33. Luce

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I raggi del sole attraversavano la tenda illuminando la stanza con forza ridotta, lasciando zone oscurate dalle foglie degli alberi del giardino. Illuminavano i piccoli pulviscoli di polvere che rimanevano sospesi a muoversi pigramente sotto la calda luce. Risaltavano sulle superfici bianche aumentando la sensazione che le zone in ombra si trovassero sotto una patina grigia. Attraversavano l'acqua rilucendo sulla superficie e creando "ombre" dalle forme particolari e in realtà molto più luminose dei raggi che le avevano create.

Nella stanza accanto la luce trovava un'entrata piuttosto difficoltosa, la tapparella era abbassata per mantenere la stanza al fresco, lasciando passare solo dei piccoli ovali luminosi che ricoprivano qualsiasi cosa, con un pattern deformato laddove la superficie fosse curva o inclinata. Illuminavano a chiazze una folta chioma, che all'ombra appariva castana, ma sotto il sole sembrava fatta di fili di rame. La persona addormentata aveva delle sopracciglia talmente bionde da non essere visibili, nonostante anche la pelle fosse nivea. Quei piccoli ovali luminosi faceva splendere il pavimento, tanto che in quei punti non si notava fosse fatto di marmo. All'armadio era appeso un vestito verde ricamato con perline e fili argentati, che nei punti illuminati splendevano proiettando riflessi chiari sulle sulle pareti e sulla porta di legno nero, le uniche zone non direttamente raggiunte, neanche il piccola parte, dai raggi solari.

Era tutto tranquillo, pacifico, caldo e luminoso. S i sarebbe potuto dire che non volava una mosca, ma in realtà gli insetti che volavano sembravano essere l'unica cosa a muoversi in quella calda e pacifica giornata. Tutto era talmente calmo che qualsiasi cosa sarebbe parsa come assurda da fare.
La calde luce solare copriva la maggior parte delle cose, rendendo ancora più evidenti e scure le zone di ombra, anche per la temperatura.

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