Capitolo 40

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Teresa POv.


Mi risveglio con la sensazione di una lieve carezza sul braccio. Riapro gli occhi e mi specchio in quelli grigi che sembrano voler leggere ogni singolo pensiero.

- Buongiorno – Mormora.

- Giorno – Mormoro distogliendo lo sguardo.

Il suo dito seguita a seguire il contorno del mio braccio, mentre il suo sguardo non si stacca dal mio volto.

Mi sento a disagio sotto il suo sguardo indagatore. È come se sapesse qualche cosa. Ma è impossibile. Nessuno sa di mio padre.

- Come va il ristorante? –

Sgrano gli occhi, irrigidendomi.

- Bene. Perché? –

- Nulla. Volevo solo sapere se fossi soddisfatta del ristorante. Magari un giorno verrò a pranzarci. Che ne dici? –

Annuisco, veloce.

- C'è qualche cosa che vorresti dirmi? Lo sai che puoi dirmi tutto, vero? –

Non posso dirglielo. Devo risolverla da sola.

- Non è successo niente. Tutto bene, come al solito –

Gli occhi grigi seguitano a guardarmi per un lungo istante, come se fosse consapevole delle mie bugie. Poi inaspettatamente, sorride.

- Ne sono felice – Mormora prima di alzarsi.

Mi irrigidisco.

- Immagino che chiederti di fare una doccia con me sarebbe troppo –

Arrossisco.

Sorride sornione, dirigendosi verso il bagno.

- La prossima volta-

Sospiro, mettendomi a sedere.

Il telefono che ho posato distrattamente sul comodino l'altra sera inizia a squillare.

Aggrotto la fronte. In pochi hanno quel numero.

Mi alzo, andando a prenderlo.

Il numero è sconosciuto.

- Pronto? –

- Buongiorno figlia mia, hai trovato una soluzione al nostro problema? –

La voce che ho sperato di non sentire mai più nella mia vita mi fa scorrere i brividi lungo la schiena. Le mie dita si stringono attorno al telefono, quasi volessero spezzarlo.

- Come hai fatto ad avere questo numero? –

-Ho le mie fonti. Ma per tornare alla mia domanda: hai trovato un modo per darmi i soldi? –

Il mio sguardo dardeggia verso la porta del bagno, ancora chiusa. Il rumore della doccia copre le nostre voci.

- Ti ho già detto che non è in mio potere darti quella somma. Non so perché ancora tu insista-

- Forse perché nel tuo conto in banca c'è una somma a dir poco maggiore rispetto a quella che ti chiedo-

Corrugo la fronte.

- Conto in banca? Io non ho un conto in banca. Ti ho già detto che tutto ciò che possiedo appartiene a Vito e alla sua famiglia –

- Ingenua, come sempre. Tuo marito ha aperto un conto a tuo nome proprio ieri. E sai una cosa? Hai libero accesso –

Le mie dita si stringono ancora di più sul cellulare.

Chi diavolo sta aiutando mio padre per permettergli di avere tutte queste informazioni?

My Mafia - Completa (mafia serie 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora