Capitolo 30.

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Sono al bar con Eli, suo fratello Tag e Lucas, un amico di Tag.
Tag mi ha appena detto qualcosa di intrigante.
<<Posso dirti una cosa riguardo Eli che lui non direbbe mai ad anima viva.>>
<<Tag, non essere ridicolo.>>
<<Eh? Di cosa stai parlando?>>
<<Solo del segreto più protetto della famiglia Crane.>> beve uno shot. Lo accompagna con un sorso di soda e poi ride. <<Cosa ne pensi se ti dicessi...che al liceo...>>
<<Tag, stai zitto!>>
<<Eli era nerd!>>
Eli fa una faccia e poi ruba a Tag il seguente shot che ha davanti e lo butta giù con un sussulto.
<<Un nerd? In realtà ha senso.>>
<<Davvero?! Nessuno mi crede mai!>> tossisce e si schiarisce la voce mentre Lucas ride come un pazzo e Eli si preme le mani al volto, reprimendo un sorriso nervoso. <<Ecco come è andata! Prima c'era il glaciale Reese, il rubacuori. Tutte le ragazze impazzivano per lui ma lui voleva solo essere il primo della classe. Poi c'ero io, l'atleta ovviamente. Al massimo della forma e, se posso dirlo, molto popolare fra le ragazze. E poi c'era Eli.>>
<<Il nerd!>>
<<Il normale.>>
Eli spinge Lucas che cade contro le spalle di Tag. Tutti e tre ridono.
<<Aspetta...non mi hai detto com'era Eli!>>
<<Eli era un tenerone. Intendo dire un ragazzo davvero gentile. Troppo gentile. Correva, quindi era agile e in forma, ma era troppo sensibile e...adorabile.>>
<<E' difficile da credere che quello zuccherino sia cresciuto e sia diventato un duro soldato della Marina. Diamine Eli, ti hanno fatto a brandelli.>>
<<Cosa posso dire? Sono cresciuto. Però se vogliamo parlare del liceo, allora ho una piuttosto elettrizzante su Tag.>>
<<A dire il vero ti è proibito raccontare storie questa sera. Rovinerai la mia reputazione!>>
<<Ragazzi potete almeno darmi un indizio?>>
<<Tre parole: ballo dell'ultimo anno.>>
Prima che possa continuare, Tag gli dà una gomitata.
<<Ahahah! Questo lo devo decidere la signora. Cosa ne dici, Sable?>>
Non ho mai visto Eli così animato e rumoroso.
E l'alcol o semplicemente la buona compagnia e la nostalgia?
<<Beh...non mi dispiacerebbe un'altra storia, se la racconta Eli.>>
Lucas fa un sorriso soddisfatto mentre restituisce la gomitata a Tag.
Eli scoppia in una risata malvagia.
<<Il ballo dell'ultimo anno. Ovviamente era l'anno di Tag, non il mio. Il mio caro fratello...>> fa un cenno a Tag con uno sguardo compassionevole e la faccia di Tag diventa rosa. <<...porta un CD da casa. Va dal ragazzo che si occupa degli auto parlanti e gli dice che vuole sentire una canzone.
<<Non una canzone qualsiasi.>>
<<Esatto. Una canzone da dedicare a una ragazza su cui aveva messo gli occhi. Chi era lei, Tag?>>
<<Che diavolo ne so! Una volta che ho trovato Rachel, tutti i ricordi degli amori passati sono caduti in oblio.>>
<<Accidenti!...che dolce!>>
<<Anche io l'ho pensato. Fino a quando...>>
<<Quindi cosa è successo dopo?>>
<<Tag prova a dare il CD al Dj e una folla di persone lo circondano. Allora naturalmente Tag gli ricorda chi è. Accenna al suo nome così conosciuto e loro smettono di fare domande.>>
<<Ci siamo.>>
<<Gli lasciano mettere la canzone senza neanche controllare cos'era?>>
<<Pensa alla canzone rap più squallida, sconcia e sgradevole che ti puoi immaginare. Era dieci volte peggio.>>
Rido e Tag scuote la testa.
<<La parola ''vagina'' era solo una metafora! Era poetica! Volevo fare l'amore con la sua soffice,umida...personalità.>>
<<Sono abbastanza sicuro che quella parola componeva la metà del testo della canzone.>>
<<Credo di avere ancora da qualche parte quel CD...forse lo farò sentire a Rachel e magari sarà un pubblico più solidale che voi imbecilli.>>
<<Puoi dormire sul mio divano quando lei ti butterà fuori di casa. Basta che lasci il CD a casa.>>
La tavola esplode in una risata e anche Eli cede a un pò di divertimento. 
Il mio cuore si libera nella felicità. Sono contenta che si stia divertendo.
Tag si scola il suo drink e poi lo spinge in mezzo al tavolo, mentre abbassa la testa.
<<Sono morto. Dovremmo iniziare a muoverci, Luc.>>
<<Sì. Dovremmo andare. E' stato bello conoscerti, Jessica.>>
<<Anche per me, Lucas...anche se mi hai accusato di battere il marciapiede.>>
<<Non me lo perdonerai mai, vero?>> ride mentre mette una mano dietro la testa. <<Dovresti conoscere mia moglie. Lei sicuramente ti adorerebbe.>>
Tag si alza e fa un cenno a te e a Eli. Ci alziamo per salutarli e Tag mi dà un forte abbraccio.
<<Ci vediamo, cognata.>> Eli lo fulmina con lo sguardo e lui ride. <<Cosa? Troppo presto?>>
<<Vattene, disgraziato ubriacone.>> se ne vanno ridendo. Mi giro verso Eli che si alza in piedi lentamente, appoggiandosi un pò teso sulla sua gamba amputata. <<Pronta per  andare a casa?>>
<<Quando dici casa...questo vuol dire che andiamo insieme?>>
<<Sì. Ho portato la mia auto. Tu sei venuta in taxi. I conti tornano.>>
<<Voglio solo confermare che tu intendevi noi due insieme.>>
Eli mi avvolge con le sue braccia e mi avvicina per darmi un lungo e caldo abbraccio.
Il suo profumo e il suo tatto mi fanno rilassare immediatamente.
<<Questa notte sarebbe stata insignificante senza di te. Stai benissimo con quel vestito. Spero che tu ti sia divertita quanto me stasera.>>
<<Io...sono stata benissimo, Eli.>> camminiamo insieme fino al parcheggio, mano nella mano. Sembra così innocente e liberatorio. Mi è difficile credere che Eli è l'uomo arrabbiato che ho conosciuto un tempo. <<Mi piace l'amico di tuo fratello. E' divertente.>>
<<Luc è un bravo ragazzo, come Tag. Non ci sono sorprese.>>
<<Anche tu lo sei.>>
Gli do un colpetto al braccio mentre lui mi lancia uno sguardo. Il mio cuore si scioglie.
Faccio scivolare i miei occhi su di lui, seguendo i suoi tratti, dalla mandibola affilata a quei profondi e perfetti occhi.
Perché non posso smettere di sorridere? E' come se ogni secondo che sto con lui, mi sento sempre più stordita.
Aspetta. Questo è...? Sto davvero? No, non può essere. Non così in fretta. Non così intensamente. Sarebbe da pazzi!
Emetto un lungo sospiro. 
Eli mi stringe la mano.
<<A cosa era dovuto?>>
<<Cosa?>>
<<Il sospiro. Sembrava che arrivasse dalla profondità.>>
Alza un sopracciglio con curiosità.
<<Oh, è...una cosa non importante.>>
<<Beh, spero che tu non sia troppo stanca.>>
<<Troppo stanca? Per cosa?>>
Alza le spalle con un sorriso ironico dipinto in faccia.
<<Stavo per portarti in un posto divertente.>>
Il suo tono si converte in un sussurro. Il timbro della sua voce mi fa venire la pelle d'oca per l'eccitazione.
<<Dove?>>
<<In un posto degno di questo vestito.>>
I suoi profondi occhi scivolano dall'alto in basso sul mio corpo.
Posso vedere che la Bestia si sta rivoltando in lui nel modo in cui mi fa sciogliere. 
Smetto di camminare e mi giro per guardarlo. Lui mi spinge vicino mentre io faccio scivolare la mia mano nei suoi capelli.
Un bacio ardente e sensuale mi lascia senza fiato e con il desiderio di possederlo. 
Finalmente ho il coraggio di esprimere la mia decisione.
<<Voglio venire a casa con te. Va bene?>>
<<Certamente. Infatti...mi è venuto in mente solo un posto adatto per quel vestito.>>
<<Per favore non dirmi il pavimento della tua stanza da letto.>>
<<Okay, non lo dirò.>> saltiamo in macchina e torniamo al loft di Eli. Ci teniamo la mano per tutto il tempo. Entriamo nel magazzino avvinghiati. In una confusione di respiri irregolari e mani che vagano, sbandiamo contro il muro. <<Come posso farti mia oggi, Sable?>>
<<Eli...assaggiami mentre te lo succhio.>>
I suoi occhi si allargano per una frazione di secondo e poi si oscurano e si riempono di desiderio.
<<Tu davvero...Sable, credo di non aver desiderato così tanto una cosa in vita mia.>> mi spinge contro la parete dell'ascensore e mi bacia sul collo, trascinando i suoi denti sulla mia carne scoperta. Io esalo bruscamente. <<Sable.>> la sua bocca si muove su di me con passione e calore, appena frenata da quella poca resistenza che lui sta lottando per mantenere. Passo le mie dita nei suoi capelli mentre lui strofina il suo bacino contro di me, dondolando dolcemente. Tira il mio vestito e sento un rumore di uno strappo dove si trova la cerniera. Quando raggiunge il salone, lui mi lascia cadere sul tavolo della cucina e controlla il danno. <<Cavolo, ora ti devo anche un vestito.>>
Mi stringe forte, le sue dita danzano lungo la mia colonna vertebrale per controllare la cucitura rotta mentre guarda da sopra la mia spalla. 
Io lo bacio sul collo pensando ad una risposta.
<<Mmm...non posso dire che mi dispiaccia.>>
Sbottono i suoi pantaloni, faccio scendere la cerniera e infilo dentro la mano.
Il suo respiro si ferma. 
Mi sfila il vestito fino a che sono completamente nuda nell'ampia sala.
L'aria fresca mi fa inturgidire i capezzoli e il mio corpo emana calore.
Proprio quando lancio la sua camicia al suolo, lui mi afferra il polso, obbligandomi a fermarmi per un momento.
<<Ti ho fatto una promessa, Sable. Volevi che usassi la mia lingua per compiacerti, mentre le tue bellissime labbra avvolgono il mio membro.>>
Mi solleva dal tavolo e mi appoggio delicatamente sulle sue ginocchia, su un morbido tappetto accanto al camino.
<<Se sono sulle ginocchia, come mi raggiungerai?>>
Passo le mie dita nei suoi capelli mentre lui strofina il suo bacino contro di me, dondolandolo dolcemente.
<<Tu intendevi allo stesso momento? Sable, mi farai impazzire.>>
<<Perdere un pò il controllo...lo renderebbe migliore, più sfrenato.>>
<<E dicono che mi hai addomesticato.>> si lascia cadere sulle proprie ginocchia, grugnendo leggermente, mentre la sua protesi colpisce il legno duro. Si muove in avanti fino a quando è sopra di me sul tappetto. <<Che cosa preferisci? Vuoi che stia sopra di te, controllandoti? Posso mantenere il potere che ho appena reclamato? O invertiamo le posizioni e io mi perdo nella tua bellezza, mentre tu prendi in bocca il mio membro? Il tutto mentre utilizzo l'altra mano per compiacerti...>>
<<Io credo che...voglio stare sopra.>>
<<Perfetto.>>
<<Io solo...>>
Mi agito sotto di lui, poi Eli si mette seduto.
Io cavalco il suo pene che, oscillando, mi tocca il ventre. 
Lo spingo sul pavimento. Con due movimenti rapidi e arditi, mi ritrovo avvinghiata a lui, con il fondo schiena davanti al suo volto, e il suo lungo e duro pene sotto il mio mento.
<<Sei dannatamente bella, Sable.>> senza dire una parola, separa le mie cosce e abbassa la testa. Le sue dita separano le mia pieghe mentre mi assaggia con la lingua. Io rabbrividisco e sussulto mentre la sua lingua lecca la mia essenza, grata per ogni fremito e gemito che lui provoca. Non ho mai pensato di prendere parte a qualcosa di così erotico. Io...io voglio davvero assaggiarlo. Lo accarezzo dolcemente, una, due volte. La cappella è gonfia e umida per il desiderio. Voglio passarci sopra la lingua. Mentre lo faccio, Eli rabbrividisce. La sua testa cade e io sento il suo respiro caldo vicino al mio sesso. La sua lingua calda e umida riprende il suo movimento attorno al mio clitoride...il suo robusto e muscoloso corpo sembra sciogliersi nella mia presa e, con la mia schiena contro il pavimento e il volto di Eli sepolto fra le mie cosce, alzo il mento e prendo il suo duro membro nella mia bocca. <<Oh, Sable...accidenti...>> i suoi fianchi si muovono e per una volta so di essere in vantaggio. La scossa di piacere nel mio sesso sta per farmi vacillare e rabbrividire nella sua presa, ma io so che lui terminerà per primo. Sussurra il mio nome, m'implora...per qualcosa che non so. <<Sable...Sable...per favore...>> chiude gli occhi e il suo respiro diventa selvaggio. Il suo pene spinge dentro di me. E così sexy. Voglio...allontanarmi e guardarlo contorcersi. Prendo una rapida decisione. Ritiro la mia bocca e uso la mia mano per masturbarlo. <<Oddio, Sable...è così piacevole, io...ah...>>
Il suo corpo s'irrigidisce all'improvviso e zampilli caldi del suo orgasmo cadono sulla mia presa.
Con quello che gli rimane del suo autocontrollo, fa scivolare due dita lisce dentro di me, curvandole contro le mie pareti, mentre la sua bocca accerchia il mio clitoride e lo succhia.
<<Eli...>>
Vengo per lui, gemendo il suo nome, mentre un profondo e poderoso orgasmo attraversa il mio corpo.
Collassiamo uno di fianco all'altro, senza fiato.
Dovrei essere esausta, ma in qualche modo c'è una tacita offerta sul tavolo.
<<Quindi...>> prende la mia mano e la bacia, poi mi bacia sul braccio, la spalla e la gola. <<Cosa facciamo ora?>>
<<Scopami, Eli.>>
<<Ora sei tu che dai gli ordini?>>
<<Mmm...infatti lo faccio. Hai qualche problema?>>
<<Nessuno.>> le sue labbra catturano le mie e la sua lingua danza sulla mia, attirando tutta la mia attenzione mentre lui mi avvolge fra le sue braccia. Mi spinge via i capelli dal volto, prendendolo nella sua mano, prima di baciarmi ancora. Avvolgo la mia mano attorno al suo membro e lui geme. <<Preservativo...mmm...nel mio portafoglio...vicino alla porta.>>
<<Io...non lo voglio. Per favore, Eli, scopami e basta.>>
<<Neanche io...accidenti.>> lo stringo di nuovo e lui perde il filo del pensiero. I suoi occhi si oscurano dal desiderio. Le sue mani scendono e accarezzano il mio sesso, premendo gentilmente contro il mio sesso. M'inarco, implorando che voglio di più. <<Non voglio il preservativo. Voglio sentirti. Al diavolo il lattice. Voglio sentire come sei bagnata sulla mia pelle. Voglio sentirti fremere contro di me mentre ti faccio venire.>>
Le sue mani avvolgono il mio fondo schiena, poi si avvicina. Mi guarda con occhi pieni di desiderio. I polpastrelli delle sue dita accarezzano il mio clitoride lentamente, assaporando in ogni prezioso momento il mio piacere.
<<Lì. Proprio lì.>>
<<Lo so.>>
Guarda il mio viso mentre mi contorco al suo tocco.
Piccoli brividi attraversano dolcemente e delicatamente e mi rendo conto che sono venuta un'altra volta per lui.
Con delicatezza, come fosse un riscaldamento.
Gli effetti dell'orgasmo corrono dappertutto, rilassando ogni parte tesa di me. 
Mi sento come se mi avessero fatto il più incantevole dei massaggi, e ora tutto quello che voglio è...di più.
<<Eli...>>
<<Inclinati.>>
<<Qua?>>
<<Proprio lì, Sable.>> inclino il bacino verso il suo mentre lui si posiziona davanti al mio sesso. Sprofonda in una spinta lunga e soave. Eli geme, scivolando fino in fondo, avvolto dal mio calore e riempendo ogni deliziosa parte di me con la sua erezione. Dannazione. Non c'è niente di meglio che sentirlo dentro di me...è come se...non potessimo mai averne abbastanza. <<Sable.>>
Il mio nome sembra una preghiera. I nostri respiri intrecciati si annodano nell'aria fra di noi.
<<Quanto mi piaci.>>
<<Non quanto mi piaci tu. Non si può paragonare niente a questo.>> retrocede e spinge di nuovo, questa volta ancora più profondo, più intimo. Rimaniamo lì per un momento, sentendo il corpo l'uno dell'altro. La tensione e la gentile frizione sono più che sufficienti per far sì che i nostri corpo barcollino.
<<Mi muoverò più velocemente, Sable. Non posso resistere.>>
<<Lo voglio, Eli. Voglio te.>>
Prende il controllo, mettendo le mani sulle spalle e spingendo con i fianchi.
Io emetto un leggero gemito a ogni sua spinta.
Lui stringe le mani dietro al mio collo mentre mi tocca il fondo schiena e spinge le dita in mezzo alle mie morbide cosce.
<<Ah...>> si muove rapidamente, scopandomi dolcemente e disperatamente. Mi prende duramente e profondamente, reclamandomi a sé con ogni colpo devastante. <<Sable, sto...>> il mondo attorno a noi scompare in una luca bianca e accecante, mentre siamo strappati via dalla realtà. L'adrenalina dell'emozione e del piacere si mescolano, e io mi lascio andare a un dolce orgasmo. Lui geme e lo sento venire, sepolto dentro di me, e il suo liquido caldo mi riempe profondamente come i suoi colpi. <<Sable...oddio...ti posso sentire...è così bello. E' così dannatamente bello.>>
Fa cadere la testa sulla mia spalla, prendendo fiato.
Dopo un momento, alza la testa e mi bacia.
<<Non sono mai stata così esausta...o felice.>>
Io tremo e lui sorride.
<<Freddo o scosse di assestamento?>>
<<Ci crederesti che...sono entrambi?>>
<<Mi piacerebbe.>> mi toglie i capelli dalle spalle e passa le sue mani lungo le mie braccia. <<Cosa ne dici di una doccia calda?>>
<<Con le candele?>>
<<Per te...qualsiasi cosa.>>
Appoggio la mia fronte contro la sua per un momento, prima che lui mi porta verso il bagno. Mi tolgo tutti i vestiti mentre Eli apre l'acqua. 
Entro nella doccia e lascio che l'acqua fresca mi copra.
<<La doccia è un pò fredda o è la mia pelle che è ancora accaldata?>>
Eli entra dietro di me sorridendo.
Si siede nella sedia in mezzo alla doccia mentre toglie la protesi.
<<Aspetto un minuto. Si riscalderà rapidamente. Ho girato la manopola verso l'acqua calda.>>
<<In realtà Eli stavo pensando che...mi piacciono le docce caldissime.>>
<<Anche a me.>> mi siedo su di lui nella sedia della doccia mentre aumenta la temperatura. Sento il suo corpo duro come la roccia che preme contro di me mentre lo guardo negli occhi. <<Bellissima e anche morbida.>>
Si china e mi bacia a un lato del collo mentre scorre le mani verso i miei fianchi.
Mi appoggio indietro e lascio che la mia schiena riposi sul suo petto scolpito.
Il mio sedere si pianta saldamente sul suo inguine.
<<Non sei così male.>> fa scivolare le mani sul davanti, massaggiandomi dolcemente il seno mentre i suoi polpastrelli sfiorano i miei capezzoli. Muove la sua bocca sul mio orecchio, mordicchiandolo dolcemente prima di lasciare una scia di baci fino alle mie spalle. Raggiungo il sapone. Insaponiamo i nostri corpi mentre il calore della doccia diventa sempre più intenso. <<Accidenti, sei proprio bravo.>>
<<A fare cosa? La doccia?>>
<<Sì, la doccia.>>
Disegna una linea sul mio stomaco mentre il suo volto è sepolto nella mia curva del mio collo.
<<Non sono solo bravo in questo.>>
Osservo come l'acqua gli lava il volto mentre lui mette le sue dita dentro di me. 
Io emetto un gemito delicato.
<<Eli...cosa ti è preso stasera?>>
<<Te. Continuo a trovare cose di te che voglio.>>
<<C'è qualcosa che non abbiamo ancora fatto stasera?>>
La sua reazione è seria. E' affamato.
Sembra quasi colpevole di pensare le prossime parole, ma il desiderio spinge oltre la sua esitazione.
<<C'è una cosa che non ho mai fatto con nessuna donna.>>
<<Davvero? Cosa vuoi dire esattamente?>>
Inala bruscamente, quasi perdendo il coraggio.
Dopo un secondo, mormora una risposta.
<<Non ho mai...sai...>>
Le sue mani scivolano sui miei fianchi e afferrano il mio sedere.
Lo stringono saldamente. Un invito.
<<Oh! Anche io non lo ho mai fatto. Però...non mi sento di sperimentare oggi.>>
<<In tal caso, torniamo a quello che sappiamo fare bene.>>
Mi sollevo sopra di lui e lui inizia ad accarezzarsi. 
Il suo corpo si rilassa sulla sedia della doccia mentre l'acqua scorre sulle mie curve.
<<Quando è resistente questa sedia?>>
<<Non importa. Se cadiamo a terra, cambiamo posizione e basta.>>
Rido, ma presto la risata si trasforma in un gemito quando la sua mano scivola fra le mie cosce e il suo dito sfiora le mie pieghe.
Tiene una mano saldamente piantata su di sé, accarezzandosi lentamente, mentre l'altra mi esplora.
Un dito si immerge nella mia entrata e mi tocca leggermente.
<<Sei bravo con le tue mani.>>
<<Devo esserlo, non ho una gamba per stare in piedi.>>
Una volta ancora, per lui diventa una missione trasformare il mio sorriso in un sospiro di piacere mentre un secondo dito si unisce al primo e scivola per massaggiare il punto che mi fa godere.
<<Eli...ho bisogno di te, ancora di più per favore.>>
Colloco i miei fianchi sopra di lui ancora una volta e lui mantiene la sua estremità sull'attenti.
Affondo sul suo grosso membro a tradimento e lentamente.
Mano a mano che ogni centimetro preme dentro di me, nuove sensazioni invadono i miei sensi.
Quando i nostri corpi finalmente sono piatti uno sull'altro, lui sospira felice.
<<Non c'è niente al mondo di meglio che sentire il tuo corpo nel mio, Sable.>> alzo i fianchi e scendo di nuovo e lui si morde le labbra. Le sue mano afferrano la mia vita mentre inizia ad alzarmi e abbassarmi, prendendo il comando anche se dal basso. <<Mmm, Sable...>> lo cavalco, saltando sul suo duro pene mentre lui mi spinge da sotto, prendendomi in modo sensuale e spietatamente sexy. Il suo respiro accelera, mentre entrambi ci muoviamo. <<Jessica...>>
Si ritira giusto in tempo e le sue mani danno gli ultimi colpi per raggiungere l'intensa liberazione.
<<Elijah...>>
Il suo nome completo si estende per un lungo momento mentre io lo dico gemendo.
Tutto il mio corpo si stringe mentre io lo cerco. 
Avvolge le sue braccia attorno a me e mi abbraccia forte, poi gira la mia guancia e mi bacia delicatamente sulle labbra.
<<Dovremmo fare la doccia insieme più spesso, Sable.>>
Metto un dito sul suo petto.
<<Assolutamente no. Causeremo una carenza d'acqua a Chicago per tutto il tempo che stiamo qua dentro.>>
Ride ed entrambi ci insaponiamo e continuiamo a lavarci, sentendo maggiore connessione e affetto di quanto abbiamo mai provato.
Questo momento, quest'uomo...il peso di quello che siamo diventato l'uno per l'altro sembra colpirmi improvvisamente.
Cosa sta facendo quest'uomo al mio cuore?
Quando ho finito con la doccia, mi asciugo e mi vesto prima di tornare nella stanza da letto.
Eli è seduto sul letto e guarda il suo telefono. Mi avvicino e mi siedo accanto a lui.
<<Crystal mi ha chiesto se sono felice. Continuo a pensarci.>> sento il battito del cuore nel mio petto mentre metto la mia mano sulla sua. Lui la stringe forte. <<La felicità è una qualità sfuggente per me, ma questa...mi piace.>> una goccia d'acqua cade dai miei capelli ancora umidi. Mi guarda e la sua voce è profonda mentre s'inclina in avanti. <<Mi piaci, Sable.>>
<<Spero che sia così. Non stavamo fingendo tutta la notte.>>
<<No, non stavamo.>> mi gira a un lato mentre mi afferra le spalle, massaggiandole delicatamente. Mi bacia sul collo. <<Questo...più di questo...cosa vuoi? Noi così?>>
<<Onestamente? Voglio tutto questo e di più.>>
<<E ci sto arrivando.>> mi gira la faccia perché io possa vederlo e guarda in basso, toccando la mia guancia. <<Ogni tanto mi perdo nelle mie idee. E sembra che io sia da qualche altra parte. Però adesso...sono qua. E mi sta piacendo ogni secondo.>>
<<Anche io sono qua.>>
Dopo aver passato tutta la notte nelle braccia di Eli, la mattina seguente vado a lavorare alla Sable Concierge per completare i miei programmi.
Finisco di mettere un pò di latte nel mio caffè mentre Chloe entra nell'ufficio cantando.
<<Soldi, soldi, soldiiiii! Abbiamo gli assegni, tesorino!>>
<<Per questo ti pago molto bene. Non sono esperta nel pagare quote scadute.>> Chloe aggrotta la fronte. <<Cosa?>>
<<Stai bene?>>
<<Non so perché lo stai chiedendo, ma...sto bene.>>
Arriccio il naso.
<<Questo è esattamente quello che dicono le persone quando non stanno bene. E' il ragazzo, vero? Lo scontroso Crane ha fatto qualcosa di terribile durante il fine settimana. Essendo lunedì e tutto il resto, non so ancora cosa sia, ma i ragazzi fanno schifo.>>
Mi lascio scappare una debole risata.
<<Non ha fatto nulla. E' più del tipo...lui esiste e non so cosa fare al riguardo. O riguardo a come mi sento quando lui non c'è.>>
Si ferma con la bocca spalancata.
<<Sei innamorata di lui, vero?>>
<<No! Non è possibile! E' troppo presto.>>
<<Amore a prima vista. Lo sapevo.>>
<<A prima vista odiavo Elijah Crane! Chiarisciti le idee.>>
<<Okay, dimmi come ti fa sentire. Sistemeremo tutto.>>
<<Beh, quando sono con Eli, mi sento...al sicuro, amata e protetta. Come se si stesse prendendo cura di me e io stessi facendo lo stesso per lui. E' come se volessi che il tempo si fermasse e che quindi non ci dovessimo separare mai. E sembra come se lui fosse un mistero che desidero continuare a scoprire.>>
<<E tu pensi che questo non sia amore? Smettila di mentire a te stessa, ragazza!>>
<<Io...sono innamorata di lui, oddio.>>
<<Certo che lo sei!>>
<<E dai! Davvero non sei sorpresa?>>
Lei alza le spalle.
<<Dovrei esserlo?>>
<<Non lo so. Immagino di aver pensato che sarebbe stato uno shock. L'indipendente Jessica, improvvisamente incapace di stare da sola davanti al miliardario sexy con problemi di rabbia.>>
<<Dai, non c'è niente di sbagliato nel voler stare con qualcuno.>>
<<Forse hai ragione. Solo che sembra...strano. I miei genitori si comportano come se stare con qualcuno fosse il mio unico lavoro nella vita. Quindi nella mia testa un compagno equivale a qualcuno che può approfittarsi di me.>>
<<I tuoi genitori sono il peggio.>>
<<Lo so. Sono sicura che se mi innamorassi ancora di Josh, loro sarebbero al settimo cielo.>> premo le mani contro le guance e arrossisco nonostante i miei sforzi. <<Non sono uscita con nessuno negli ultimi tre anni. Poi il ragazzo sbagliato mi ha saputo piegare come un origami.>>
<<Anche quando ti faceva arrabbiare, tu fluttavi in giro come se volassi. Non sono sicura di averti visto così felice prima. Eri determinata ad accettarlo come cliente e andartene, ma...>>
<<Non me ne sono andata.>>
Lei annuisce.
<<Sembri...beh, non triste, ma definitivamente non felice.>>
<<Sì. E' solo che...Eli non vuole renderlo...ufficiale.>>
<<Non sarai la sua fidanzata?>>
<<Potrei esserlo. Ma sarebbe solo quello. Probabilmente per sempre. Eli...ha la paranoia del coinvolgimento. Ha paura che lo lascerò.>> aggrotto la fronte mentre mi avvicino alla mia scrivania. <<Sto cercando di essere rilassata al riguardo.>>
<<Non vuoi fargli pressione. Questa è una cosa intelligente. Però non durerà. Io ti conosco Jessica. Tu sei intraprendente.>>
<<Ehi, dammi un pò di tregua. Posso avere un avventura con un ragazzo senza costruire castelli in aria.>>
<<Certo che puoi.>>
La guardo.
<<Ma?>>
<<Non tocca a me dire qualcosa.>>
<<Dai, Chloe. Sei la mia migliore amica!>>
<<Non ti voglio scoraggiare.>>
<<Da cosa?>>
Mi guarda dritto negli occhi.
<<Hai il diritto di dire all'uomo con cui stai cenando e dormendo insieme come ti senti. Non tenere il cuore in silenzio per troppo tempo o finirai per innamorarti solo tu.>> dannazione lei...ha assolutamente ragione.  Sospiro delicatamente mentre lei mi sorride. <<Per il momento, approfittane. Non devi dirgli i tuoi veri sentimenti in questo momento. Prenditi il tuo tempo.>>
<<Dopo il sesso potrebbe essere una buona strategia. Probabilmente sarebbe d'accordo con qualsiasi cosa.>>
<<Vedi? Ce la puoi fare.>>
Mi siedo alla mia scrivania con un sorriso.
<<Oggi andiamo a pranzo fuori. T'invito io.>>
<<Sììì! Ti ho mai detto che sei il miglior capo?>>
<<Solo ogni cinque minuti.>>
Il mio telefono emette un suono.
Guarda e vedo un messaggio di Eli.

''Oggi visita?''

Non posso evitare di ridere. E' così pessimo ad usare il telefono, è pazzesco. 

''Sì, verrò dopo il lavoro. Alle cinque?''
''Ok ci faro. *Sarò. Cavolo. A presto.''

Mi sento più ambiziosa e più leggera dell'aria, rimetto il telefono sul tavolo e finisco la mia giornata di lavoro.
Mi metto in strada dopo il lavoro per andare da Eli, ma trovo più traffico del solito.
Accidenti, è l'ora di punta! Ci metterò un'ora per arrivare al magazzino. Potrei fare una strada diversa.
Ci dovrebbero essere altre zone da dove potrei passare, no?
Vado attraverso delle villette residenziali giusto accanto alla strada principale, dove ci sono famiglie che portano a spasso i cani e tagliano l'erba del giardino.
Wow, è davvero bella questa zona. Sembra un posto sano.
Forse un giorno avrò una casa come questa. Con il mio giardino, il mio parcheggio...
Rallento perché ci sono dei bambini che giocano in strada e in quel momento vedo una macchina che riconosco.
Aspetta...non è...
Guardo l'entrata di una di quelle case e vedo un uomo con le spalle larghe.
Si gira di lato.
Eli è in piedi e tiene in mano qualcosa.
Lui bussa mentre io passo, ma vado troppo veloce per frenare.
Una donna apre la porta e lo saluta. 
Cosa sta facendo qua Eli? E chi è lei?

LA BESTIA DEL MILIARDARIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora