14. Tranquillità

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Guardava dritto davanti a sé, con uno sguardo assente. La bocca, sul cui labbro superiore c'era un'anello argenteo, era leggermente aperta. I lunghi capelli mossi dal vento le finivano in faccia e si impigliavano nei lunghi e numerosi orecchini, ci sarebbe voluto molto per scastrarli. Seduta a gambe incrociate, le braccia appoggiate all'indietro, sulle quali scaricava il suo peso. I lembi della gonna nera, sotto alla quale c'erano delle calzamaglie a strisce bianche e grigie, svolazzavano; così come anche il morbido e largo golfino rosa pastello. Era rivolta verso l'alba e in grembo teneva un cagnolino bianco dormiente. La terra le stava sporcando le mani e i vestiti. Dietro di lei, una bicicletta nera buttata per terra, nel cestino c'erano ancora dei libri e un cappotto bianco. Un odore di arance avvolgeva tutto. Si prospettava una giornata molto fredda.

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