Capitolo 16.

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Gli sorrido nervosamente.
Il mio cuore batte a un ritmo irregolare mentre cerco di parlare.
<<Eli...>>
<<Scusa. Io...>> alza il calice e distoglie lo sguardo. Forse pensa che sto esitando, ma in realtà non vuole che io dico nessuna parola. <<Non facevo una cosa del genere da tempo. Da molto tempo...da quando...>>
<<Eli! Stavo per suggerirti di andare invece a casa mia, è più vicina.>>
Eli chiama il cameriere con uno schiocco. In un minuto appoggia la carta di credito sulle mani del cameriere e inizia a raccogliere le sue cose.
<<Non dovrebbe metterci più di un minuto.>>
Mangio un ultimo boccone e poi sposto in avanti il piatto. Mi alzo e raccolgo le mie cose.
Un minuto dopo, esco dalla porta e salgo nell'auto di Eli.
Il mio corpo trema di eccitazione durante il breve tragitto. Migliaia di pensieri passano per la mia testa mentre il mio respiro accelera.
Ci siamo. Ci siamo davvero.
Dopo tutte queste settimane di attesa, di giocare al gatto e al topo, alla fine sta succedendo.
Ci fermiamo davanti casa mia e il mio cuore esplode dentro il mio petto.
Oddio, non ho pensato alle scale.
Eli salta fuori dall'auto prima che io possa protestare.
Apre la portiera ed io esco.
<<Eli...>>
<<Sable.>>
<<Non so cosa stavo pensando. E' meglio se andiamo a casa tua.>>
<<Cosa stai dicendo?>>
<<Uhm...ci sono un sacco di gradini.>>
<<Capisco.>>
<<Però non puoi...intendo dire, non dovresti...>>
<<Se hai qualche ripensamento, dillo subito.>>
<<Io...>> Il mio cuore batte come un martello. Ha ragione. Perché sto discutendo con lui? E' ovvio che Eli conosce i suoi limiti molto meglio di me...respiro lentamente e poi confesso la mia preoccupazione. <<Credo di essere nervosa. Anche per me è passato molto tempo...>>
Mi spinge vicino a sé, inclinando il mio collo mentre mi dà un profondo e appassionato bacio.
Il mio corpo si modella al suo mentre sento il respiro fermarsi in gola. 
Il suo sapore mi fa tremare. La sensazione dei suoi denti sul mio labbro inferiore ancora di più.
Stringo gli occhi e passo un'eternità nel suo abbraccio, tastando con una mano il contorno dei suoi pettorali. 
Dopo un momento si tira indietro.
<<Vale la pena rischiare per alcune cose.>>
<<Eli...sei incredibile.>>
Gli stringo forte la mano mentre ci avviciniamo alle scale. Mi indica in cime alle scale e annuisce.
<<Ci vediamo in cima.>>
<<Non vuoi che salga con te?>>
<<Ho perso la mia tibia, ma non il mio orgoglio.>>
<<Io...salgo con te. Voglio farlo.>>
Alza le spalle e inizia il suo tragitto.
E' duro vederlo fare fatica a ogni gradino.
Io rimango dietro di lui per lasciargli spazio. Fa un passo avanti con la gamba sana e poi oscilla rigidamente l'altra. Lo sforzo lo fa sudare.
Quando infine raggiunge il mio appartamento ed entriamo, lui ha il respiro affannato.
<<Quindi...dove eravamo rimasti?>>
<<Stavamo per spassarcela.>> Cammina verso il divano e si siede. Io mi siedo accanto a lui. <<Hai bisogno di un minuto?>> Senza dire una parola, si avvicina, mi bacia sul collo, mentre mi afferra per la vita con una mano. Sorrido mentre passo le mani sul suo petto, percorrendo il profilo dei suoi muscoli attraverso la sua camicia. Le sue mani si spostano e vanno ad aprire lentamente la cerniera sul retro del mio vestito. Con un tiro si allenta. Porto le mani dietro la mia schiena, ma la sua tecnica esperta è più veloce. Il mio reggiseno si apre e cade via. <<Con una sola mano?>>
Alza le spalle. I suoi occhi sono scuri per il desiderio.
Le mie mani sono l'unica cosa che copre il mio seno dal suo sguardo di lussuria.
<<Conosco dei trucchetti.>>
<<Davvero? Mostrameli!>>
Sposto le mie braccia e lascio che il mio petto è completamente esposto.
Eli sussulta e mi bacia ancora. La sua mano si abbassa per accarezzare il mio seno.
<<Sei bellissima, Jessica...>>
Il suono del mio vero nome sulle sue labbra e sufficiente per farmi venire un capogiro.
In risposta, lui mi bacia fra i seni e prende in bocca un capezzolo. Mi assapora gentilmente, muove la lingua in circolo e succhia fino a farmi venire la pelle d'oca.
<<Ah...>>
Poso la mano sulla sua testa e istintivamente mi stendo, spostando i miei fianchi in avanti. 
Lui geme in apprezzamento.
<<Anche il resto è così delizioso?>>
Oddio, mi sta davvero chiedendo se può...?
<<Mmm...puoi scoprirlo un'altra volta.>>
<<Solo una prova per farmi entrare e farmi tornare un'altra volta...sei una donna d'affari crudele, Sable.>>
<<Posso essere anche più crudele. Guardami.>>
Passiamo quelle che sembrano ore a baciarci e accarezzarci, mettendo alla prova l'autocontrollo l'uno dell'altro senza andare troppo oltre. 
A notte inoltrata, mi ritrovo accanto a lui sul divano, con il mio petto che si alza e si abbassa per la passione e la stanchezza.
<<Dovrei andare.>>
<<No...>>
<<E' tardi, Jessica. Ci vediamo lunedì.>> Emetto un sospiro mentre mi avvicino e gli do un bacio. Lui sorride mentre sta in piedi e prende i suoi vestiti. <<Non arrivare in ritardo o dovrò licenziarti di nuovo.>>
<<Non vedo l'ora.>>
Esce dalla porta con un sorriso.
Che serata! 
Chiudo gli occhi cercando di ricordare da quando non mi sono sentita bene così.
La risposta è facile: mai.

LA BESTIA DEL MILIARDARIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora