Ho camminato per un paio d'ore per le strade di Tecani con la sacca dietro la spalla. Mentre camminavo mi sono mangiato la mela. Non mettevo qualcosa sotto i denti da troppo tempo. Per essere mattina presto ci sono molte persone in strada. Solitamente appena arriva il freddo Tecani è deserta, sopratutto durante le fredde mattinate. Oggi però, a differenza degli scorsi giorni, non fa tanto freddo. Quest'ultimo si deve essere dimenticato di far visita al villaggio. Il cielo limpido, libero da ogni nuvola, permette al sole di riscaldare l'aria rendendomi questa giornata leggermente più piacevole. Purtroppo neanche questo basta per salvarmi dai miei pensieri. Affretto il passo quando passo davanti al negozio del sig. Hartfor. Non posso permettere che il bel ricordo del mio primo incontro con Rose influenzi la decisione che sono costretto a prendere. Continuo a camminare per qualche minuto prima di girare l'angolo. Il sguardo si posa su una donna con un cesto di panni piegati sottobraccio, la cui bambina dai capelli biondo platino che le gironzola intorno saltellando. A quell'immagine il mio corpo si paralizza. La sacca ricade con un tonfo e la bambina si ferma, gira la testolina e mi guarda. Per un istante quei capelli platino diventano rossi. Il mio corpo immobilizzato viene scosso dal panico. Il mio corpo viene colto da uno spasmo e si piega in avanti. Appoggio i palmi delle mani sulle ginocchia, chiudo gli occhi e inizio a respirare profondamente cercando di calmarmi. Inalo e l'aria sembra bruciarmi i polmoni. Rosemary è incinta.. Un altro respiro, stavolta più affannoso. Sarò padre. Sento un peso sul petto. Non riesco a respirare. Mia figlia non sarà...normale. Le lacrime iniziano
a scendere senza controllo mentre il respiro si fa sempre più corto. Sarà una strega. Mi sento morire. Sarà come la madre, Le gambe minacciano di cedere.
Una mano si appoggia sulla mia spalla destra sottraendomi dai miei pensieri. «Signore...» una voce roca e maschile dietro di me mi riporta alla realtà. «Sta bene?»
Sto bene? "No, non sto affatto bene. Il mondo mi è appena crollato sulla testa lasciandomi senza fiato e lei mi chiede se sto bene?" Ha ragione la vocina: non sto bene.
Mi rimetto in piedi ma non mi giro. «Signore, devo chiamare aiuto?» Mi asciugo le lacrime e cerco la forza di voltarmi. «Signore?» La sua voce adesso è preoccupata ed ha un timbro più basso.
Finalmente il mio corpo risponde al mio comando e si volta talmente veloce che la mano della figura, che ho davanti, rimane sospesa a mezz'aria per qualche istante prima di essere abbassata. Mi ritrovo a guardare un uomo poco più anziano di me, nettamente più basso e poco più robusto. I capelli castani gli ricadono sulla fronte in riccioli indefiniti. Poco più in basso i piccoli occhi di ghiaccio mi scrutano in attesa di una risposta. «Sto bene, grazie.»
Solitamente non mi piace mentire, ma in questo momento sono costretto a farlo. Non posso certo rivelargli che mia moglie è una strega, tanto meno che è incinta e sopratutto che aspetta una figlia. Sarebbe come condannarle entrambe a morte certa.
Cerco di fermare il tremore delle mie ginocchia e di sfoderare un sorriso sincero ma con scarsi risultati. Il cuore mi batte così forte che ho il timore che quest'ometto lo possa sentire. Egli sembra accorgersi della falsità del mio sorriso ma si limita ad annuire. Si guarda intorno conun'espressione quasi eccitata. Seguo il suo sguardo e mi accorgo che la strada si è riempita di persone. Sembra quasi che l'intero villaggio si sia riversato nelle strade di Tecani, impregnando l'aria di voci sottoposte e degli schiamazzi dei bambini.
Li osservo per un paio di minuti prima di arrivare ad una conclusione. «Vanno tutti nella stessa direzione.» Penso ad alta voce.
L'uomo si limita di nuovo ad annuire, stavolta senza guardarmi.
Perché vanno tutti nella stessa direzione? Torno a guardare quell'uomo bizzarro dai capelli castani che prima si offre di aiutarmi e poi non mi rivolge nemmeno una parola, limitandosi ad osservare la folla con le mani nelle tasche dei pantaloni troppo attillati. Non si è neanche presentato. Avrei dovuto forse farlo io? «Signore, qual è il suo nome?» L'uomo riporta la sua attenzione su di me. «Abram, signore.» Mi squadra dall'altro verso il basso e per la prima volta mi accorgo dell'intensità del suo sguardo. Mi guarda come se si credesse superiore, come se sapesse di essere superiore. «Lei invece come si chiama?» Ha la voce ferma e sicura.
«Mi chiamo Oscar.»
Abram annuisce e torna a guardare il fiume di persone che scorre intorno a noi.
«Sa per caso dove si stanno dirigendo tutte queste persone?»
Quasi soprappensiero, e senza guardarmi, la sua bocca si apre. «Stanno andando alla vecchia piazza.»
Il mio cuore si ferma e le ginocchia ricominciano a tremare. So esattamente cosa accade nella piazza di Tecani. Il mio
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Non moriremo mai
Fantasy❗️ATTUALMENTE SOSPESA❗️ 23 luglio 1612, in un piccolo villaggio della campagna inglese, sette donne vengono bruciate sul rogo. Tra loro c'è Caroline: una giovane strega bramosa di vendetta contro il popolo che ha acclamato la sua morte. Il destino v...