2. Ombrello

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Iniziò a piovere.                                                                                                                    Il tempo di arrivare a casa e si sarebbe bagnata tutta. Le piaceva camminare quindi, tutti i giorni, impiegava mezz'ora per andare a scuola a piedi anziché prendere il tram. Oggi però pioveva e Camilla non aveva l'ombrello, erano gli ultimi giorni di maggio quindi neanche una felpa col cappuccio. Si incamminò sistemandosi lo zaino verde sulle spalle.

Si avvicinò a una bella ragazza dai lunghi capelli ricci e biondi che per qualche motivo era vestita completamente sui toni dell'arancione.
C: "Scusa mi puoi accompagnare almeno fino alla fine della strada? Come avrai notato non ho l'ombrello"
RA (ragazza arancione): "Si tranquilla" ; sorrise e la accolse sotto l'ombrello arancione.
C: "Dove stai andando?"
RA: "Nella Mondadori in via Garibaldi, devo ritirare un libro"
C: "E' vicina a casa mia, così non dovrò bagnarmi"
RA: "Va' che fortunella. A proposito, non so neanche come ti chiami"
C: " Io sono Camilla, tu?"
A: "Io mi chiamo Antoniette"
C: " Sei francese?"
A: "Se fermare gli sconosciuti per chiedere di condividere l'ombrello non fosse alquanto inusuale ti considererei una persona banale. Comunque no"
C: "Scusa"
A: "Più che altro è letteralmente l'unica cosa che chiunque mi chiede quando mi presento."

Si videro ancora, diventarono amiche. Camilla le portava i libri dalla libreria, Brigette le prestava non solo l'ombrello ma anche felpe quando faceva freddo.  Camilla vestiva sempre in verde, Antoniette vestiva sempre in arancione.

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