Capitolo 7.

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Guido verso un ristorante messicano per vedere Chloe. Non appena entro, mi fa un cenno con la mano. Mi siedo accanto a lei e sospiro.
<<Mattinata pesante?>>
<<Settimana pesante.>>
<<Fammi indovinare: Elijah Crane?>>
La guardo seriamente. Lei mi sorride e fa un cenno al cameriere.
<<Margarita?>>
<<Mmm...prendo una birra.>>
Il cameriere dopo qualche minuto ci serve le nostre bevande mentre Chloe si gira verso di me.
<<Eli mi ha "licenziata" almeno cinque volte. Fingere di essere un'impiegata normale non mi sta aiutando molto.>>
<<Io credo che a te sotto, sotto piace che lui opponga resistenza.>>
<<Come fa a piacermi! Ho cose più importanti a cui pensare invece che fare giochetti con il mio cliente più importante. Come faccio a sostituirmi? Chi potrebbe resistere con lui a parte me stessa?>>
<<Onestamente nessuno.>> arriccia il naso. <<Se non collabora, forse dovrai lasciare completamente i Crane. Avranno pure dei contatti importanti qua a Chicago, ma non sono gli unici ricchi che vivono qua.>>
<<Hai ragione, ma se lascio vincere Elijah Crane, allora...>>
<<Scusi, signorina.>>
Mi giro e vedo Zach in piedi dietro di me con un sorriso, lasciando affiorare il suo tratto meridionale.
<<Ah, ci siamo incrociati al magazzino di Eli non molto tempo fa, vero?>>
<<Sì signora! Tu sei la deliziosa assistente che mi ha fatto entrare.>>
<<Io sono Jessica Sawyer...che sorpresa vedere uno degli amici di Eli qua.>>
<<Anche se avessi tutti i soldi del mondo, questo posto continua a fare la migliore carne arrostita.>>
<<Non so il tuo cognome Zach, ti dispiacerebbe dirmelo?>>
<<Ferguson. Sono un appaltatore commerciale.>>
<<E io sono Chloe! Ciao!>>
Zach Ferguson.
Gli stringo la mano e mi giro per vedere Chloe che ha un'espressione da sballo, chiaramente innamorata. Alzo gli occhi al cielo.
<<E' buffo. Non considero Chicago come una piccola città, eppure eccoci qua.>>
<<Sì, eccoci qua!>>
Oddio Chloe, datti una calmata!
<<Conosci bene i Crane?>>
<<Sufficientemente bene. Ho fatto dei lavori per Eli e Tag.>>
Annuisce al cameriere mentre gli serve una birra. Si guarda intorno e sorride.
Chloe sta quasi per svenire.
<<Immagino che se tu stai lavorando per Eli, allora ci vedremo più spesso.>>
<<Mi piacerebbe.>> inclina la testa e ride. <<Che pena che non sei disponibile, bellezza. Non per essere sfacciato, ma ti avrei chiesto di uscire in un battibaleno.>>
<<Scusa? Non disponibile?>>
<<Ehm, fidanzata? Promessa sposa? Sposata? Non sono sicuro di come lo dite qua, voi gente di città. Eli mi ha dato la notizia, ma...>>
Alza le mani in segno di difesa.
<<Dimmi Zach...che notizie ti ha riferito Eli, esattamente?>>
<<Ha detto che tu non sei single e che non dovrei molestarti.>>
I miei occhi brillano di rabbia.
<<Sono sicura che ti è sembrato...interessante.>>
Mormora qualcosa, in fondo la gola.
<<Va bene. Non darei fastidio al tuo fidanzato per nulla al mondo. Non sono quel tipo di persona. Comunque è stato bello rivederti, Signorina Sawyer.>>
Dopo un altro cenno, se ne va. Guardo in basso verso i suoi stivali da cowboy mentre scompare.
<<Dove hai trovato quel cowboy urbano? E' pura sensualità avvolta nei jeans. Voglio dire...porca miseria!>> Chloe mi sussurra alla spalla e si morde il labbro. <<Non sono abituata a tanto testosterone concentrata in una sola persona.>>
Bevo un bel sorso del mio drink prima di fare un bel respiro profondo.
<<Comunque cosa intendeva quando diceva che non sei disponibile?>>
<<Non lo so. Però di sicuro lo scoprirò.>>
Mi alzo in piedi pronta per uscire. Chloe si avvicina, con il viso corrugato.
<<Aspetta, non mollarmi qua! E se tornasse indietro?>> ti giri e vedi Zach che parla con una bionda al bar.
Chloe sospira.
<<Non importa, credo che abbiamo perso la nostra possibilità.>>
Esco dalla porta ed entro in macchina.
Guido fino al magazzino di Eli, accelerando a fondo.
Mi precipito nella loft di Eli e sbatto la porta dietro di me. Lui esce dalla cucina, con una mela rossa e un coltello in mano.
Non sembra per niente sorpreso di vedermi.
<<Credevo di averti detto di prenderti la giornata libera.>>
Lancio la mia borsa sul tavolo della sala da pranzo e mi vado verso di lui.
Lui guarda in basso verso la sua mela. Taglia una fetta e la mette sulla sua lingua, la sua sensualità fa vacillare i miei passi.
Perché è così sexy? Concentrati, Jessica.
Faccio uscire un respiro caldo.
<<Parlami di Zach Ferguson.>>
Eli si ferma mentre il coltello taglia la pelle della mela.
<<Cosa c'è che non va con lui?>>
<<L'ho incontrato da Elsa poco fa. Mi ha fatto sapere che mi avrebbe chiesto di uscire se non fossi stata, cito testualmente "non disponibile".>> faccio il segno delle virgolette con le mani. 
Eli taglia un'altra fetta, le sue mani si muovono lente e metodiche. Ha una precisione eccellente.
<<E' semplice, lui non dovrebbe chiederti di uscire.>>
La sua voce è calma, ma trasmette un brivido che mi attraversa tutto il corpo.
Mi chiedo se il suo coltello potrebbe tagliare la tensione che c'è fra noi due.
<<Questo non è un mio problema. Il mio problema è che qualcuno gli ha detto che io non sono disponibile.>>
<<Tu non puoi uscire con nessuno degli impiegati Crane mentre lavori per me.>>
<<Non sono a conoscenza di nessun affare che il Signor Ferguson stia facendo per i Crane.>>
<<La risposta è no, Sable.>>
<<Non hai nessun diritto di dirmi con chi posso o non posso uscire.>>
<<Tu non uscirai con Zach.>>
<<Scusa? Questo non ti riguarda.>>
<<Zach non può chiederti di uscire.>> stringo i denti. <<Non fino a quando lavorerai per me.>>
Eli non lo capisce.
Non m'interessa Zach, ma semplicemente non voglio essere controllata.
<<Posso aspettarti fuori, sai.>> gli tolgo la mela dalla mano. <<Dato il nostro storico, non passerà molto tempo prima che tu mi licenzi di nuovo.>> fa un passo verso di me mentre appoggio la mela sul tavolo. Non mi muovo. Lo guardo dritto negli occhi e vedo un lampo di dolore prima di vedere il mio riflesso. Così velocemente mi sono arrabbiata altrettanto velocemente mi tranquillizzo. C'è qualcosa in questo momento, nei suoi occhi. <<Perché?>>
<<Perché cosa?>>
<<Perché hai detto a Zach che non sono disponibile?>> lui rimane in silenzio, come se stesse cercando di trattenersi. Respiro profondamente e lentamente. Il mio petto si gonfia. <<Eli.>>
Appoggia le dita sull'abbottonatura aperta della mia camicia e il calore della sua pelle si irradia attraverso il tessuto.
Gira la sua mano, tenendo gli occhi puntanti su di me mentre il dorso delle sue dita sfiorano il mio petto, che si alza e si abbassa rapidamente. Solleva il coltello e con un movimento rapido taglia uno dei miei bottoni. Faccio un sussulto.
<<Un filo sciolto.>>
Ha in mano un filo bianco e lo lascia cadere sul pavimento.
I suoi occhi si fissano sulle mie labbra per poi abbassarsi. Un altro giro del suo pollice sul bottone della mia camicia e i suoi occhi si rivolgono di nuovo ai miei.
<<Ti faccio paura, Jessica?>>

LA BESTIA DEL MILIARDARIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora