Capitolo 31.

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Parcheggio la macchina per strada, esco e guardo Eli di spalle mentre sta alla porta.
Non posso passare accanto senza indagare. So che non sono affari miei...però so anche che Eli mi sta nascondendo qualcosa.
Cammino verso la casa mentre lo guardo che parla con una donna che sembra sorpresa di vederlo.
<<Eli?>>
Si gira verso di me.
<<Sable? Cosa ci fai qua?>>
<<Io...potrei chiederti la stessa cosa.>>
Incrocio le braccia.
La donna mi lancia uno sguardo prima di guardare di nuovo Eli.
<<Lei è...>>
<<Michelle.>> lei mi saluta con la mano. <<Non so cosa ti abbia detto Eli...però sono la moglie di Benji.>>
Il mio cuore batte forte.
Guardo Eli mentre le braccia si allentano sui fianchi.
<<Benji...il compagno di plotone di Eli?>>
<<Sì. Uno dei miei compagni di plotone che non è più tornato a casa.>>
<<Mi dispiace così tanto. Me ne vado.>>
<<No, per favore. Dovreste fermarvi entrambi per cena.>>
<<Non è necessario.>>
Un debole cinguettio in sottofondo attira la sua attenzione per un momento, poi guarda di nuovo Eli.
<<Ci proverò di nuovo. Unitevi a me per cena.>>
Sorride mentre m'invita a entrare.
Vado verso Eli e mi fermo accanto a lui, mettendogli una mano sulla spalla.
<<Stai bene?>>
<<Sì.>>
Entriamo insieme e ci chiudiamo la porta dietro.
Andiamo in cucina e guardo Michelle che tira fuori un paio di sedie. Ci sediamo insieme.
La guardo mentre prende la sua bambina, cullandola fra le sue braccia delicatamente.
<<Lei è Destiny, mia figlia. Non ha fatto il pisolino quindi vado a metterla giù.>>
Scompare in un'altra stanza.
Eli mi guarda e si agita.
<<Mi dispiace che tu abbia scoperto che ero qui, o almeno in questo modo.>>
<<Eli...va bene. Capisco perché te lo sei tenuto per te.>>
Il dolore gli riempe gli occhi. 
E' uno sguardo che io vorrei vedere meno, ma mi scioglie in un attimo.
<<Mi sembrava sbagliato trascinarti in tutto questo. Ti ho chiesto così tanto e hai avuto più pazienza di quanta ne meritassi. Questa conversazione potrebbe finire male. Sono io che ho lasciato morire Benji.>>
<<Eli...in ogni caso, voglio esserci per te. Hai fatto la cosa giusta. Confrontati con tutto questo è tutto quello che puoi fare per far svanire il senso di colpa.>>
<<Non so se andrà mai via. Ma sono disposto a fare il primo passo.>> gli prendo la mano e la stringo forte. Lui mi restituisce il gesto e finalmente si rilassa un pò. <<Grazie Sable.>>
Stiamo seduti in silenzio per un momento fino a quando Michelle ritorna. Si dirige ai fornelli e tira fuori una pentola.
<<Spero che vi piacciono i maccheroni al formaggio. E' tutto quello che possiamo permetterci fino al prossimo assegno.>>
<<Io...adoro i maccheroni al formaggio. Non ti preoccupare.>>
<<Perfetto. Faccio una salsa con il formaggio cheddar e pangrattato per gratinare. Metterò anche un pò di peperoncino.>>
<<Muoio dalla voglia di provarla.>>
<<Avrai mille domande da farmi, Eli.>>
<<Solo una.>>
I suoi occhi si spostano sul corridoio, verso la graziosa stanza rosa da bebè. 
Michelle si appoggia in avanti sul tavolo con un sorriso soave.
<<Io e Benji avevamo iniziato il processo di adozione. Non avevamo detto nulla in caso le cose fossero andate male.>>
<<Quindi tua figlia...>>
Annuisce lentamente.
<<Volevamo adottare un bambino e non appena fosse stato fatto l'accordo, sarei rimasta incinta. In quel modo, avremmo avuto due bambini della stessa età e sarebbero cresciuti insieme. I documenti sono stati esaminati due mesi fa.>>
Tira fuori il telefono e ci mostra un app per monitorare il bebè.
Sorride mentre guarda l'immagine.
<<E' così bella.>>
<<Lei è tutto. Mi ha guarito come nessun'altra cosa poteva fare. Non avrei mai pensato di riprendermi. Non mi sono ripresa del tutto, ma ci sto provando.>>
<<Benvenuta nel club.>>
Lei sorride.
<<Avrei quasi voluto essere incinta quando è morto. Così avrei avuto un pezzo di lui, sai?>>
Una pausa imbarazzante si interporre tra di noi.
Eli si schiarisce la voce.
<<Non sono qua solo per il permesso per la foto, Michelle.>>
<<Lo so.>>
<<La foto? Ho perso un pezzo della conversazione?>>
<<Volevo usare la foto di Benji per la pagina web di Reintegra un Veterano. Non riuscivo a parlare con Michelle, così...>>
<<Non è per questo che sei qua, Eli. Entrambi lo sappiamo. Dimmi quello che sei venuto a dire.>>
Le sue labbra tremano. Eli la guarda negli occhi.
<<Mi dispiace, Michelle. Mi dispiace tantissimo.>>
Vedo come una lacrima le scende sulla guancia.
<<Per molto tempo ti ho dato la colpa.>>
<<Anche io.>>
Il mio cuore mi fa male nel petto mentre stringo la mano di Eli.
Lui mi guarda con un sorriso soave.
<<Ti devo una scusa, Eli.>>
<<Cosa? No.>>
<<Sì, Benji ti voleva bene. Ogni volta che parlavamo, lui diceva che eri un uomo fantastico. Mi parlava di tutti i consigli che gli davi...aggiustare la sua vecchia Camaro, la miglior birra per una calda sera d'estate.>>
<<Sembra che lui ed Eli fossero come fratelli.>>
<<Eravamo molto intimi. Lui ti amava, Michelle. Mi ha parlato tanto di te.>>
Si allontana, asciugando le lacrime dal viso.
Dopo un momento, parla a voce bassa.
<<Dopo che è arrivata nella mia vita Destiny, ho capito che le cose accadono per un motivo. Banale, vero?>>
<<Insomma...dopotutto l'hai chiamata Destiny. Cosa ti aspettavi?>>
Lei sorride.
<<Quello che ho imparato da tutto questo è...che le cose accadono. La ragione è personale. Sta a te capire perché stai passando quello che stai passando.>> poi guarda Eli. <<Mi dispiace che tu abbia perso una gamba. Mi dispiace che non ti abbia risposto alle telefonate. Mi dicevo che ero occupata, ma ti stavo evitando. Mi ricordavi molto lui. E avere Destiny senza Benji all'inizio è stato molto doloroso.>>
<<Non hai nulla di cui scusarti. Vorrei che sapessi che prenderei il suo posto...>>
<<Elijah Coolidge Crane! Non osare terminare quella frase.>>
Sorrido mentre lo guardo.
<<Coolidge?>>
<<Cavolo.>>
<<Proprio così. Benji mi ha raccontato anche del tuo secondo nome.>> tira su con il naso raddrizzandosi la schiena mentre lo guarda. <<Non osare dirmi che preferiresti essere sottoterra. Ti assicuro che ci sono persone nella tua vita che starebbero male per questo. Sono sicura che ce ne sono due in questo stanza. Hai perso un arto, ma sei sopravvissuto.>>
Fissa il legno del tavolo senza emozioni.
Dopo un momento mi guarda.
<<Ecco perché annego nei sensi di colpa ogni giorno.>>
<<Però Eli...questo senso di colpa a cosa serve?>>
<<A nessuno. Eli, lei ha ragione e tu lo sai. Puoi usare la foto di Benji per la pagina web della fondazione. In realtà ne sarei onorata.>>
<<Sei sicura? Io...>>
Una pentola sul fuoco inizia a bollire.
Michelle salta dalla sua sedia.
<<Accidenti! Me ne sono completamente dimenticata.>> spegne velocemente il fuoco e inizia a pulire il casino prima di prendere dei piatti. <<Ora faremo una bella cena e tu mi dirai tutte le cose che preferivi di Benji.>>
<<Questo è quello che faremo?>>
<<Non può far male.>>
Lui sorride mentre si alza dalla sedia e si avvicina ai fornelli.
<<Sì, immagino di no.>>
<<A dire il vero mi stavo chiedendo...perché l'adozione di Destiny era un segreto?>>
<<Benji non voleva che i ragazzi della sua squadra lo trattassero diversamente se sapevano che presto sarebbe diventato padre.>>
<<Sembra un uomo fantastico.>>
<<Lo era davvero.>> passo la seguente ora ascoltando Eli e Michelle raccontare storie riguardo Benji. E' rilassante ma a volte straziante. Io ed Eli aiutiamo a pulire i piatti e poi Michelle ci accompagna alla porta principale. <<Fatti sentire ogni tanto, Eli.>>
<<Lo farò. Ti scriverò un messaggio non appena il sito sarà operativo.>>
Prima che possa voltarsi, Michelle lo abbraccia.
Per un momento lui rimane immobile.
<<Continua a fare quello che stai facendo. Benji ti sta guardando ed è fiero di te. Te lo assicuro. Non scambierebbe di posto con te neanche se lo implorassi. Se la situazione fosse invertita...sarebbe onorato che tu sacrificassi la tua vita per lui. Dato che lui ha sacrificato la sua per te, ti suggerisco di vivere la tua vita al massimo.>>
Lui la abbraccia a sua volta.
<<Sì, signora.>>
Un grido squillante arriva dal telefono di Michelle.
Lei ride mentre lo tira fuori dalla tasca.
<<Non avrei mai pensato di essere così fortunata.>> si allontana da Eli e mi guarda, toccando gentilmente le mie spalle mentre mi fissa negli occhi. <<Prenditi cura di lui. Non so cosa ci sia fra di voi, ma...>> gli lancia uno sguardo prima di rivolgermi un bel sorriso. <<...sono sicura che sia meraviglioso.>>
<<Grazie, Michelle...abbi cura di te.>>
Mi abbraccia velocemente prima di rientrare e chiudere la porta.
Rimango sotto al portico con Eli per un momento, prima di voltarmi e tornare alla mia macchina.
<<Benji, amico mio, se mi stai osservando, voglio solo dirti una cosa. Maledizione a te per aver detto a tua moglie  del mio secondo nome.>>
<<Elijah Coolidge Crane. E' veramente difficile da pronunciare.>>
<<E' come se le stelle si allineassero per rivelarlo nel peggior momento possibile.>>
<<Sì, tutto quel divertimento è andato a farsi benedire.>>
Eli si guarda intorno per un momento prima di girarsi verso di me.
<<Ci stai ancora per una cena?>>
<<Sì, ma forse domani? Abbiamo perso la nozione del tempo.>>
<<E domani sia.>>
C'è un pesante silenzio nell'aria.
E' come se lui non volesse separarsi da me, ma al tempo stesso sembra quasi che si sia già trattenuto troppo.
Si muove per andarsene e io, senza riuscire a controllarmi, grido il suo nome.
<<Eli...vuoi parlarne? E' stato molto da affrontare.>>
<<Parlare di cosa?>> lo guardo. Lui ride mentre mi avvicina a sé. <<Sono più interessato a baciare che a parlare.>>
Le sue labbra trovano facilmente le mie e mi trascina in un lento e appassionato bacio.
Il mio corpo si modella al suo mentre io mi annido nel suo caldo abbraccio e la sua lingua mi minaccia di farmi girare la testa.
<<Non vuoi assolutamente sfocarti?>>
<<Stranamente non ne ho bisogno. E tu?>>
<<Non lo so. Forse? Sono contenta che ti abbia parlato.>>
<<Sì, anche io.>> spinge la mia testa contro il suo petto. Sento il suo respiro mentre chiudo gli occhi. <<Sono contento di aver riallacciato con lei. E' da un pò che volevo farlo.>> fa una pausa per un momento. <<Non credo che sarei tornato se non ci fossi stata tu.>>
Lo guardo.
<<Davvero? Cosa c'entro io con tutto questo?>>
<<Mi fai sentire che vale la pena provare a essere una persona migliore. Sono contento che tu mi abbia trovato qui, anche se è stato per caso.>>
<<Lo è stato davvero. Sono passata di qua solo perché c'era traffico.>>
<<Sono contento allora che ci fosse traffico.>> sorride mentre si china e mi dà un altro bacio ancora più lento e sensuale, prima di allontanarsi. <<Cena alle otto?>>
Annuisco e ognuno torna alla propria macchina.

LA BESTIA DEL MILIARDARIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora