40. Corsa

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Il vento si muoveva e sgusciava tra morbidi e corti capelli ricci, arricciandosi con essi prima di tornare a volteggiare intrecciato solo se era sé stesso. 
Il paesaggio si vedeva poco, e soprattutto ai lati era sfocato. Gli correva velocemente intorno,, mentre pedalava sulla strada d'asfalto schivando le macchine che si confondevano nel buio che stava scendendo. Non faceva caldo. E l'aria fresca gli accarezzava il corpo passando sotto ai vestiti, avrebbe fatto venire i brividi a sua madre se lei in qualche modo lo sarebbe venuta a sapere. Anche se qualcosa che avrebbe fatto preoccupare anche di più la donna erano gli occhiali grossi e squadrati lasciati senza custodia nel cestino della bici. La corsa li sballottava da tutte le parti, aumentando il pericolo che si rompesse la montatura o, peggio, si graffiassero le lenti.

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