XXIX.

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Iniziavo a comprendere solo in quel momento la potenza delle sue parole perché prima non avrei potuto farlo.

Dopo aver ottenuto il posto di lavoro in quello studio prestigioso avevo tutto, e mi consideravo estremamente fortunato. Eppure, nonostante fossi ben visto dai miei colleghi e prendessi uno stipendio molto alto, non ero felice. Non riuscivo ad esserlo per nessun momento, era come se la felicità mi avesse abbandonato per andarsi a fare un viaggio intorno al mondo. Non ero depresso, anzi, andare a lavoro e fare quello per cui mi ero preparato così duramente per tutta l'università era molto entusiasmante, ma era un sentimento lontano anni luce dalla vera felicità, come quella che provavo quando vedevo gli occhi di Alice fissarmi in silenzio.

IL CADAVERE DI UNA FARFALLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora