Capitolo 3

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Ora che Teresa e Vito sono soli, che cosa accadrà?



 Mi irrigidisco.

Lo vedo posare il bicchiere e dirigersi verso di me. Tutto il mio essere grida di scappare, ma rimango bloccata sul posto. Non ha senso fuggire. Peggiorerei solo le cose.

Mi si avvicina, sovrastandomi con la sua altezza, fermandosi davanti a me.

Deglutisco ma seguito non sollevare lo sguardo. Il pavimento è più interessante.

Due dita dure mi sollevano il mento, costringendomi ad incontrare il suo sguardo.

- Sei tesa-

Serro gli occhi, pregando che si sbrighi a fare ciò che deve fare.

Sento il suo respiro sulla fronte e smetto di respirare.

- Devo ancora decidere se sei ingenua, martire o furba-

- Voglio solo sopravvivere, è così sbagliato? -

Sorride.

- Tutti lo vogliamo. Bisogna solo capire cosa si è disposti a fare per sopravvivere-

Mi mordo le labbra.

Perché non si sbriga? Il mio cuore batte all'impazzata, il respiro diventa affannoso, la costrizione al petto diventa impossibile da ignorare.

- Respira. Piccoli e profondi respiri- Mormora al mio orecchio.

Mi irrigidisco ancora di più.

- Shit. Piccoli respiri ragazzina-

Ubbidisco,

- Che bambina ubbidiente- Mormora, mordicchiandomi il lobo dell'orecchio.

Gemo, scostandomi.

Non ce la faccio. Pensavo di essere più forte, ma non lo sono.

Le gambe non mi reggono e scivolo lentamente a terra. Poggio la testa sulle ginocchia e scoppio a piangere.

Il mio corpo è scosso dai singhiozzi.

È troppo. Tutto torna all'improvviso. La mia vita fino ad oggi, mio padre, il suo tradimento, gli uomini che mi hanno prelevata e portata in quel posto. La paura, l'imbarazzo di dover rimanere in biancheria intima difronte ad un branco di sconosciuti ed ora il terrore della violenza e la consapevolezza di non avere speranze, conoscendo la reputazione dell'uomo che mi ha comperata.

- Mi domandavo quando saresti crollata –

Sollevo la testa di scatto al suono della voce pacata, dove non c'è traccia di rabbia o altro. Non mi sta urlando contro e non mi sta picchiando. Non ancora almeno.

Cerco di metterlo a fuoco tra le lacrime.

È accucciato davanti a me e mi guarda interessato, quasi fossi una cavia da laboratorio.

- Amelia! -

Sobbalzo, spaventata.

Una donna di mezza età arriva di corsa, fermandosi a guardare la scena davanti a lei.

- Signore? -

- Prepara una cena leggera, la ragazzina non mangia da ieri –

Sgrano gli occhi.

- Oh, mio Dio! Povera bambina. Ti andrebbe una zuppa di carne? Non per vantarmi ma faccio la migliore zuppa di carne di tutta N.Y –

- Io... io – Gracchio, la gola riarsa e gli occhi gonfi dalle lacrime.

My Mafia - Completa (mafia serie 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora