Teresa guardava fisso fuori dal finestrino, guardava l'alba. Il suo pensiero volava, avrebbe voluto averle anche lei le ali. Il suo odioso professore di scienze le avrebbe detto fosse impossibile e le avrebbe poi ripetuto tutto il processo di evoluzione e come fosse formato il corpo umano.
Voleva avere le ali per volare, le ali erano simbolo di libertà, effettivamente avrebbe voluto essere libera si scegliere cosa fare della sua vita.
Sua madre guidava guardando la strada senza degnarla di una parola ormai da tre ore. Quella mattina si era dovuta svegliare all'una di notte, avendo un'ora per prepararsi prima di partire.
Non le piaceva sua madre, era troppo fredda e severa; non le dava la possibilità di esprimersi ed essere sé stessa.
________________________________________________________
Giorgia era molto triste, era sempre triste. Viveva in una società che le impediva di esprimersi ed essere sé stessa, che le aveva strappato le ali. Lo aveva scoperto quando aveva iniziato a lavorare: a nessuno importava di lei, gli importava solo che lavorasse molto e in modo efficente.
Da ragazza era piena di sogni e voglia di esprimersi, la scoperta della realtà fu durissima.
Non voleva che sua figlia soffrisse quanto lei, quindi aveva preferito amputarle le ali quando era piccola, sarebbe stato meno doloroso che farsele strappare da adulta.
STAI LEGGENDO
Storie corte
RandomStorie brevi di ogni genere che mi viene in mente, ognuna durerà un capitolo. Spero che potranno piacervi. Penso che la maggior parte, se no tutte, le protagoniste saranno ragazze, perché mi risulta molto più facile immedesimarmi nelle ragazze che n...