XIII.

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Quando arrivò l'inverno notai che il viso di Alice era più scavato, parlava sempre di meno e respirava affannosamente. Non so con quale coraggio, un giorno di gennaio, quando il cielo era di un bianco triste, la strinsi a me per scaldarla. Lei non oppose resistenza, anzi, si accasciò al mio corpo come se avesse lasciato andare altrove le sue forze. Per tutto l'inverno restammo così, abbracciati davanti alla vetrata della mensa, mentre io guardavo nevicare sul parco del liceo e lei leggeva chissà che romanzo.

IL CADAVERE DI UNA FARFALLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora