Capitolo 12.

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Torno al mio appartamento per cambiarmi.
Appena entro dalla porta, appoggio il computer.
Cosa dovrei mettermi per l'appuntamento finto con Eli Crane? Deciso...uno splendido abito d'argento con una spaccatura. Mi ritocco anche il trucco per poi guardarmi allo specchio e farmi ricordare tutte le mie insicurezze.
Ehi! Niente ripensamenti, Jessica!
Punto al riflesso del mio volto nello specchio e gli rivolgo uno sguardo severo.
Jessica Sawyer, sei...un osso duro. Non hai paura di quell'idiota rammollito di Josh.
Quel ragazzo è così arrogante e stupido, che potrei morire se mi lanciassi nel suo ego.
Io andrò a quella festa, sorprenderò i miei genitori, farò incazzare il mio ex e me ne andrò. Sempre se riuscirò a tenere al guinzaglio la Bestia...
Proprio in quel momento mi viene in mente una possibilità. Una dove io ed Eli finiremo di avvicinarci nel suo letto, gemendo e ansimando. 
Perché non riesco a togliere dalla testa questi stupidi pensieri? Sembro una teenager piena di ormoni.
Dopo più o meno un'ora, esco dal mio appartamento e scendo le scale. Chiudo la porta d'ingresso dell'edificio.
Appena raggiungo il parcheggio, Chloe mi chiama.

"Ti aspetta una grande serata, vero capo? Mi dispiace disturbarti."
"E' vero! Allora, cosa succede Chloe? Hai bisogno di qualcosa?"
"Sì, della tua firma. Ho lasciato dei moduli nel tuo ufficio."
"Intendi dire...nel magazzino di Eli?"

Ride così forte che la sento grugnire.

"No! Oddio, ti sei dimenticata di chi sei veramente? Sono alla Sable Concierge, nel tuo vero ufficio. Sai quello della CEO?"
"Ah, quell'ufficio! Possono aspettare domani?"
"Sarebbe bello, ma non è possibile. Bisogna presentarli entro stasera a mezzanotte. Non puoi passare lì prima di uscire?"
"Ma Chloe...ho un appuntamento!"
"Lo so, Jessica. Mi dispiace, però vivi sopra l'ufficio. Non tarderai molto. E' tutto chiuso stasera, ma tu hai il passe - partout. Ci vediamo domani e buona fortuna a quella festa di schifo di Josh."

Di colpo chiude e mi rendo conto che forse è un pò infastidita.
Mi sto sottraendo ai miei doveri di CEO nella Sable Concierge. Ha ragione. Non è così complicato camminare fino alla porta sul retro.
Una volta che ho raggiunto l'ufficio, ci metto solo un secondo a fare quello che mi ha chiesto Chloe.
Rapporti finanziari del terzo trimestre? Stranamente mi sono sfuggiti di mente...
Dopo aver guardato rapidamente i documenti, esco nel parcheggio. Come farlo apposta, Eli Crane arriva. La sua macchina è favolosa. Esce per aprirmi la portiera.
<<Non dovevi scendere dall'auto. Non ci sono testimoni qua per mettere in dubbio la nostra relazione.>>
<<Non si sa mai. Inoltre un vero accompagnatore ti aprirebbe la porta.>>
Entro nell'auto mentre lui torna al suo posto.
<<Il tuo vestito è bellissimo.>> sbatte le palpebre prima di guardare al volante. <<Anche se credo che avrai bisogno di qualcosa per coprirti.>>
<<Sono sicura che andrà bene. Ci sarà un parcheggio custodito.>>
<<Puoi metterti la mia giacca, se hai freddo.>>
<<Non mi sarei aspettata che fossi un tipo cavalleresco, Eli.>>
Alza le spalle e accende il motore.
<<Ho notato un'insegna sulla vetrina, questa è la sede della Sable Concierge. Perché ti sto venendo a prendere a lavoro?>>
<<Ehm, ci crederesti che...avevo una riunione?>>
<<Forse, se non ti avessi visto con le chiavi dell'edificio. Stasera, guarda caso, è il termine per presentare i dati finanziari del terzo trimestre.>>
Mi mordo il labbro e lo guardo con un'espressione colpevole.
<<C'è una cosa che ti devo dire.>>
<<Fammi indovinare...sei la proprietaria della Sable Concierge.>>
Annuisco. Mi sono dimenticata di nascondere l'insegna, mio primo e ultimo errore.
<<Sì, sono la proprietaria della Sable.>>
<<E me lo hai nascosto, perché?>>
<<Beh...è stata un'idea di Reese. Non volevo che mi considerassi una sfida. Avresti combattuto più duramente.>> le sue narici si allargano mentre respira frustrato. Io rimango per un attimo in silenzio. <<Dimmi che mi sbaglio.>> non controbatte, ma alza solo le spalle. <<Credevo che sarebbe stato più facile se tu avessi pensato che fossi un'impiegata che non la smetteva di metterti in imbarazzo.>>
<<Intendi dire che hai pensato che così ti avrei sottovalutato.>>
Alzo le spalle.
<<Succede tutto il tempo.>>
Stringe il volante prima di guardare l'edificio.
<<Chi vive lì? Negli appartamenti proprio sopra l'edificio.>>
<<Io, ma...c'è ancora una cosa che dovresti sapere.>>
<<Ah! Cosa? Ancora?>>
Mi passo la lingua sulle labbra mentre la gola diventa secca. Deglutisco lentamente.
<<La festa di stasera è stata organizzata...dai miei genitori.>>
<<Non dal tuo ex datore di lavoro?>>
<<No. In realtà...da entrambi. L'evento e per la Sable Financial. E io sono...>>
<<Jessica Sawyer. Avrei dovuto rendermene conto. Come è possibile che non me ne sono reso conto?>>
<<Probabilmente perché mi chiami sempre Sable.>>
<<Così mi sono messo in un buon vecchio dramma di famiglia. Con i Sawyer, che sono sempre stati gelosi dei Crane. Alla fine hai vinto. Mi hai imbrogliato per farmi entrare nel gioco degli affari della élite, esattamente come voleva mio fratello.>>
Emette un piccolo gemito mentre guarda la strada davanti a sé.
<<No! Non ti ho imbrogliato. Davvero! Però è una storia lunga, te la posso raccontare più tardi?>>
<<Me la puoi raccontare adesso.>>
Ci penso un secondo, ma poi mi rendo conto che è inevitabile. Devo raccontargli tutto.
<<Il mio ex accetterà la posizione come Presidente della Sable Financial.>>
<<Ma è un'azienda di famiglia, non dovresti essere tu il Presidente?>>
<<Riguardo a questo...sono una specie di pecora nera della famiglia.>>
<<Anche tu? Dovremmo aprire un club.>>
<<Per tutta la mia vita, mi hanno cresciuta per dirigere l'azienda. I miei genitori mi hanno presentato Josh e mi hanno fatto pressione perché uscissi con lui. Avremmo dovuto essere una coppia potente, ma i miei sapevano che non volevo il futuro che avevano pianificato per me.>>
<<Sembra quasi un matrimonio combinato.>>
<<Sembrava così, eccetto la parte del matrimonio. Josh non era serio con me, per niente. Inoltre non si fidava di me negli affari. Diceva che non ero tagliata per essere la CEO. Josh diceva che potevo essere Vicepresidente o dedicarmi alla gestione personale, qualsiasi cosa che mi facesse felice e mi tenesse fuori dai piedi.>>
<<Che generoso! Spero tu lo abbia strangolato.>>
Rido nervosamente, preoccupata che Eli scorga in me difetti che hanno visto in molti.
<<Sicuramente è il figlio che i miei genitori non hanno mai avuto. Gli si è spezzato il cuore quando ci siamo lasciati. Hanno dato colpa alla mia testardaggine, la mia ossessività e il mio entrare negli affari...>>
<<Volevano che tu vivessi i loro sogni, non i tuoi. Ti capisco perfettamente.>>
Ci siamo. Un'altra apertura nella fortezza del cuore di Eli. Posso intravedere il suo vero essere brillare.
<<Tu...pensi lo stesso? Perché io ne dubito.>>
<<Forse no. Non lo so.>> le sue mani stringono più forte il volante e alza di nuovo le spalle per rompere la tensione. <<Genitori, no?>>
Sorride con dolcezza.
<<Sì...genitori.>> rido mentre mi appoggio al finestrino. <<Ti assicuro che ai miei non importa se Josh usciva con me solo per fare carriera. A loro interessano solo le apparenze. Mi posso immaginare le loro facce se diventassi una spazzina o una donna delle pulizie negli Hotel.>>
<<Entrambi lavori onorabili.>>
<<Certamente, ma che succederebbe se diventassi...una spogliarellista vestita da principessa delle favole?>>
<<Staresti riempendo un vuoto molto ambito del mercato delle spogliarelliste.>>
<<Sì, intendo dire, sarebbe piuttosto divertente, ma i miei genitori lo detesterebbero. Giudicano molto.>>
Mette le sue mani sulle mie e mi guarda negli occhi, preparandosi per comparire in pubblico.
<<Allora non ci sono altri segreti riguardo alla tua famiglia o il lavoro, vero?>>
<<Dunque...credo che siano già terminati.>>
<<Bene.>>
Gli sorrido e guardo fuori dal finestrino. Vedo le luci delle strade passarmi accanto.
<<Quindi hai bisogno di me a causa del tuo ex, giusto?>>
<<Esatto e anche per tenere lontano da me tutti i cacciatori di dote. Uffa!>>
<<Cacciatori al plurale...potresti essere un buon partito!>>
<<Oddio, devo essere sembrata boriosa.>>
<<Per me sei giustificata.>>
Mi sorride.
<<Mia madre pensa che se io e Josh ci trovassimo nella stessa stanza, cadremmo nelle braccia l'uno dell'altro.>>
<<Vicinanza uguale attrazione?>>
<<Qualcosa del genere.>>
L'auto si ferma a uno stop. Eli mette la mano sulla maniglia della portiera e sorride.
<<In tal caso faremmo meglio a impegnarci seriamente. Non sei d'accordo?>>
<<Intendi dire...che appaia come un vero appuntamento?>>
<<Non solo che appaia...dai Sable, non farti pregare.>>
<<Un vero appuntamento con te? Però...però nessuno saprà la differenza, vero?>>
<<Noi lo sapremo. Quindi lascia che ti apra la porta.>>
<<Mmm...per favore non farlo, non voglio disturbarti.>>
Apro la mia porta prima che Eli possa aprire la sua. Alza le spalle mentre si dirige verso il parcheggiatore. Consegna le chiavi mentre io chiudo la porta dietro di me. Mi offre il suo braccio.
Io ed Eli ci avviciniamo, a braccetto, mentre guardo la scalinata davanti a me. 
Oh, cavolo.
<<Non me la cavo molto bene con le scale. Da quando...tu sai.>>
Mi sono completamente dimenticata di dire ad Eli della scalinata. Come facciamo ora ad andare alla festa?

LA BESTIA DEL MILIARDARIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora