Il lungo e esile collo si sporgeva in alto nel tentativo di vedere.
"Uffa perché ci mette così tanto" sbotto impaziente la ragazza dalle gambe affusolate.
"Calmati, non ci lasceranno a terra" anche lui era visibilmente agitato.
"Questo lo dici tu!" rispose lei stizzita.
Due ragazzi, due gemelli. Si stavano imbarcando sul volo per tornare a casa dopo lo stage a Londra. Si somigliavano, anzi erano pressoché identici.
Stesso fisico e stesso carattere.
Entrambi molto aggraziati, entrambi con un lungo collo, gambe e braccia affusolate. Occhi a volte grigi a volte azzurri a volte verdi. Capelli biondo cenere; lei corti rasati sui lati e con il ciuffo, lui lunghi fin sotto le spalle. Stesso orecchino solo all'orecchio destro. Stesso colore di vestiario: o grigio scuro o nero. Entrambi bassi.
Stessa impazienza, stesso bisogno di muoversi, stessa passione per la danza, stessa insofferenza alle regole che non riguardassero quest'ultima, stesso impuntarsi ed insistere fino ad ottenere ciò che si vuole.
Dario e Domitilla (Domi) erano in fila da appena dieci minuti e già non sopportavano più l'attesa.
Appena fu il loro turno lui passò impaziente i documenti all'assistente di volo e appena questi ebbe finito glieli strappò dalle mani.
Trotterellarono fino ai loro posti, una volta seduti continuarono a discutere dell'esperienza all'estero.
Quando l'aereo decollò esclamarono in simultanea: "Finalmente!"
Durante il volo continuarono a parlare dello stage e pranzarono.
Al loro atterraggio all'aeroporto stava piovendo a dirotto. Dopo aver ritirato le valige aspettarono l'arrivo del pullman.
"Perché ci mette così tanto?" chiese Dario.
"E secondo te io lo so?" rispose lei.
"Si avvisa che i pullman hanno subito un ritardo a causa di lavori di manutenzione dell'autostrada"
"Ci mancava solo questo!" replicarono in coro all'annuncio.
Il telefono di Domi squillò. "Chi è adesso?"
"Sono i gemelli D?"
Dario: "Si, ciao Giovanni"
"Siete ancora in aeroporto?"
Domi: "Pullman in ritardo"
"Ma siete in Italia, no?"
Domi: "Si si"
Dario: "Almeno quello"
"Bene, ci vediamo alle undici, domani, in sala per fare un po' di stretching di gruppo. Vi va?"
"Perché no?" risposero in coro.
Dario: "Chi altro c'è?"
"Matilde, Emanuele, Angelica e Charlotte"
In coro: "Dai va bene"
Domi: "A domani"
Dopo non troppo arrivò il pullman, presero per primi i biglietti e, sempre per primi, caricarono le valige. Si sedettero subito dietro il conducente e appoggiarono i loro zaini sotto i sedili.
Dario appoggiò la testa sulla spalla della sorella. "Domi sono stanco morto"
"Yawn, anch'io" rispose lei.
Neanche il tempo di far imbarcare gli altri passeggeri che i due gemelli si erano addormentati; quando dormivano sembravano due angioletti, era praticamente l'unico momento nel quale era possibile vederli tranquilli.
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Storie corte
RandomStorie brevi di ogni genere che mi viene in mente, ognuna durerà un capitolo. Spero che potranno piacervi. Penso che la maggior parte, se no tutte, le protagoniste saranno ragazze, perché mi risulta molto più facile immedesimarmi nelle ragazze che n...