di lasciare la sicurezza della casa materna per seguire il padre, capitano dell'esercito. Giovani e scanzonati, alle prese con mille difficoltà per adattarsi alla vita militare mentre inseguono i loro sogni e cercano...