Capitolo 34.

2K 89 0
                                    

Mi alzo dal letto ancora stordita dopo una notte di baldoria al bar.
Mi sento uno schifo.
Mi guardo allo specchio, toccando le borse sotto gli occhi. 
Mi aspetta un'altra giornata di lavoro dannatamente lunga. Ahi, la mia testa! Dovrei prendere Worcestershire. Disgustoso ma efficace.
Sospiro mentre inizio a cercare i vestiti per andare al lavoro. Oggi sembra un giorno ideale per un vestito grigio con calze fino al ginocchio.
Vago per l'ufficio per un pò e a malapena finisco qualche lavoro. Dopo alcune ore guardo l'orologio. E' già primo pomeriggio? Ho ancora un sacco di cosa da pianificare.
Mi allungo mentre Chloe viene alla mia scrivania.
<<Ieri sera? Tu e i Crane? Incredibile.>>
Sembra stordita mentre saltella verso di me.
<<Abbiamo solo bevuto qualche drink, non è stato niente di che.>>
<<Niente di che? Quasi tutta la famiglia di Eli si è presentata per darti supporto! Non lo hai notato?>>
<<Certo che l'ho notato. Sono persone fantastiche.>>
Sorride mentre s'inclina in avanti sulla mia scrivania.
<<Questo non ti rende felice?>>
<<Il problema è che non solo loro quelli che possono sistemare le cose fra me e Eli.>>
<<Può farlo solo Eli.>>
Annuisco.
<<Ci vorrà del tempo, immagino.>>
<<Ti conosco Jessica. Non sei molto il tipo che aspetta.>>
Faccio un sospiro.
<<Puoi dirlo forte.>>
Chloe fa scorrere il pollice lungo i bordi di alcuni documenti nella tua cassetta, girandoli con un sorriso.
<<Sai, è buffo. Non mi sarei mai aspettata che tu tornassi a lavorare qui così velocemente.>>
<<Avevi pensato di esserti sbarazzata di me?>>
<<Esattamente. Non vedevo l'ora di gestire da sola questo posto. Di essere un pezzo grosso a Chicago.>>
<<Beh, scusami se ti rovino i tuoi grandi sogni.>>
Le faccio l'occhiolino. Avvicina una sedia e si siede con un lieve tonfo.
<<Quando pensi che vedrai di nuovo Eli?>>
<<Non saprei dirti. La questione è che Eli...è ancora confuso. E' troppo occupato a seguire ogni pensiero del tipo ''cosa succederebbe se'', che non si metterà mai in moto.>>
Un breve momento di silenzio passa fra noi due mentre io controllo la posta elettronica. 
Il mio telefono suona nella mia borsetta.
<<Tesoro, controlla il telefono! Potrebbe essere lui adesso!>>
Scrollo le spalle e tiro fuori il telefono, quasi sperando in un miracolo ma il mio cuore sprofonda.

''Hai un minuto per una telefonata?''
''Certo, un secondo.''

Seleziono il numero di Reese e lo chiamo. Lui risponde immediatamente.

''Allora, ho un invito per te.''
''Se è ancora per l'evento Royal London...''
''No, no, non riguarda quello. Questa è una cosa personale.''

Fa una pausa per un momento. Mi appoggio alla sedia.

''Che tipo di cosa personale?''
''Stiamo organizzando una specie di...riunione con nostro padre. Una cena elegante. Vorremmo che tu partecipassi.''
''Oooh. Chi siamo esattamente?''
''Io, Merina, Tag, Rachel...''
''Ed Eli?''

Sospira.

''Eli è qua con me. Non sono riuscito a convincerlo a chiamarti, quindi ho pensato di farlo io.''
''Verrò alla festa ma Eli dovrà invitarmi personalmente. Questi giochetti non funzionano con me.''
''Non credo che andrà bene.''
''Passamelo. Vediamo cosa ha da dire.''

Reese ride mentre la linea diventa silenziosa per un momento. Io ascolto un mormorio dall'altro lato.

''Pronto? Sto ancora aspettando.''
''Ehi, Jessica. Mi dispiace.''
''Per cosa?''

Praticamente sbuffa al telefono. Si ferma per un momento e fa un respiro profondo.

''Per non averti invitato personalmente. Non pensavo che volessi venire a una funzione familiare.''
''Onestamente Eli...la tua famiglia è così carina. Perché non dovrei volerlo?''
''Mio padre organizza queste grandi cene solo per spendere soldi. E' una scusa per passare del tempo in famiglia.''

LA BESTIA DEL MILIARDARIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora