Capitolo 10

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13 ottobre 1612 d.C.
Sono passati mesi da quando ho visto per la prima volta la splendida donna che tengo tra le braccia in questo momento. Dorme accoccolata sul mio petto da molte ore ma io non riesco a dormire. Ho passato tutta la notte a guardarla, senza riuscire a capacitarmi che fosse diventata mia moglie. Fuori dalla finestra il sole sale lento nel cielo, inondando il mondo con la sua luce. È mattina presto ma l'alba è già passata da qualche ora. Mi scosto da lei delicatamente per non svegliarla. Scendo dal letto convinto di non averla disturbata...mi sbagliavo. Emette un leggero rantolo e si gira dall'altro lato. Resto a contemplarla mentre dorme sdraiata nel mio letto. Il piccolo corpo nudo è rannicchiato in posizione fetale sotto le coperte. I morbidi boccoli neri sparsi sul cuscino sono talmente lunghi che potrebbe utilizzarli come coperta improvvisata. Rose dice che sono troppo lunghi, per me sono stupendi. Mentre dorme il suo volto è sereno. Ha le labbra leggermente dischiuse e il suo petto si alza e si abbassa regolarmente sotto le coperte. Le pupille si muovono lente sotto le palpebre incollate tra loro, e le ciglia lunghe sovrastano le gote rosate che le colorano il viso. Cambia posizione e le coperte le lasciano scoperte le spalle. Mi avvicino il più silenziosamente possibile, tiro la coperta fino alla base del collo e le bacio la testa. Mugugna e io mi allontano sorridendo. Si è trasferita a casa mia da circa tre settimane, il giorno dopo esserci sposati. Non mi sono ancora abituato a svegliarmi con lei e a viverci insieme. Adesso lei non è più Rosemary Hale ma la signora Hoghes. Vado verso il bagno e mi chiudo la porta dietro. Guardo allo specchio il

mio sosia. Gli occhi sono leggermente arrossati per la mancanza di sogno, e la bocca è ancora piegata in quel sorrisetto stupido che ho sempre quando Rose è nelle vicinanze. Piego per lavarmi il viso con l'acqua fresca, poi la alzo e la asciugo con un panno. Mentre quest'ultimo mi copre ancora la faccia una mano si poggia sulla mia spalla sinistra. Abbasso il panno e guardo nello specchio aspettandomi di vedere la faccia assonnata di Rose. Ma lei non c'è, probabilmente sta ancora dormendo. Caroline crea un contatto visivo con i miei occhi utilizzando lo specchio. Ha la testa lievemente inclinata verso destra e lo sguardo assassino. I miei occhi sono spalancati. Mi giro di scatto. Ora siamo faccia a faccia e la sua mano non è più sulla mia spalla. Il mio corpo è paralizzato. Lei raddrizza la testa e, per la prima volta, mi parla.
«Lei non fa per te.» È una voce rauca, quasi vecchia. Usa un tono di voce basso, come se non volesse svegliare Rosemary. La sua faccia è rigida, il sorriso severo, gli occhi spenti ma al contempo sempre vigili. Mi posa la mano sulla guancia. È congelata. Il sorriso le muore in un istante e la faccia si fa seria, vendicativa. «Brucerete insieme.»
Mentre un sorriso minaccioso cresce sul suo viso e lo deforma, la sua mano inizia a scaldarsi fino a diventare incandescente. Un grido straziante, quasi disumano, esce dalla mia bocca. Quasi appagata lascia cadere la mano. Faccio un passo indietro e mi giro verso lo specchio. Il mio volto è intatto. Niente scottatura, niente rossore, e niente Caroline.
«Oscar!» Una voce bassa e spaventata mi arriva da dietro la porta e i tonfi che si avvicinano mi fanno capire che qualcuno sta arrivando. Sta correndo. Devo averla

svegliata. «Oscar! Perchè non...» La porta si spalanca. Rose mi fissa con gli occhi spalancati dalla paura. Sono ancora impastati dal sonno ma non li ho mai visti più svegli di adesso. Ha il fiatone. La tranquillità che la invadeva pochi minuti fa mentre dormiva è andata perduta. È avvolta nella coperta. La guardo dallo specchio. «Che succede?» La sua voce adesso è spaventata...la causa del suo terrore sono io. Le faccio paura o è spaventata per quello che mi è accaduto?
Fa un passo verso di me e allunga la mano. Io non mi giro. Continuo a guardarla attraverso il riflesso dello specchio. Non riesco a parlare.
«Ti prego dimmi cosa sta succedendo.»
Appoggia la mano sulla mia spalla sinistra mentre dietro di lei si forma una sagoma. Caroline.
«Non fa per te.» Il mio corpo è di nuovo immobilizzato. Gli occhi puntati dietro Rosemary.
Rose guarda dietro di sé cercando con lo sguardo la cosa che ha catturato la mia attenzione. Pare non vedere nulla. Non la vede. Ma Caroline è lì...Come fa a non vederla? «Che...che cosa stai guardando?» È disorientata. «Brucerete insieme»
«Oscar, dimmi cosa stai guardando!»
I miei occhi slittano dalla chioma rossa a quella nera.
«Ti prego mi stai spaventando.»
«Non va bene per te. Non lo dirò un'altra volta.»
Un silenzio assordante riempe la piccola stanza in cui ci troviamo. Caroline mi fissa per qualche secondo. Il suo solito sorriso le riempe il volto e, come suo solito, inclina la testa di lato. Rose ricontrolla dietro di sé, sempre più confusa. Mi implora con lo sguardo di metterla al corrente

Non moriremo maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora