Capitolo 24.

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Entro nel parcheggio del magazzino di Eli e noto un'auto che non conosco.
Wow, questa sì che è un automobile! E' una Lexus completamente equipaggiata. Studio la macchina e sono convinta che sia costata una fortuna. Beh, senza dubbio la famiglia di Eli è qua.
<<Ehi!>> Rachel, la ragazza di Tag Crane, esce da una delle automobili, sorridendo. Mi saluta allegramente mentre si avvicina. <<Sono così felice che sia venuta...>>
Fa una smorfia e mi abbraccia imbarazzata.
Si è evidentemente dimenticata il mio nome. Mi viene quasi da ridere ma faccio finta di non averlo notato.
<<Sì, sono qua. Tu sei Rachel, vero? Ci siamo incontrate nell'ascensore una volta.>>
<<Giusto!>>
La sagoma imponente e muscolosa dell'uomo che chiamano Tarzan esce dall'auto e compare dietro Rachel.
<<Mi hai anticipato, tesoro. Stavo per aprirti la porta.>>
<<Allora sii più veloce la prossima volta.>>
Si avvicina fino a sovrastarci entrambe.
<<Buona sera, Capitano.>>
<<Oh...Capitano?>>
<<Lo fa spesso.>> alza gli occhi al cielo. <<A me chiama Fossette.>>
<<E' perché ne hai due delle più carine che abbia mai visto.>>
Si china coprendole le labbra con un bacio. Dura un lungo e sgradevole momento.
Ecco perché funzionano così bene. Sono profondamente innamorati.
Lascia andare Rachel, ma tiene un braccio sulla sua schiena mentre lei mi sorride.
<<Fa anche questo. Occasionalmente in pubblico, mi dispiace.>>
<<Non importa. C'è qualcosa di bello in un amore che ti rende libero, vero? Voi ragazzi non sembrate per niente oppressi.>>
<<Abbiamo avuto i nostri momenti.>>
<<Anche io direi lo stesso.>>
Qualcosa di Rachel mi fa sentire una specie di connessione.
Mi chiedo come una donna normale sia finita fra i Crane e sia sopravvissuta.
<<Allora...come siete finiti insieme?>>
<<E' una lunga storia. Un sacco di alti e bassi e colpi di scena...ma comunque ha un lieto fine.>>
<<Non sta scherzando. Potremmo scrivere un libro.>>
<<Come lo intitoleresti?>>
<<Facile. ''Il miliardario della porta accanto''. Non avevo idea che la mia vita sarebbe diventata così dopo aver conosciuto Tag. Però d'altra parte...>>
<<Ogni volta che incontri un Crane, le cose sono destinate a diventare interessanti. Vero?>>
<<Esatto. Vedo che Eli è già riuscito ad avere un impatto su di te.>>
Questo è l'eufemismo del secolo....
Dall'ingresso del parcheggio giunge il rombo di una Porsche che interrompe ogni ulteriore socializzazione con Tarzan e la sua compagna.
<<Tempismo perfetto, come al solito. Sembra che non dovremo perdere tempo per aspettare la cena.>>
La Porsche parcheggia in uno spazio libero vicino alla mia auto. La portiera si apre ed esce Reese Crane. Sua moglie esce dal lato dei passeggeri con un enorme sorriso.
<<Bene, bene, bene! Guarda chi si vede...l'assistente personale di Eli.>>
Mi fa l'occhiolino mentre gira attorno all'auto, mostrando l'elegante e raffinata ereditaria aziendale che era destinata ad essere.
<<Ci siamo sorpresi di sapere che ti saresti unita a noi stasera.>>
<<Intende dire felici. Siamo stati felici di sapere che ti saresti unita a noi.>>
<<No, intendevo sorpresi. Eli ha l'abitudine di...>>
<<Di...allontanare le persone che cercano di avvicinarsi a lui?>>
Reese annuisce e fa un suono brusco.
Improvvisamente emerge chiaramente la somiglianza tra i fratelli. 
Tag si dirige al bagagliaio dell'auto e tira fuori dei sacchetti.
<<Io lo definisco un regalo il fatto che tu abbia deciso di rimanere.>>
<<Io lo chiamo un miracolo. Ha spaventato metà del tuo staff, ma tu continui a resistere.>>
<<In realtà...era più della metà...ha fatto emergere un'enorme falla nel mio modello di business che non sapevamo neanche ci fosse.>>
<<E tu sei riuscita a gestire tutto. Sono impressionato.>>
Reese mi rivolge uno sguardo penetrante e tagliente. 
Per un secondo dimentico il filo dei miei pensieri.
Wow, posso capire perché Merina si è innamorata di lui. Questi Crane sono tutto un altro mondo.
Proprio in quel momento Merina mi passa accanto con un paio di borse. Mi sento un pò in colpa per avere queste sensazioni su suo marito, anche se è stato solo per una frazione di secondo.
<<Lascia che porti una di queste borse.>>
<<Oh no, non serve. Tu tieni le braccia libere per salutare Eli. Abbiamo scommesso su come reagirà.>>
<<Credo che ti licenzierà. Non che abbia importanza.>>
<<Io ho votato che ti rivolgerà uno di quelli sguardi ardenti alla Crane.>>
<<Io ho scommesso che una tazza di caffè volerà nella nostra direzione.>>
<<Io tengo la mia scommessa per me. Se le cose andranno come penso, ve lo farò sapere.>>
Entriamo insieme nel magazzino quasi vuoto e vediamo le luci accese nel loft di Eli al piano superiore.
<<Ti stai davvero perdendo la possibilità di conoscere Alex Crane.>>
<<E' il padre di Eli, Reese e Tag, vero? Lo chiamano il Grande Crane nei giornali.>>
Tag annuisce.
<<E' più facile capire da dove veniamo quando vedi di che stoffa siamo fatti.>>
Rachel ride mentre si appoggia a Tag.
<<E che stoffa!>>
Entriamo insieme nel montacarichi. E' un pò stretto, ma riusciamo a starci tutti.
<<A cosa pensi Jessica? Pensi che Eli sia in grado di organizzare una cena di famiglia a casa con la prima persona esterna che invitiamo da molto tempo?>>
<<Beh...certo che può. E' Elijah Crane.>>
<<Sembra che tu creda davvero in lui.>>
Le mie guance diventano rosse fuoco mentre guardo per terra.
<<E' un ex soldato. Sono sicura che può fare qualsiasi cosa che si metta in testa.>>
<<Certamente.>>
Rachel mi fa l'occhiolino. Io la guardo di sottecchi.
Il montacarichi si ferma. Le porte di metallo si aprono con un lungo cigolio.
Esco per vedere Eli all'ingresso con un sorriso.
<<Ehi.>>
<<Ciao.>> eccoci! Il momento della verità. Tutti vogliono sapere come io ed Eli ci saluteremo. Quindi io...gli rivolgo un sorriso educato e niente di più. Devo mettere dei limiti. Mi sforzo di fare un sorriso che risulta distante e freddo. Invece il suo sorriso sbiadisce un pò mentre si gira verso il tavolo. <<Non hai portato niente, vero?>>
<<Avrei dovuto?>>
<<No, non importa. Non te lo avevo chiesto.>> sto lì, un pò imbarazzata mentre il silenzio piomba tra di noi. I rimanenti Crane e Rachel si guardano tra di loro. Nessuno dice nulla per un secondo, poi entrano. <<Sono contento che sei venuta, sai.>> lancia uno sguardo ai suoi fratelli prima di continuare. <<Non sapevo se avevi altri piani.>>
<<Beh...avresti fatto lo stesso per me.>>
<<Penso che lo avrei fatto. Ti devo molto.>>
Merina e Reese svuotano i sacchetti sul tavolo, mettendo in fila una serie di contenitori da asporto.
Rachel tira fuori una bottiglia di vino dalla sua borsa e va in cucina a prendere i bicchieri.
<<La cena è servita.>>
<<Hai i piatti di carta?>>
<<Guarda nel sacchetto di plastica. Credo di averne visti alcuni.>>
Resto ammutolita. Piatti di carta, cibo da asporto. E' questo che la famiglia più elitaria di Chicago fa nelle cene più formali?
<<Non per essere scortese, ma...non avete tutti degli chef privati?>>
Si guardano tra di loro prima di scoppiare a ridere. Tutti eccetto Eli che sorride consapevolmente della mia reazione.
<<Noi sì, ma Eli no.>>
<<In caso non lo avessi notato, lui odia avere personale non necessario che si aggira nel suo magazzino.>>
<<E non è che il bastardo non sappia cucinare.>>
<<Non è vero. Decido semplicemente di non farlo.>>
<<Il punto, è, Jessica, che questa è una vera riunione della famiglia Crane.>>
<<Ha ragione. Cerchiamo un modo per passare del tempo insieme, un modo che vada bene a tutti. A casa di Eli ci sono cibo d'asporto e piatti di carta.>>
Eli fa un gesto indicando la cucina.
<<Tutta tua, Tag. Ho fatto la scorta delle tue preferite.>>
Tag corre al frigorifero, rovista un pò e poi torna con due bottiglie di birra.
<<Non abbiamo ancora mangiato.>>
Dopo cena, mi ritrovo seduta attorno al tavolo con un bicchiere di vino mentre i ragazzi conversano in cucina.
Eli, in piedi con i suoi fratelli, mi guarda. Sostiene il mio sguardo per un momento prima che compaia un piccolo sorriso sulle sue labbra.
Il mio cuore mitraglia la cassa toracica. 
Mi mordo il labbro.
<<Che cos'era quello?>>
Guardo Merina. Lo dice a bassa voce.
<<Cosa? Niente!!>>
<<Quello non era niente. Non era altro che uno sguardo del tipo ''scopami''.>>
Rachel ride.
<<Ragazze, per favore. Continuo a dire che fra questi due c'è qualcosa, ma nessuno mi crede!>>
Facciamo tintinnare insieme i nostri bicchieri, tutte sorridenti. Nonostante gli sforzi, sento che la mia faccia diventa bollente.
<<No, solo...mmm...era uno sguardo normale.>>
<<Non ho intenzione di intromettermi, Jessica, ma ascoltami...i Crane sono persone difficili, ma ne vale la pena resistere se sei disposta a fare un pò di tira...e molla.>>
Entrambe le ragazze metà ridono e metà sbuffano e io mi rendo conto che sono più brille di quanto pensassi.
Io cerco di non reagire, ma il vino inizia a fare effetto anche nel mio corpo. La mia faccia inizia a formicolare.
<<E' un pò troppo presto per...>>
Merina alza le mani in segno di resa.
<<Mi dispiace. Mi dimentico che non tutti si sposano subito e risolvono le cose difficili dopo.>>
<<Tu ti sei sposata con Reese prima di innamorarti? Scommetto che c'è dietro una storia.>>
<<Non ne sai neanche la metà.>>
Passiamo molto tempo a bere. 
Merina si ubriaca per prima, seguito da una Rachel molto più resistente.
Quando i nostri bicchieri iniziano a essere vuoti, mi alzo e vado in cucina.
<<Vado a prendere un'altra bottiglia. Datemi un minuto.>> quando vado verso il bancone tutte e tre i Crane stanno in piedi in silenzio. La tensione nella stanza è tagliente, ma l'alcol nel mio corpo lo è ancora di più. Sbuco con un sorriso innocente. <<Wow, che atmosfera seria qua dentro. Sono solo venuta a fare il pieno.>> prendo un'altra bottiglia di vino e frugo in un cassetto in cerca di una cavatappi. <<Ragazzi state parlando di Reintegra?>>
<<Re-cosa?>>
Tag mi guarda confuso, Reese scuote la testa.
Merda, non avrei dovuto menzionare Reintegra un Veterano!
<<Io...>>
Smaltisci la sbornia, Jessica! Devi salvare la situazione in qualche modo o la fondazione di Eli rovinerà questa cena!
<<Mi dispiace...intendevo dire reintegrare la cucina! Eli ha detto che vorrebbe cambiare un pò le cose. Sapete...vorrebbe organizzare meglio lo spazio.>>
<<No, non è quello che stavamo discutendo. Comunque è vero. Ho bisogno di creare uno spazio di lavoro migliore per la mia assistente personale. Resterà qui per un pò per aiutarmi con la fondazione.>>
<<Con cosa?>>
<<Tu? Una fondazione? E ce lo hai tenuto segreto?>>
<<Eli...>>
Eli mi spinge vicino e mette una mano su ciascuna delle mie spalle.
E' un gesto intimo e tipico di Eli per indicare affetto. Tutti possono vederlo.
<<Va tutto bene Sable. Era ora che lo sapessero. Credo che non avrei avuto il coraggio di tirarlo fuori io solo. Quindi è un bene che tu lo abbia fatto, anche se è stato un incidente.>>
<<Di che cosa si tratta Eli? Non puoi nascondere cose alla tua famiglia.>>
Eli mi lancia un altro lungo e dolce sguardo prima di annuire e lasciarmi tornare al cassetto dove mi aspetta il cavatappi.
<<Inizia a parlare, fratello. Cosa sta succedendo?
Tutti gli occhi sono puntati su Eli. Lui fa un lungo e lento respiro e poi inizia a parlare.
<<Ho creato una fondazione di beneficenza. O almeno ne sto creando una con l'aiuto di Jessica. E' per aiutare i veterani a recuperarsi. E se sono come me...>> sbatte la sua gamba di metallo sul pavimento e un rumore metallico risuona nella cucina. <<Intendo dire letteralmente. Voglio che la mia fondazione si focalizzi ad aiutare i veterani che si stanno recuperando ora dalle amputazioni.>>
<<E' per questo che non volevi assumere la posizione di Direttore Operativo degli Hotel Crane. La tua attenzione è rivolta da un'altra parte. E hai costretto l'assistente che ho assunto a fare il lavoro pesante?>>
<<No, io...me la sto cavando a gestire entrambi i progetti.>>
<<Storia verosimile.>>
Eli si avvicina e mi sussurra qualcosa all'orecchio. Non sembra arrabbiato o molesto.
<<E' il momento di fare una chiacchiera fra fratelli. Ci penso io, Sable. Vai a divertirti e rilassarti! Conta su di me come io conto su di te.>>
Annuisco e me ne vado prima che uno degli altri due mi possa bloccare per farmi un interrogatorio.
Lui e i suoi fratelli devono essere davvero molto uniti. Non è per niente spaventato di quello che diranno...
Trovo le ragazze che bevono nell'ufficio di Eli. Le raggiungo e mi proclamano eroina per aver liberato una nuova bottiglia di vino dalla cucina.
Dopo un pò stiamo chiacchierando liberamente.
<<Merina lo ha già detto prima, ma è proprio vero. Devi incontrare Alex Crane, il padre.>>
<<Com'è?>>
<<Lui è...come...>>
Alza le mani e fa dei gesti vaghi. Io rido confusa.
<<Pensa a Eli, ma con la spavalderia di Reese. E' più vecchio, ovviamente. Lui è vecchio.>>
<<Sì! E' proprio lui! Hai centrato il punto.>>
Battono il cinque, ma si mancano. 
Arriva un'altra tempesta di risate e io non posso evitare di non unirmi.
<<Ehi! E io?>>
Tag sporge la testa nell'ufficio facendo una smorfia. Reese lo segue subito dopo, con un sorriso in faccia.
<<Tu assomigli molto di più alla mamma che al papà. Hai i suoi capelli.>>
I due fratelli mi affiancano, mentre sorseggiano lentamente la birra.
Rachel lo guarda e gli scompiglia i capelli.
<<Taggart.>>
Si baciano di nuovo, mentre Merina mi dà una gomitata.
<<Odia quel nome. Troppo regale.>>
<<Posso essere regale.>>
<<Regale? Questa è la prima volta in settimana che non ti vedo in pantaloni militari.>>
<<Sta zitto! Dai, ragazze, il dessert è in cucina.>>
<<Dessert? E'...qualcosa che si abbina al vino?>>
<<Tutto si abbina al vino se vivi come me.>>
<<Datti una calmata...Taggart.>>
<<Cosa ti ho detto sul chiamarmi Taggart?>>
Il gruppetto torna nell'open loft, ridendo. Anche io li seguo.
<<Almeno Rachel ti chiama con il tuo vero nome.>>
<<Come ti chiama Eli? E' orribile?>>
<<Non gli piace il mio nome, così mi chiama Sable, per la mia agenzia.>>
<<Lui cosa? Eli!>>
Merina gli urla dall'altra parte della stanza.
Lui si muove incomodo mentre si appoggia al bancone della cucina.
<<Oh, no. Adesso guarda cosa hai fatto.>>
<<Sable è sexy.>>
<<E' una donnola. Non è sexy.>>
Tag si siede di fianco a Rachel. Lei china la sua testa sulla sua spalla, sbadigliando.
<<Non importa. Eli si è innamorato. Posso vedere il suo luccichio nei suoi occhi.>>
<<Non sto luccicando.>>
C'è un momento di silenzio. La pazienza di Eli sembra esaurita.
Bevo un sorso dal mio bicchiere prima che Rachel da un colpo sul tavolo.
<<Come sono i tuoi genitori, Jessica?>>
Mmm...mi sembra il momento più sicuro per confessare.
Mi sento a mio agio quindi inizio a raccontargli la verità.
<<Loro sono...pressoché assenti dalla mia vita. Dirigono la Sawyer Financial. Forse avrete sentito parlare di loro.>>
<<No.>>
<<Sta zitto, si che li hai sentiti.>>
Tag riceve una gomitata e mostra un sorriso sarcastico.
<<Mio padre è professionale e severo, mia madre lavora molto per l'azienda...e coltiva le relazioni sociali...>>
<<Ho incontrato Helena. E' tagliente. Non le piaccio molto.>> Reese beve un sorso dal suo bicchiere. <<Le assomigli.>>
<<Bellissima intende dire.>>
La voce di Eli è un mormorio ma io lo guardo e riesco a catturargli lo sguardo. Un calore liquido riscalda la mia pancia.
C'è qualcosa di sbagliato nel suo sguardo. C'è qualcosa che non va bene.
<<Sai, si sta facendo tardi.>> tutti gli occhi attorno al tavolo cadono su di me. Mi rendo conto di come sia apparso. <<Per me, intendo dire.>>
La testa di Tag si gira verso Eli e poi verso di me. 
Annuisce.
<<Sì.>>
<<Intendevo solo dire...>>
<<E' ora di concludere la serata. Giusto?>>
Reese offre una mano a sua moglie. Merina fa scivolare il palmo nel suo, sorridendo.
<<Va tutto bene. Ci siamo passati tutti. La tappa dell'infatuazione.>>
<<Non siamo abituati al fatto che Eli abbia qualcuno, intendo dire, qualcosa da fare.>>
Rachel gli dà scherzosamente un pugno mentre Eli si alza dalla sedia.
<<Credo che tutti sappiano dov'è l'uscita.>>
C'è una domanda nell'aria. Nessuno osa farla. Ma alla fine lo faccio io.
Con voce calma e bassa che solo lui può sentire, glielo chiedo.
<<Tutti?>>
Non vacilla.
Mi indica semplicemente la porta, insieme al resto. La sua espressione è fredda e severa.
<<Fuori!>>
Ho fatto qualcosa di sbagliato?


LA BESTIA DEL MILIARDARIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora