Olivia come ogni giorno stava tornando a casa saltando la corda. La lunga treccia di capelli neri che le arrivava alla vita oscillava, così come la gonna del vestito verde che indossava. Gli occhi grigi fissi sulla strada davanti a sé. Alcuni petali di fiori cadevano dalla coroncina che portava in testa. Un suo tratto distintivo era avere le gote e il ponte del naso rossi, e la giornata afosa non poteva fare altro che accentuare questa sua caratteristica. I braccialetti e gli orecchini tintinnavano, lo zaino le rimbalzava sulle spalle e la polvere si alzava dalla strada in terra battuta ogni volta che i suoi piedi o la corda ci atterravano sopra. Sua madre probabilmente una volta a casa l'avrebbe sgridata per aver sporcato il vestito. Dalle sue labbra socchiuse usciva un motivetto che cercava di ricordare, se non l'avesse imparato entro il giorno successivo la sua insegnante di pianoforte si sarebbe arrabbiata molto.
Si fermò davanti alla cartoleria e arrotolò la corda attorno al suo braccio, doveva comprare un nuovo pennino da calligrafia dato che Gregorio glielo aveva rotto.
Dopo aver fatto un altro po' di strada si fermò a salutare suo nonno, al quale voleva un mondo di bene; e come ogni giorno lui le regalava un pacchetto di mentine.
Come previsto appena varcò la soglia di casa sua madre le fece la predica perché era coperta di polvere della strada, perché il suo alito sapeva di menta e non avrebbe dovuto magiare caramelle dato che era ora di pranzo e perché ci aveva messo così tanto a tornare a casa.
Soprattutto per l'inizio mi sono ispirata ai libri "L'evoluzione di Calpurnia" e "Il mondo curioso di Calpurnia". Olivia ricorda la migliore amica della protagonista dei libri.
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Storie corte
RandomStorie brevi di ogni genere che mi viene in mente, ognuna durerà un capitolo. Spero che potranno piacervi. Penso che la maggior parte, se no tutte, le protagoniste saranno ragazze, perché mi risulta molto più facile immedesimarmi nelle ragazze che n...