Capitolo 28.

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La mattina successiva, mi trovo nella cucina di Eli, mentre preparo la caffetteria. L'aroma del caffè appena tostato fluttua nel loft.
Eli esce dal corridoio.
<<Che buon profumo. Però non c'era bisogno che venissi fin qui. Volevo sgattaiolare fuori dal tuo appartamento prima che ti svegliassi, così avrei potuto lavorare un pò e lasciarti riposare.>>
<<Allora non avresti dovuto lasciar cadere la tua gamba metallica sulla mia faccia e svegliarmi. Sei così goffo. Pensavo che fossi allenato a uccidere!>>
<<Sì, ma credo di non essere stato addestrato per svignarmela.>>
Prendo due tazze e le metto sul bancone. Rimaniamo in silenzio entrambi per un momento.
<<Grazie per tutto quello che hai fatto ieri sera, Eli.>>
<<Nessun problema. Come hai dormito?>>
<<Meglio di quanto pensassi. Mi ha aiutato sapere che c'eri, che qualcuno stava badando a me.>>
<<E continuerò a farlo. Fino a quando me lo permetterai.>> il caffè è pronto. Verso due tazze di caffè e poi mi fermo. Preparo il caffè di Eli esattamente come gli piace. Aggiungo i due soliti cucchiai di zucchero e un goccio di latte. Eli sorride quando gli do la tazza. Beve un lungo sorso. <<Ti sei ricordata.>>
<<Non volevo che me lo tirassi.>>
Sorride ma c'è un pizzico d'imbarazzo.
<<Sai, non volevo davvero farlo.>>
<<Cosa? Tirare il caffè a Melanie? Non ci credo neanche per un secondo.>>
<<Fa come ti pare.>>
Eli appoggia la tazza sul bancone e poi cammina dietro di me, avvicinandosi. 
Sento le sue mani suoi miei fianchi.
<<Eli...>>>
La mia voce è un sussurro mentre mi giro sfiorando con le dita il suo stomaco. 
Lui si ferma e mi sibila un invito.
<<Sai, è passata quasi una settimana da quando hai visto il mio ufficio.>>
Improvvisamente il caffè caldo non sembra niente se paragonato al caldo bollente che emana il mio corpo.
<<Mmm...c'è qualche riunione in programma?>>
<<Una delle più importanti. Non vorrei che te la perdessi. Allora cosa ne dici?>>
Le sue labbra si avvicinano alle mie. Un solo tocco è so che il mio autocontrollo si scioglierà.
<<Solo una domanda. Dopo quanto tempo ti sei reso conto che avevi bisogno di me?>>
<<Nel momento in cui la porta si è chiusa dietro di te e ho smesso di sentire il rumore dei tuoi tacchi sul mio pavimento.>>
Il suo pollice si appoggia sul mio mento mentre i suoi occhi profondi cercano i miei per una risposta al suo invito illecito.
<<In questo caso...fammi vedere l'ufficio. E non essere gentile.>>
In un attimo mi preme contro di sé.
I nostri corpi sono un groviglio di arti e lussuria mentre andiamo verso l'ufficio e ci baciamo.
Quando inciampiamo, ci separiamo solo un secondo per riprendere fiato.
<<Sable...>> la sua bocca si muove sulla mia, calda e desiderosa. Le nostre lingue sono unite mentre lui mi tocca il petto con la sua mano calda. Mi bacia di nuovo e la sua mano scivola sotto il mio bacino e avvolge il mio sesso per poi infilare un dito nella mia apertura. <<Come potrei resisterti? Ti sento così pronta per me.>>
<<Ti desidero, Eli.>>
La sua bocca ricade ancora una volta sulla mia, comandando ogni mio senso.
Non appena termina il suo bacio divoratore, trascina i suoi denti sul mio labbro inferiore.
La sua bocca affonda nella mia gola mentre succhia la mia pelle, lasciandomi un segno del suo piacere in rilievo e dolcemente marcato.
Nel frattempo le sue mani lavorano per liberarsi dei vestiti. In cambio io faccio lo stesso per lui, lo palpeggio e tiro i lembi dei suoi vestiti.
<<Ora arriva la parte divertente.>>
Accarezzo la sua barba mentre mi solleva sul tavolo. 
Una mano ritorna al suo posto nel mio sesso e dirige un'orchestra di sensazioni.
Mi muovo per il piacere, per il suo tatto autorevole e rude.
Il mio cuore accelera. Il sangue pompa all'unisono con le sue dita umide.
<<Eli, ho bisogno di te. Tutto di te.>>
<<Tu sei la mia assistente o no? Lasciami lavorare.>> le mie suppliche cadono nel vuoto mentre lui continua a stuzzicarmi, giocare, accarezzarmi e succhiare. La sua faccia sprofonda in mezzo alle mie cosce per un secondo. Trascina pigramente la sua lingua sul mio corpo per accerchiare i miei capezzoli. I suoi infiniti occhi non abbandonano mai i miei. Quando inizio a perdere il controllo, mentre i miei fianchi sfregano contro il suo palmo, il suo pollice si muove in circolo nel mio sesso e le sue dita scavano dentro di me, spingendo nel punto che mi fa urlare, allora lui mi sussurra nell'orecchio. <<Vieni per me, Sable.>>
Oddio.
Userò la mia ultima goccia di autocontrollo per gemere il suo nome e farlo impazzire.
<<E-Elijah...>>
Il suo nome abbandona le mie labbra proprio quando l'estasi mi attraversa un ondata di caldo ed esigente beatitudine.
<<Ci siamo, bella.>>
Collasso su di lui, completamente esaurita. Quando finalmente riprendo fiato e lo guardo.
<<Come hai fatto?>>
<<Fatto cosa?>>
Emetto un sospiro compiaciuto mentre lui tira via il dito.
Struscia il suo naso sul mio collo e la traccia di un sorriso compare sulle mie labbra carnose.
<<Sai sempre di cosa ho bisogno.>>
<<Sembravi tesa.>>
Quando lui mette la mano sul mio fondo schiena e lo stringe scherzosamente, rilascio un lungo sospiro di soddisfazione.
Avvolgo le mie braccia al suo collo ridacchiando, mentre ci baciamo ripetutamente.
<<Lo sai che sei bello anche tu.>>
Si ferma per un minuto. Io sorrido.
<<Grazie?>>
<<Immagino che i ragazzi non si vedano belli.>> traccio una linea sul suo petto, disegnando dei cerchi sui suoi addominali, mentre le mie dita raggiungono la sua risorsa più impressionante, che sta ancora salda e sull'attenti per me. <<Lo sei davvero. Assolutamente bello.>>
<<Risparmia le confidenze per la camera da letto, Sable.>>
<<Mi fa piacere che abbia menzionato la camera da letto...andiamo subito là.>> faccio un gesto al suo membro eretto. <<Abbiamo una questione in sospeso.>> non aspetta che io approfondisca. Invece si morde il labbro e i suoi occhi diventano selvaggi, più feroci e intensi. Mi tira in piedi con un disperato strattone e mi bacia intensamente mentre camminiamo verso la stanza da letto. <<Ah...>>
Mi stendo sul letto.
Mi punteggia con morsi e lunghi baci trascinanti sul mio collo e attorno alla mia clavicola fino a quanto mi contorco nella sua presa.
<<E pensare che sei tutta mia.>>
La sua ferocia mi alimenta, mi spinge a voler di più, ad avere di più. So cosa voglio.
<<Sembra che la Bestia non sappia che ho incontrato il suo partner.>>
<<Il suo partner? Cosa avevi in mente?>>
Cambio lo scenario, mi agito per scappare dalla sua presa e scivolare sopra di lui.
Il volto di Eli si allunga in un ampio sorriso ed emette un sibilo mentre si rende conto che sono sopra di lui.
<<Mi piaci così.>>
<<Così come?>>
<<Mi piace quando sei...rilassato.>>
<<Mi definisci rilassato? Io direi che sono piuttosto teso.>> i suoi fianchi si girano e il suo rigido membro eretto preme contro la mia coscia. Il filo dei miei pensieri sembrano scomparire. Non riesco a ricordare dove sono arrivata. <<Cosa? Il gatto ti ha morso la lingua?>>
<<Peggio. Una Bestia.>>
Dopo di ciò, avvolgo la mia mano alla base del suo pene e lo inclino verso di me e poi mi abbasso gentilmente centimetro per centimetro su di lui.
Mentre sprofonda dentro di me, io mi sento reclamata. Come se ogni parte di me, che Eli tocca, rinascesse e conoscesse solo il suo tatto.
Fare l'amore con lui sembra come se fosse la prima volta.
<<Sable...oddio, mi sei mancata.>>
<<Io...non ne ho mai abbastanza di te.>>
Lui arriva in profondità e io lo sento premere in posti dove non avrei mai pensato di provare piacere. Posti che mi fanno male in modi nuovi ed emozionanti.
Mi tiro su lentamente, assaporando la frizione di ogni sua entrata e uscita e poi mi abbasso, inizialmente lentamente e poi con maggiore velocità. 
La bocca di Eli si spalanca mentre si perde nella sensazione di essere cavalcato da me.
Avvolge le sue mani attorno ai miei fianchi e solleva i suoi per incontrare i miei, rendendo ogni impatto ancora più delizioso dei precedenti.
<<Cavolo...Sable...>>
Il ritmo diventa più veloce, mentre entrambi perdiamo il controllo e tutti i sensi scivolano via.
Ora non c'è altro che noi due e la passione incandescente che cresce dentro di noi.
Ci scontriamo insieme, velocemente, con forza e frenesia, mentre afferiamo l'aria gemere per il gradimento.
Quando infine la pressione sembra insopportabilmente dolce e non si può tornare indietro, Eli sussurra il mio nome e tutto il mondo implode in un caleidoscopio di liberazione sensuale.
<<Eli!>>
Non può parlare, emette solamente una serie di respiri tremolanti mentre il suo intenso battito cardiaco rallenta.
Il sudore imperla la sua faccia e il suo petto e io collasso su di lui.
Entrambi siamo umidi e splendenti di soddisfazione.
<<Wow...non ho parole.>>
<<Eli è stato...fantastico. Il migliore della mia vita.>>
<<Il meglio della tua vita fino a ora. C'è ancora molto da fare, se posso dire la mia.>>
Sorrido quasi senza fiato.
Mi bacia pigramente sulle guance e sprofonda nel letto, cercando di recuperare il fiato.
La sensazione di calore invade tutto il mio corpo fino a quando anche le mie dita formicolano...fino quando mi rendo conto di una cosa e ho una sensazione strana allo stomaco.
Oddio...provo dei sentimenti reali per lui. 
Tutte quelle foto che mi ha mostrato...la cena con la sua famiglia...gli appuntamenti...
Una domanda mi divora: sente la stessa cosa?
<<Quindi...non sono sicura di cosa abbiamo, Eli.>>
<<Cosa intendi dire?>>
<<Intendo dire che sei un pò misterioso. Anche adesso. Non mi hai detto cosa c'è nella tua testa.>>
Sbatte gli occhi in silenzio.
Si siede tenendo le mie mani al suo petto.
<<Cosa vuoi sapere?>>
<<Pensi davvero di portare sfortuna? Quando mi hai inseguito quella notte, stavi davvero cercando di proteggermi?>>
<<Le cose belle non m'inseguono.>>
<<La vita consiste nel inseguire cose belle, Eli. Non il contrario.>>
<<Succedono un sacco di cose brutte quando io sono nei paraggi. Quindi sì, forse avevo ragione.>>
<<Non capisco. Tu...sei preoccupato che mi succeda qualcosa?>>
<<Di terribile.>>
<<Eli...>>
I suoi occhi evitano i miei.
Lui sussurra qualcosa.
<<Voglio proteggere tutti quelli che amo.>> sospiro mentre guardo di lato. Sento il calore del mio corpo premere contro il suo. Ci incastriamo perfettamente come due pezzi di un puzzle. <<Sei stata assalita perché non sono arrivato in tempo. Non sono abbastanza veloce. E non sono abbastanza minaccioso.>>
<<Assolutamente no.>>
<<E' un fatto, Sable.>>
<<E' una stronzata, Eli. Se tu non fossi comparso...>> sbatto le ciglia e sento le lacrime agli occhi. <<Non voglio neanche pensarci.>>
Mi avvicino e gli tocco il volto gentilmente.
Sento la sua barba graffiare contro le mie dita.
<<Se non fossi comparso alla tua porta tu non saresti uscita.>>
<<Se non fossi comparso alla mia porta, non sarei qui ora, Eli.>>
Lascio che la sua mano mi accarezza dolcemente la guancia e un debole sorriso compare sulle sue labbra.
<<Stai con me. Trasferisciti qua nel loft.>>
Sorrido dolcemente, mi avvicino e gli do un bacio sulle labbra.
<<Non c'è ne bisogno. Il mio appartamento va bene. Ho lo spray al peperoncino. E starò all'erta.>>
<<Sable...non sto scherzando.>> sbatto le palpebre mentre mi tiro indietro. Mille pensieri mi passano per la testa, tutti su Eli. Su qualcosa di più. Una vita con lui. <<Voglio che tu venga a vivere con me.>>

LA BESTIA DEL MILIARDARIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora