Capitolo 7

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Vito POV.



Le tre puttane che hanno osato sollevare una mano su colei che è sotto la mia protezione sono davanti a me, senza quell'atteggiamento arrogante che avevano quando pestavano la ragazzina.

- Per pietà – Mormora quella che ha osato sollevare un coltello per sfregiare una ragazza innocente.

Sollevo la pistola verso il suo volto.

Sgrana gli occhi, in preda al panico.

- No! Non voglio morire! – Urla, tentando di liberarsi delle corde che la imprigionano alla sedia.

- Quello che è mio non si tocca. E la ragazzina è mia. L'ho comperata, mi appartiene – Sibilo.

- Non volevamo ucciderla! Volevamo solo spaventarla! Lo giuro! –

- Minacciare di sfregiarla era un tentativo di spaventarla? Se non fosse arrivata Chiara avresti fatto ben più che sfregiarla –

- No! No... non le avrei fatto nulla! –

Mi stringo nelle spalle, rinfoderando la pistola.

- Sai una cosa? Non meriti che sprechi una pallottola per porre fine alla tua inutile vita –

La vedo rilassarsi.

Sciocca.

- Ho in mente qualche cosa che mi darà ancora più soddisfazione –

Impallidisce.

La porta che si apre fa calare la stanza in un silenzio assordante.

- Bene, bene, chi abbiamo qui? –

La voce dell'uomo oltre la sua presenza provoca un vero e proprio attacco di panico.

Sorrido.

- Dimitri ti presento Zara, Erica e Ludovica. Sono le tue nuove prostitute. Sono sicuro che in Russia spopoleranno –

Lo vedo sorridere. Un sorriso che non arriva agli occhi, mentre il suo sguardo si posa sulle donne che tremano.

- Per pietà! No! –

- Vi auguro un buon viaggio. Di sola andata – Dichiaro lasciando la stanza, incurante delle urla che mi lascio dietro.

Teresa POV.

Riapro gli occhi alla luce abbagliante che invade la stanza, ma quando tento di muovermi un dolore sordo si scatena in tutto il mio corpo, facendomi gemere.

- Non muoverti o sentirai dolore –

La voce che ho sperato di non sentire più mi fa voltare. Incontro lo sguardo di due occhi grigi che mi stanno scrutando attentamente.

- Dove sono? – Mormoro la gola riarsa.

- Nel mio appartamento – Dichiara porgendomi un bicchiere d'acqua e una pasticca.

La guardo sospettosa.

- È per il dolore. Sei stata vittima di un pestaggio – Spiega.

Sgrano gli occhi e all'improvviso vengo sommersa dal ricordo della sera precedente. E con esso, torna il terrore.

Gemo, afferrando il lenzuolo come se ne andasse della mia stessa vita.

- Tranquilla. Nessuno può farti più male. Sei al sicuro ora –

Scoppio a ridere, cogliendolo di sorpresa.

- Al sicuro? Sono stata venduta come un animale, picchiata perché sono diventata una minaccia agli occhi di chi voleva occupare il mio posto, costretta a indossare abiti indegni, a dividere il letto con un mostro e sarei al sicuro? - Grido tra le lacrime.

My Mafia - Completa (mafia serie 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora