Capitolo 13.

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Guardo la scalinata all'entrata del locale e poi i pantaloni di Eli, che nascondono parzialmente la sua tibia di metallo.
<<Mmm...>>
<<Questo ti sembrerà il Machu Picchu. Solo gradini e fatica.>>
<<Non ero un gran scalatore negli addestramenti di base e adesso ancora meno.>>
Cerco di mantenere un tono leggero mentre indico uno dei lati.
<<C'è un entrata laterale. Usavo l'ascensore che era lì, per uscire di nascosto.>>
<<I tuoi genitori sono i proprietari di questo posto?>>
<<I miei genitori possiedono metà della città...ovviamente tu sai come ci si sente.>> guarda la piccola targhetta del parcheggiatore che dice 'SOLO CON INVITO', poi me la indica. <<Fidati, sono nella lista.>>
Raggiunge la porta laterale ed esita.
Noto quanto è teso e come se ogni istinto gli stia dicendo di scappare via, di tornare al suo magazzino santuario.
<<Eli...ho bisogno di te...qua.>>
Sento il suo respiro bloccarsi in gola. Stringo la presa intorno al suo braccio e lui guarda verso di me.
<<E' davvero così importante per te dimostrare questo ai tuoi genitori?>>
<<Non hai idea.>>
Guarda di nuovo la scalinata e poi mi riguarda. Annuisce.
<<D'accordo ci sto.>>
Passiamo attraverso le due porte doppie, ci districhiamo verso alcuni corridoi laterali e arriviamo nella sala dei banchetti. Prima ancora di oltrepassare la soglia delle porte, vedo mia madre in un abito bianco.
<<Quella è tua madre?>>
<<Wow, che buon occhio! Helena Sawyer in carne ed ossa.>>
<<Le assomigli.>>
Abbassa il mento, lanciandole uno sguardo d'approvazione.
<<Io...lo considero come un complimento.>>
<<Dovresti! E' bella per la sua età.>>
<<Sei contento che ho preso il mio bell'aspetto da lei?>>
<<Non mi lamento.>> 
Prendo un biglietto dalla borsetta. Il leggero fruscio allerta le orecchie allenate di Eli.
<<Cos'è?>>
<<I posti a sedere. Siamo al tavolo 11.>> Eli scruta la stanza. Gli tocco il gomito e gli indico il centro. <<Siamo giusto davanti.>>
<<Oh allegria.>>
<<Sì...e io che speravo potessimo andarcene prima.>> Eli alza un sopracciglio e mi rendo conto di come può sembrare...che voglio sgattaiolare presto e andare via...insieme. <<Volevo dire che...così possiamo andarcene e tornare al magazzino per lavorare.>>
<<So cosa volevi dire e so anche cosa è sembrato.>>
Ci incamminiamo verso il tavolo e io m'irrigidisco all'istante. Eli abbassa la voce per mormorarmi qualcosa.
<<Sembri un pò infastidita, Sable. Ti hanno assegnato il posto vicino a qualcuno che non ti piace?>>
<<Ho una lista lunga. Sono più che altro delusa perché un tavolo davanti non è un tavolo dietro.>>
<<Mi hai portato qua per questo, no? Per non dover scappare né nasconderti.>>
Fa scorrere la sua mano sulla mia schiena, grattando gentilmente il mio collo.
I miei pensieri vagano. Le sue dita che sfiorano la pelle nuda del mio collo, mi mandano elettricità alla mia schiena.
Oddio...che cosa non farei per portarmi Eli a casa e...
<<Jessica?>>
Cerco di non sembrare troppo stressata quando vengo scossa dal mio torpore.
Non ho preparato Eli su cosa aspettarsi dai miei genitori. Spero lui possa cavarsela.
<<Non mi presenti il tuo accompagnatore?>>
Il mio sorriso è falso. 
Invece lo sguardo di Eli sembra indicare che sta nascondendo qualche intento selvaggio.
<<Certo mamma! Lui è Elijah Cane, il mio...>> guardo Eli. La malizia brilla negli occhi di acciaio della Bestia. <<Eli Crane è...il mio fantastico fidanzato.>>
<<Il tuo cosa?>>
<<Per caso, la mia cara Sab...>> si blocca in tempo. <<La mia cara Jessica...non porta mai i suoi spasimanti?>> il modo in cui pronuncia il mio nome mi trasmette una sensazione pericolosa. Sò che fa parte della recita, ma non posso evitare di arrossire in volto. <<Mi dispiacerebbe pensare di essere il suo piccolo segreto.>>
L'espressione di mia madre si rilassa.
Mi guarda negli occhi.
<<Stai dicendo sul serio? Sei Elijah Crane? Il terzo fratello?>>
<<In carne ed ossa, più o meno.>> mi strizza l'occhio. <<Helena Sawyer, immagino. Ho sentito parlare molto di lei.>>
Invece che allungare una mano per una stretta, mia madre porta entrambi le mani alla clavicola, per evitare di toccare Eli.
<<Non sapevo che la mia Jessica conoscesse i Crane così...intimamente.>>
Mi lancia un'occhiataccia come per rimproverarmi per la mia ribellione adolescenziale.
Alzo gli occhi.
<<Ci conosciamo anche professionalmente.>>
Mi avvicino ancora di più ad Eli. Mia madre sbuffa.
<<Josh sarà dispiaciuto se non lo congratuli personalmente prima che la cerimonia inizi.>> mi prende per il polso e si mette in moto, trascinandomi dietro di lei. Con lo sguardo scongiuro Eli di fermarla. <<Mi scusi.>>
<<No, non credo di scusarla.>> mia madre si blocca mentre io mi mordo il labbro. <<Siamo venuti insieme, vero Sable?>>
Mia madre ride per il soprannome che lui si è lasciato scappare.
Io sorride cortesemente mentre mi libero il polso. Eli mi riporta in mezzo alla folla. Gli sussurro mentre lo guardo dolcemente.
<<Grazie, sarebbe stato...così stressante. Sono sicura che si sarebbe messa a gridare contro di me.>>
<<Non devi fare la gentile, sai.>>
<<Devo esserlo, se voglio mescolarmi a questa folla.>>
<<Però non devi seguire le regole che ti hanno imposto prima che te ne andassi. Te ne sei andata, Sable. Non dimenticarlo.>>
Sposto indietro le spalle e mi raddrizzo un pò. Annuisco.
<<Hai ragione. Cosa facciamo adesso?>>
<<Quello che vogliamo. Anzi...andiamo a bere qualcosa prima delle presentazioni. Il famoso ex può aspettare.>>
La sua bocca sembra lasciar intravedere un sorriso. 
Io rido mentre ricordo i giorni in cui i capricci di Josh controllavano tutti i miei movimenti.
<<Sì. Sì che può aspettare.>>
<<Helena?>>
Lei si gira sentendo il suo nome.
<<Sì, Signor Crane.>>
Enfatizza 'Signor' per ricordare ad Eli che non si danno assolutamente del tu.
Mia madre ha sempre pensato il peggio dei Crane.
<<La raggiungeremo fra qualche minuto, Helena.>>
<<Preferirei che mia figlia venisse con me ora. L'invitato d'onore vorrebbe vederla.>>
<<In tal caso, l'invitato d'onore, in qualsiasi momento, può portare qua le sue onorabili chiappe e salutare. Lo mandi qua dopo che avrà ricevuto il premio nobel o la stellina d'oro...o qualsiasi cosa abbia guadagnato stasera. Rimarremo qua, forzandoci molto di non sprecare l'open bar.>>
E' arrabbiata, lo so, ma non può mostrarlo altrimenti causerebbe uno scandalo.  La saluta graziosamente con la mano e mi giro per andare al bar.
Oddio, Eli sta trasformando questa serata...nella migliore della mia vita.
<<Eli, sai cosa hai appena fatto per me?>>
<<Non dirmi che tua madre ti può ancora mettere in punizione.>>
<<No, cioè...andrà fuori di testa per quello che le hai appena detto, però...è sempre stato quello che volevo dirle!>>
<<Allora perché non lo hai fatto?>>
<<Sinceramente...non lo so.>>
<<Essere troppo coinvolta in una situazione potrebbe confondere il tuo giudizio. E' più che normale.>>
<<Sta andando molto meglio di quanto immaginassi.>>
<<E pensare che tu stavi per invitare...>> conta con le dita. <<Tracy, James, Kent, Travis, Brandon, Jacob o Antonio.>>
<<Hai ascoltato la mia telefonata con Chloe?>>
<<Non preoccuparti, Sable. Non mi dà fastidio essere la tua ottava opzione. Dopotutto sei la mia undicesima assistente.>>
Vado al bar, tenendo ancora il braccio di Eli. Mi separo da lui per sedermi. Lui si siede di fianco a me prima di guardare la folla dietro di noi.
<<Ok, dovresti darmi qualche informazione prima di conoscere Josh di persona.>>
<<Tutto quello che devi fare è dirgli 'Piacere di conoscerti', poi torneremo al nostro tavolo.>>
<<Ti garantisco che non dirò niente del genere. Prima di tutto non sarà un piacere conoscerlo.>>
Esala un soffio di aria calda e io lo sento fino alla mia clavicola. 
Mi fa venire la pelle d'oca.
<<Per quanto tempo siete stati insieme?>>
<<Per quando tempo io e Josh siamo stati insieme? Perché hai bisogno di saperlo?>>
<<Perché schivi la domanda?>>
Il barman si schiarisce la voce ed Eli annuisce. Se non ordina ora, dovrà aspettare il resto della fila.
<<Cosa prendi, Sable?>>
<<L'unica cosa che ho il permesso di bere a queste feste è champagne, e solo un bicchiere per il brindisi.>>
<<'Permesso'? Sei un cane?>>
<<A un guinzaglio molto corto.>>
<<D'accordo. In qualità di tuo capo, stabilisco io le regole ora. E la mia regola è che tu ordinerai quel cazzo che vuoi e in qualsiasi quantità tu voglia.>>
<<A mia madre le verrà un colpo. Lei dice sempre che non è dignitoso per una Sawyer essere inopportuna o poco rigorosa durante un evento di cui si è anfitrioni.>>
<<E mia madre si rigira nella tomba pensando a genitori che trattano la loro figlia adulta in questo modo. Quindi bevi.>>
<<Beh...hai ragione! Questa è una festa, no? Allora divertiamoci. In questo caso, voglio quello che prendi tu.>>
<<Birra alla spina da abbinare ai nostri cocktail...e degli shot come aperitivo.>>
<<Eli! Ci sbronzeremo di brutto!>>
<<Così questo evento diventerà tollerabile.>> ride mentre guarda verso il barman che sta aspettando. <<Due shot, metà vodka e metà liquore alla nocciola, per favore. E del limone con lo zucchero di accompagnamento. A seguire, due lemon drop Martini, giusto per assaggio. E dopo...due birre. Opterei per la varietà locale, ma anche qualsiasi altra varietà va bene, basta che siano alla spina.>>
Il barista sembra un pò stupito.
Evidentemente nessuno, eccetto Eli Crane, ha le palle di ordinare un vero drink.
<<Le persone stanno già guardando...>>
<<Non mi sembri il tipo che si uniforma alla moltitudine, Jessica Sawyer.>>
<<Non lo sono, ma è solo...stare qui, con i miei genitori. Mi fa sentire di nuovo ragazzina.>>
<<Quindi se io non fossi qua, ti berresti lo champagne che non vuoi?>>
<<Probabilmente.>>
<<Continueresti a fare quello che vogliono i tuoi genitori e torneresti con Josh...di nuovo.>>
Mi prende la mano, tenendomi a debita distanza. Faccio un piccolo giro sotto il suo braccio prima di avvicinarmi.  Il profumo della sua colonia mi fa girare la testa. 
Mi avvolge fra le sue braccia con un sorriso. 
La sua mano si muove verso il fondo della mia schiena mentre lo guardo.
<<Fidati, Sable. Non siamo qua per fare quello che rende felice i tuoi genitori.>>
Mi supera per prendere uno degli shot e me lo mette in mano, prima di allontanarsi.
Lo bevo d'un sorso e lascio che bruci giù per la gola, poi premo lo spicchio di limone ricoperto di zucchero e lo succhio.
<<Wow...è davvero buono!>>
<<Gustoso e dolce, poi un pò aspro. Sapevo ti sarebbe piaciuta questa combinazione.>>
Poi passo all'intenso cocktail di agrumi che ha ordinato Eli, mentre lui beve il suo shot.
Il modo in cui alza la testa fa venire voglia di baciare il suo collo.
<<Okay ti ascolto.>>
<<Cosa?>>
<<Quello che devo sapere riguardo all'illustre Josh.>>
<<Pensavo che avremmo sorvolato sulla mia storia con Josh...>>
<<Ci hai provato. Vivevate insieme?>>
<<Vivere con lui? No, grazie a Dio. Continuavamo a parlare di prendere una casa, ma alla fine non è mai successo. Ora so che è stato meglio così.>>
<<Eravate fidanzati?>>
<<Assolutamente no!>>
<<E ricordami...per quanto tempo siete stati insieme?>>
<<Eli...è così importante per te?>>
<<Mi aiuta a capire quanto dovrei essere cattivo.>>
<<Aspetta, quanto ti ho detto di essere cattivo?>>
<<Non l'hai fatto. Pensavo di fare un pò di casino, già che sono qua.>>
<<Scusa. Inizio a pentirmi di essere venuta qua.>>
<<Allora perché lo hai fatto? Sei una adulta, nessuno può costringerti a fare niente. Eppure siamo qua.>>
<<Immagino che...volevo ricordare alle persone che esisto. Qua erano tutti amici o colleghi. Ora sono tutti degli sconosciuti per colpa di Josh.>>
<<Ascolta, non mi piace entrare in territorio nemica alla cieca. Ti copro le spalle, Sable, ma tu mi devi dare tutte le informazioni che hai. Ho accettato la missione. Per te.>>
Faccio uscire un lungo e malapena trattenuto gemito.
E' ovvio che la sua logica da soldato sta funzionando.
<<Io e Josh ci siamo presi e mollati varie volte per cinque lunghi e miseri anni. Ci siamo lasciati circa tre anni fa.>>
<<Un tira e molla?>> annuisco. <<Capisco. E tu mi vuoi qua perché...>>
<<Perché...voglio che tutti sappiano che ho chiuso con lui.>>
<<Portare qua un Crane invierà il messaggio forte e chiaro. Un'ottima idea.>>
<<Ti stai vantando di avere una reputazione da playboy?>> Eli alza le spalle e beve un lungo sorso di birra. Mi chino in avanti sul bancone. <<Josh una volta mi ha dato un ultimatum...lasciar perdere i miei sogni e rimanere oppure lasciarlo e andare per la mia strada.>>
<<Quindi tu hai scelto la tua strada. Gli hai detto qualcosa prima di farlo?>>
<<Le azioni valgono più delle parole.>>
<<Ah, quindi tu stai cercando un pò d'azione?>>
Punta quegli occhi incredibilmente profondi su di me e improvvisamente la stanza si fa asfissiante.
<<Mmm...non è quello che intendevo dire.>>
<<L'hai detto tu.>> guarda sopra la mia spalla per un momento. Il suo corpo sembra irrigidirsi un pò. <<Sembra che stiamo per arrivare al finale. Sei pronta?>>
<<Pronta come non mai.>>

LA BESTIA DEL MILIARDARIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora