Capitolo 10

24.2K 625 35
                                    




Vito POV.


Osservo l'espressione terrorizzata della ragazzina che ho davanti e sorrido. È sin troppo facile spaventarla.

- Sdraiati e scosta il lenzuolo-

Sgrana gli occhi, impallidendo ancora di più.

- Per pietà ... –

Sospiro, raddrizzandomi.

- Non amo ripetermi, ragazzina –

La vedo trattenere il respiro e con mani tremanti scostare il lenzuolo.

Il mio sguardo viene attratto dal pezzo di stoffa che mette in risalto il corpo minuto da cui spuntano le ossa.

- Sollevala – Ordino indicando la canottiera di pizzo.

Le sue mani si stringono a pugno, ma dopo alcuni istanti, rassegnata, solleva il pezzo di stoffa.

Sospiro alla vista degli ematomi. Ora mi pento di averle spedite da Dimitri. Avrei dovuto torturarle con le mie mani.

Sento il suo sguardo sospettoso su di me. Ma quando incontro il suo sguardo, lo distoglie immediatamente.

Lascio correre, prendendo dal cassetto la pomata di Andrea.

- Cercherò di essere gentile. Ma dobbiamo passarti questa crema o gli ematomi non guariranno –

Annuisce, ansiosa.

Poso un po' di crema sulla mano e poi con tutta la delicatezza di cui sono capace, la spalmo sull'addome.

Trattiene il respiro, ma rimane immobile.

- Sembri una carta geografica-

Si stringe nelle spalle.

- Che... fine hanno fatto? – Domanda tremante.

Sollevo un sopracciglio.

- Ti interessa veramente saperlo? –

Si morde le labbra, poi il suo sguardo incontra il mio.

- Le hai uccise? –

Sorrido.

- Ragazzina imparerai che posso fare cose che al confronto la morte sembrerà una benedizione –

Impallidisce.

- Ciò che è mio non si tocca. E tu sei mia –

Poso la crema nel cassetto e mi asciugo le mani in un fazzoletto, osservandola.

Si morde le labbra.

- Andiamo, hai bisogno di distrarti – Dichiaro prendendola in braccio.

Urla, aggrappandosi al mio collo.

La ignoro andando in sala tv. La poso sul divano e mi siedo accanto a lei, prendendo una coperta. Quando mi volto è il più lontana possibile da me-

Aggrotto la fronte.

- Torna qui –

Scuote il capo.

- Non ti piacerà se vengo a prenderti, ti avverto –

Si morde le labbra come contemplando le possibili soluzioni. Ma non ve ne sono. Lo sappiamo entrambi.

Alla fine, con un sospiro rassegnato, si avvicina, mantenendo la distanza di sicurezza.

Scuoto il capo, afferrandola e sistemandola sul mio grembo.

- No! –

- taci se non vuoi che faccia quello che temi tanto –

Rimane immobile, mentre la copro con la coperta, costringendola a posare la testa sul mio petto.

È rigida come una statua.

Accendo la tv e scelgo un film, rilassandomi contro lo schienale del divano. Sollevo la mano e le accarezzo la schiena per tutta la sua lunghezza.

Deglutisce.

- Per favore ... -

- Guarda il film –

Scuote la testa, lo sguardo implorante.

È chiaro che non sia a suo agio. Non che mi interessi minimamente.

- Vuoi che ti riporti a letto? –

Sgrana gli occhi alla tacita minaccia, scuotendo la testa freneticamente.

- Lo immaginavo. Guarda il film e taci – Ordino, seguitando ad accarezzarla

La sento irrigidirsi, ma non fa nulla per sottrarsi alle carezze.

Rimaniamo in silenzio per tutta la durata del film. Quando finisce è quasi pomeriggio e lei e semi addormentata tra le mie braccia.

Sorrido.

- Ho la testa leggera. Mi hai drogata nuovamente vero? – Biascica, semi addormentata.

Le do un bacio sulla fronte.

- È solo la pasticca contro il dolore. Serve a far rilassare i muscoli. Se ti avessi detto di prenderla, avresti rifiutato, così l'ho fatta mettere nel cibo –

- Mi violenterai? –

Sbuffo, alzandomi sempre tenendola tra le braccia per poi posarla delicatamente sul letto.

Sto per rialzarmi quando una manina mi afferra la maglietta.

I suoi occhi sono semi chiusi, ma il suo sguardo richiede risposte.

- Lo farai vero? –

-Dormi –

Scuote la testa.

Sollevo gli occhi al cielo. Tra tutte le donne che poteva capitarmi, proprio una ragazzina testarda?

È solo una ragazzina spaventata.

Chiudo gli occhi, cercando di ignorare la mia coscienza. IO non ho una coscienza.

Il mio sguardo si posa nuovamente sulla ragazzina semi addormentata, la mano ancora sulla mia maglietta.

- Sei al sicuro. Non violento le bambine – mormoro al suo orecchio prima che ceda al sonno.

Il suo volto si rasserena.


Scuoto la testa.

Che ha questa ragazzina per risvegliare i miei istinti di protezione?

Ha l'età di Chiara.

Metto a tacere la mia coscienza, lasciando la stanza.

Io non ho una coscienza.

My Mafia - Completa (mafia serie 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora