Capitolo 23.

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Finisco di scrivere un ultimo appunto nella mia agenda, mentre Eli è in cucina.
<<Dimmi che ora sei fuori servizio. Non voglio aspettare un altro minuto.>>
<<Fammi scrivere una cosa...ancora...>>
<<No.>>
Piomba qui e appoggia una mano sulla mia guancia mentre mi bacia ferocemente e possessivamente.
C'è fuoco nei suoi occhi e irradia calore. 
I miei occhi si serrano e quando li riapro vedo Eli chiudere il mio portatile con una mano.
<<Eli! Stai cercando di sabotare il mio progresso con gli Hotel Crane?>>
<<Non ho fatto altro che questo.>>
Si abbassa per baciarmi un'altra volta ma lo spingo via ridendo.
<<Devo finire questo lavoro! Dammi solo un pò più di tempo.>>
Sospira.
<<D'accordo.>>
<<Puoi smettere di muoverti? Mi stai distraendo.>>
<<Non ce la faccio. Ho bisogno di muovermi.>>
Viene verso di me, avvicina il volto al mio e mi dà un morbido bacio sulle labbra.
<<Sai...ho già trovato due perfetti candidati per Reintegra un Veterano.>>
<<Cosa? Di già? Fammi vedere.>>
<<Hanno esperienza nella beneficenza. Uno di loro è un mio amico. Ho un foglio con i suoi dati per te.>>
Premo stampa sul mio computer e la stampante emette un suono nell'altra stanza. Guarda il mio computer e analizza il foglio di calcolo che ho aperto.
<<Ti piacciono le liste.>>
<<Sì. Non faccio niente se prima non lo scrivo.>>
<<Sei sempre stata così?>>
Si siede nella sedia accanto a me con un'espressione di genuina curiosità.
<<Credo...di essere stata praticamente sempre così.>>
<<Così sembra. Hai un talento per l'organizzazione.>>
<<Era il mio lavoro prima ed è il mio lavoro adesso. L'unica differenza è che sono al piano terra invece di stare nel mio accogliente ufficio alla Sable Concierge.>>
<<Prima della Sable, tu eri l'ereditaria superstar della Sawyer Financial. E' ancora difficile da credere che hai rinunciato per una vita come questa. Non che sia pessima, ma...>>
Alza le spalle. 
Sospiro mentre muovo in circolo il mouse sullo schermo.
<<Volevo spianare la mia strada. Tutto qui. E che mi dici di te? Tutti i Crane sono praticamente dei nobili in questa città. Perché il pensiero di gestire gli Hotel Crane come Direttore Operativo ti fa scappare?>>
Tira indietro le spalle bruscamente.
<<Non sto scappando. Sono solo stato...occupato.>>
<<Ora non più.>> indico lo schermo. <<Una volta assunto qualcuno per Reintegra un Veterano, avrai tutto il tempo del mondo per gestire gli Hotel Crane. Potrai prendere posizione accanto a Reese come Direttore Operativo, avrai un bell'ufficio d'angolo e una perfetta assistente personale.>>
<<Ho già entrambe le cose.>> si avvicina e appoggia la testa sulla mia schiena. Il suo gesto è così delicato, così intimo. Mi chiedo come io abbia avuto paura di quest'uomo. <<Hai un buon profumo Sable. Mi ricorda casa.>>
<<Anche tu. A me ricorda...la prima volta che ci siamo incontrati e mi hai detto di andarmene. Credevo che mi avresti davvero ucciso. Tutto quello che sapevo di te era che eri spaventoso e imprevedibile. Eppure eccoci qua. E non cambierei niente. Anche i momenti più frustanti.>>
<<Sei sicura? So che non sono l'uomo più semplice con cui avere a che fare. Divento furente, non ci vedo più dalla rabbia ed...è come se non fossi più la persona che ero. O che voglio essere.>>
<<Ma Eli, in ogni caso...ci sono persone che tengono a te. Non sei come ti descrivono. Tu non sei Elijah Crane, il miliardario bastardo. Tu sei Elijah Crane, un eroe. Il ragazzo che è tornato dall'impossibile e che fa il meglio per recuperare il suo vecchio io. Guarire richiede tempo. Solo perché la tua gamba è guarita non vuol dire che anche il tuo cuore lo sia. Qualsiasi persona che ti conosce sa che ci stai provando. Solo che chi ti guarda dall'esterno pensa il contrario.>>
<<Sable, io...grazie.>>
<<Tutti abbiamo il nostro percorso, vero? Tu ne hai scelto uno più difficile della maggior parte delle persone. Questo ti fa onore. Dovresti essere orgoglioso dell'uomo che sei, anche delle parti difficili.>>
<<Esatto.>> rimane in silenzio per un momento, come se un pensiero si fosse depositato nella sua mente e non lo potesse cacciare via. Quando finalmente parla, la sua voce è bassa. <<Non mi aspetto che tu rimanga con me per sempre.>>
<<No?>>
<<E' come hai detto tu. Tu hai il tuo percorso. Per questo hai creato prima di tutto la Sable Concierge. Ti meriti di tornare indietro e dirigere la tua agenzia. Il tuo cuore è lì. Stare qua a fare la mia assistente...beh...più ti trattengo, più mi sento egoista.>>
<<Quindi stai dicendo...che vuoi che me ne vada?>>
<<No, per niente. Voglio che tu rimanga qua. Rimani fino a quando termineremo con Reintegra un Veterano.>>
Guarda in basso per un momento. La sua bocca forma una linea sottile.
<<E' un ordine? Non ho sentito nessun punto di domanda a fine frase.>>
<<E' una...richiesta. Te lo chiedo nella maniera più gentile che conosco. Ti voglio qua con me, Sable.>>
<<In tal caso...devo ricordarti che non posso. Lavoro per gli Hotel Crane e di conseguenza per te. Lavorare per Reintegra un Veterano occuperebbe troppo del mio tempo. Reese mi ha assunto per prepararti e farti lavorare per gli Hotel Crane.>>
<<Te l'ho già detto. Farò di più per gli Hotel Crane per liberare la tua agenda.>>
<<Non è abbastanza, Eli. Non posso fare due lavori. Dovrai gestirtela da solo.>>
<<Non posso senza di te.>>
<<Mi fa piacere che mi stai delegando, ma...>>
Mi stringe forte la mano.
<<Jessica, per favore.>>
Sospiro mentre guardo il mio computer.
<<Potrei, provare ad aiutarti, però non prometto nulla.>>
<<Questo è più che sufficiente.>> lascia andare la mia mano e si appoggia alla sedia. <<Qualsiasi cosa pensi sia il meglio, Sable.>> dopo un pò si alza e si stiracchia, poi si dirige verso il corridoio. Guardo il mio computer per un momento e clicco sul calendario, ma ecco che lui mi chiama. <<Sable.>> sbatto le palpebre e lo guardo. <<Hai programmi per cena?>>
<<Mmm...per il momento no.>>
<<Stasera ceno con la mia famiglia. Rimani e unisciti a noi.>>
<<Vuoi davvero che ceni con la tua famiglia? Con la famiglia Crane?>> annuisce. Il mio cuore si agita nervosamente mentre le mie dita sembrano intorpidirsi sulla tastiera. Se fosse uno scenario fidanzato-fidanzata, una cena in famiglia sarebbe un enorme passo avanti. Però se questo è in termini di capo-dipendente, potrebbe significare nulla. Quindi che cosa siamo? Come dovrei sentirmi al riguardo?
<<Eli, vorrei chiarire qualcosa velocemente. E' un appuntamento? Mi stai chiedendo di conoscere la tua famiglia?>>
Non è scosso dalla domanda in nessuna maniera.
Nel vero stile Eli, la sua faccia rimane imperturbabile.
<<Sarebbe possibile? Dopotutto tu hai insistito per mantenerlo segreto.>>
<<Certo, dobbiamo tenerlo un segreto per gli altri. Ma ti sto chiedendo per me. Per mia coscienza. Mi stai invitando per conoscere la tua famiglia, Eli?>>
<<In tal caso...>> mi afferra entrambi le mani e le porta al petto, baciando delicatamente le nocche. <<Per favore Jessica, vieni a cena con me. Passa del tempo con la mia famiglia. Lascia che t'inviti al nostro terzo appuntamento.>>
<<Mmm...mi piacerebbe, Elijah. Questo è un vero appuntamento.>>
<<Perfetto. Lo terremo per noi.>>
Bacia per l'ultima volta le mie mani prima di lasciarle.
<<Dovrò andare a casa e cambiarmi prima della cena.>>
<<Allora sarai di ritorno alle 20?>>
<<Affare fatto. Ed Eli, ricorda: non menzioniamo Reintegra un Veterano.>>
<<Certo. Reese ci ucciderebbe se sapesse che ci stiamo occupando di più alla fondazione che degli Hotel Crane. E così inizia la recita. Io farò la mia parte e tu la tua. A dopo, Sable.>>
Quasi sussurra il suo saluto. 
Riesco a vedere per un'ultima volta le sue ampie spalle prima che scompaiono nel corridoio mentre si allontana. 
Come faccio a concentrarmi sulla mia recita quando Eli ha quell'aspetto e quel tono? 
Eli mi stuzzica.

Torno a casa dopo aver finito di lavorare, di terminare il calendario e raccogliere le mie cose.
Giro per la mia stanza senza sapere cosa mettermi.
Vediamo...una cena insieme alla famiglia più d'élite di Chicago. Non formale, ma neanche casual. Credo che indosserò un abito da sera sensuale e retrò.
Mi vesto e mi guardo allo specchio. 
Accidenti, stai proprio bene Jessica! Forse avere un uomo nella mia vita era quello di cui avevo bisogno.  Lo giuro, mi sono scomparse le rughe. 
Sono un pò emozionata che mi abbia invitato stasera, ma non devo pensarci troppo.
Abbasso lo sguardo e poi di nuovo guardo verso lo specchio.
Chi sto prendendo in giro? Sicuramente ci penserò troppo.
Forza! Almeno la mia vita all'improvviso è diventata eccitante. Non avrei mai immaginato di trovarmi in una situazione del genere prima di conoscere i Crane. 
Andrò da Eli, faremo una bella cena e mi divertirò. Niente stress.
Raccolgo le mie cose e corro fuori dalla porta pronta per conquistare il mondo.

LA BESTIA DEL MILIARDARIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora