Il lunedì mattina mi trovo seduta al tavolo del loft di Eli, lavorando all'agenda.
<<Buongiorno signorina Sawyer.>>
Sposto lo sguardo dal mio computer e vedo Eli sorridente mentre analizza il mio corpo.
I miei occhi seguono il profilo dei suoi pettorali fino alla sua cintura.
<<Signor Crane. Immagino che tu stia cercando di distrarmi dal lavoro negli Hotel Crane?>>
Si stira lentamente, mostrando ogni increspatura dei suoi muscoli.
Sto per cedere.
<<Io? Mai!>>
Con un rapido movimento, si mette dietro di me.
Due mani calde e leggermente ruvide si appoggiano sulle mie spalle. Mi stringono delicatamente, togliendo la tensione che ho nei muscoli. Sento dolore e l'ansia scompare mentre Elijah Crane si avvicina e mi bacia l'orecchio.
<<Eli...>>
<<Ho degli affari di cui occuparmi. Un meeting molto importante. Non posso spostarlo.>>
<<Davvero? A che ora inizia il meeting?>>
<<E già iniziata. In qualità di mia assistente personale estremamente qualificata, la tua presenza e richiesta.>>
<<Richiesta oppure obbligatoria?>>
Si avvicina e il suo respiro caldo sul mio collo mi fa venire la pelle d'oca.
<<Entrambe.>>
Sorrido mentre toglie le mani e cammina intorno al tavolo facendo l'occhiolino.
<<Eli...rimandiamo. Ho del lavoro da fare.>>
Si ferma.
La sua espressione è imperturbabile. Non sono sicura che sia arrabbiato o indifferente.
<<E' un orario serrato, quelli degli Hotel Crane sarebbero furiosi se non facessi il tuo lavoro.>>
<<Esatto. Non sarò libera fino a stasera...ma poi dopo questo, potremmo...bere qualche drink?>>
<<Certamente.>>
Entra in cucina e prende dell'acqua. Beve lentamente e delle gocce cadono sul suo petto scolpito.
Una goccia cade attraverso i pettorali fino ai suoi addominali scolpiti. Si ferma finalmente sul suo fianco dove una V perfettamente marcata m'invita a guardare verso...concentrati, Jessica!
Eli prende un altro sorso ancora, calmando la sua sete, ma provocando la mia.
Dopo essersi scolato il bicchiere, si stiracchia e poi scompare nel suo ufficio.
Non credo di aver mai voluto così tanto un goccio d'acqua nella mia vita. Quell'uomo sa cosa fa alle donne?
Ben presto ricevo una telefonata d'affari per gli Hotel Crane. La gestisco alla perfezione, ma la mia testa continua a girare.
Passo un paio d'ore cercando di concentrarmi sul lavoro, ma dopo un pò tutti i miei pensieri ritornano su Eli.
Parlando del diavolo...
Eccolo di nuovo che mi distrae. Eppure non riesco a provare rabbia.
<<Sono esausto, Sable.>>
Non posso evitare di notare come ora lui parli facilmente con me.
E' così differente da quando ci siamo conosciuti inizialmente.
<<In tal caso...usciamo da qua. Facciamo una pausa.>>
<<Non posso. Ho cose da fare.>>
Lo guardo. I suoi occhi brillanti e affilati hanno un'ombra sotto di loro.
Lui indossa la stanchezza benissimo, ma è evidente che è oberato di lavoro.
<<Sai, ho qualcuno che mi aiuta a dirigere la Sable Concierge, così posso seguire i miei obbiettivi più personali.>>
<<Non sembri la tipa da lasciare le redini.>>
<<Non lo sono, ma Chloe è brava. Una volta che le ho lasciato l'azienda, lei...riesce davvero a cavarsela, è difficile che solo una persona possa gestire tutto.>>
<<Sì...posso darti un'idea, Sable? D'affari?>>
<<Eli...di qualsiasi cosa si tratti, sono sicura che sia positiva.>>
<<Non voglio sembrare troppo compromesso con l'idea, ma...sto pensando di assumere qualcuno che diriga Reintegra un Veterano.>>
<<Okay. Dov'è l'inghippo?>>
<<Non è facile cedere il controllo. E non sono la persona più facile con cui lavorare. Il mio temperamento...beh...>>
<<Non ti preoccupare. Ti fai apprezzare col tempo.>>
<<Certo, però...>>
<<E' una buona idea, Eli. Una squadra può fare più di te. Gli Hotel Crane hanno migliaia di membri nello staff.>> grugnisce mentre picchietta il tavolo con le dita. <<Senza uno staff, le piccole cose ti bloccano. Se assumi delle persone, qualcuno si occuperà delle email, dei volantini, dell'agenda...>> mi guarda, mordendo l'interno del suo labbro. <<Posso fare alcune telefonate. Mi aiuterebbe se sapessi perché vuoi allontanarti dal ''lavoro della tua vita''.>>
Il mio petto si riempie di calore.
Forse è finalmente pronto per prendere il comando degli Hotel Crane. Forse sono riuscita a conquistarlo.
Uno strano sguardo incrocia il volto di Eli per una frazione di secondo. Una traccia di secondo. Una traccia di imbarazzo e vulnerabilità.
Prende fiato e lo ignora.
<<La vita è breve. C'è qualcos'altro per cui vorrei usare il mio tempo.>>
<<Tutto questo ha a che vedere con...che noi due stiamo passando più tempo insieme?>>
Mi fissa con uno sguardo ardente e io quasi mi sciolgo.
<<Sarebbe piuttosto sfacciato da parte mia, no? Ammettere che sto passando più tempo con la donna che ho terrorizzato dal momento in cui ci siamo conosciuti?>>
Lo dice come una sfida. Come un altro dei suoi giochi. Però c'è qualcos'altro sotto.
<<Beh...non è stato male lavorare per te.>> arrossisco in volto ed Eli sorride. <<Non di recente. Non da quando...>>
Il finale della frase si perde sulle mie labbra mentre Eli la rimpiazza con un bacio.
La sua lingua contro la mia, mi fa girare la testa.
<<Non è l'unico motivo. Però non fingerò che le mie priorità non siano cambiate un pò da quando ti ho incontrato. Prendilo come vuoi tu.>>
C'è un attimo di silenzio quando le sue parole si depositano su di me, affondando nella mia pelle come il sole in una giornata fresca.
<<Cosa farai con tutto il tempo nuovo che hai?>>
Ridacchia, accarezzandomi il mento.
<<Mmm. Cosa potrei fare invece di lavorare...ci sono molte opzioni, immagino. Sdraiarsi a letto e guardare la TV? Iniziare un nuovo hobby? Aprire un harem?>>
<<Un harem?!>> lo dico ad alta voce. Lui ride, scuotendo la testa, mentre si alza. <<Cioè, non abbiamo davvero...io non ho...>>
Si siede nella sedia accanto a me e mi mette una mano sulla coscia.
<<Sable, vedi delle donne nei paraggi, aspettando di unirsi a noi?>>
<<No. Però non ho controllato sotto il letto.>>
Ride e sofferma i suoi occhi sul mio corpo prima di parlarmi di nuovo.
<<Volevo solo vedere la tua adorabile espressione di shock sul tuo volto.>> i suoi occhi luccicano maliziosi, ma dopo un pò ritorna pensieroso. <<Sai...sarebbe bello se qualcun altro si dedicasse ai dettagli di Reintegra un Veterano.>>
<<Quindi stai parlando seriamente? Vuoi davvero cedere le redini del tuo regno?>>
<<Penso di sì. Però deve essere il candidato perfetto. Non può essere chiunque. E' troppo importante.>>
<<Capisco, tu sei appassionato del tuo lavoro.>>
I suoi occhi sono chiusi. Quando li apre, sembra rinvigorito.
<<Forse potresti chiedere da parte mia.>>
<<Grazie Eli, questo vuol dire molto per me.>>
<<Sono io che ti devo gratitudine. Fortunatamente ho alcune fantastiche idee per ripagarti.>> avvicino il mio computer e inizio a digitare, cercando di non perdere la concentrazione. Ogni tocco dei tasti risuona forte come i miei tacchi sul pavimento del magazzino. <<Non guardare ora, Sable. Fallo più tardi.>>
<<Perché non ora?>>
<<Perché abbiamo altre cose che potremmo fare adesso.>>
<<Tipo cosa? Non c'è niente...>> mi lancia uno sguardo malizioso mentre si avvicina. Le sue labbra catturano le mie con uno dei suoi baci autorevoli...il suo maschio distintivo. Il suo tocco divorante incendia la mia pelle mentre le sue mani vagano sulle mie curve. Quando si allontana io sono senza fiato. Ogni nervo è teso, tutti i miei pensieri sono concentrati su questo incredibile e potente uomo...e tutte le cose che mi può fare. <<Non riesco mai a terminare nessun lavoro?>>
<<Nessuno ha detto che questo lavoro sarebbe stato facile, Sable.>>
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LA BESTIA DEL MILIARDARIO
RandomEli Crane è maledettamente sexy, intelligente e, lo voglia o no, vale un miliardo di dollari. E' un tipo rude. Così rude che ha licenziato le sue ultime dieci assistenti!