XLIII.

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Quando mi trovai di fronte al corpo esanime di Alice, il mio cuore si spezzò. Realizzai solo in quel momento che non avrei mai più rivisto i suoi occhi verdi. Mi fermai un attimo e lentamente poggiai una mano sul bordo della bara. Poi tirai fuori dalla tasca interna della giacca una rosa rossa e un fiore bianco di oleandro e li poggiai sul suo corpo.

Durante tutto il funerale preferii rimanere fuori dalla chiesa. In fondo era stato proprio quel dio, se mai fosse davvero esistito, a portarmela via.

IL CADAVERE DI UNA FARFALLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora