Capitolo 15

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Teresa POV.




Apro gli occhi alla sensazione di qualche cosa di pesante sul mio petto. Sbatto le palpebre per mettere a fuoco e mi trovo in una camera mai vista prima. Ma ciò che porta il mio panico in una nuova scala è il braccio di Vito sul mio petto, la gamba sulle mie, in una morsa che difficilmente riuscirò a spezzare se non svegliandolo. E non voglio correre il rischio di svegliare la tigre che dorme. Lentamente i ricordi della sera prima si affacciano alla mia mente: il casinò, lui che deve gestire un affare, Joe che mi fa da baby-sitter mentre gioco alle slot. poi l'ordine di riportarmi in albergo. Naturale che possedesse anche un albergo.

Sospiro, cercando di sollevare il suo braccio, ma è come voler sollevare un macigno.

- Buongiorno -

Mi irrigidisco alla voce roca dal sonno. Volto lentamente la testa ad incontrare due occhi grigi divertiti.

- Buongiorno – Mormoro guardinga.

Deve essersi infilato a letto mentre dormivo profondamente. Strano. Normalmente ho il sonno leggero.

- Ti sei divertita ieri sera? –

Annuisco.

Lo vedo sorridere.

- Quanto hai vinto? –

La domanda mi coglie di sorpresa.

Proprio in quel momento il mio stomaco brontola.

- Lo prendo come un sì. Preparati, andiamo a pranzo –

Sbatto le palpebre.

- Pranzo? –

Lo vedo gettare di lato le coperte e alzarsi. Il mio sguardo si posa sul fisico asciutto e gli addominali scolpiti, per poi scendere sui box che non fanno nulla per nascondere l'erezione.

Arrossisco, distogliendo lo sguardo.

- Ti piace quello che vedi? –

Vado letteralmente a fuoco.

Ridacchia, dirigendosi in bagno.

Sento l'acqua della doccia e sospiro di sollievo.

Che cosa ne è stato dell'uomo che ha provato a derubarlo?

Mi guardo intorno e scovo i suoi vestiti sparsi sul pavimento.

Mi mordo le labbra.

Devo sapere!

Lancio un occhiata alla porta ancora chiusa, poi nuovamente ai vestiti.

Forse ....

In un impeto di coraggio mi lancio fuori dal letto, dirigendomi verso i vestiti, Prendo in mano la camicia bianca, esaminandola. Non ci sono tracce di sangue.

Sospiro di sollievo.

- Cerchi qualche cosa? –

Grido, lasciando cadere la camicia, sobbalzando.

Mi volto lentamente e lo trovo pigramente appoggiato allo stipite con solo l'asciugamano legato ai fianchi, i capelli ancora umidi.

- Lo hai ucciso? –

Sgrano gli occhi, portandomi una mano alla bocca.

Solleva un sopracciglio, divertito.

- Davvero? –

My Mafia - Completa (mafia serie 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora