XXIII.

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Quando finì l'anno scolastico Alice prese il diploma e iniziò subito a lavorare con suo padre in un negozio di articoli sportivi della  loro famiglia. Passavo ogni giorno a trovarla in negozio dopo scuola, e quando chiudeva l'accompagnavo a casa. Il negozio non era molto distante da casa mia, così riuscivo a svolgere tutti i miei compiti senza rubare troppo tempo ai miei doveri da studente del liceo. Rimasi stupito quando notai con che disinvoltura Alice parlasse ai clienti.

-con loro non rischio nulla- mi disse.

-cioè?- le chiesi io non capendo cosa intendesse.

-quello è il mio lavoro, sono praticamente costretta a parlare con i clienti, poi loro vengono a comprare e alla fine se ne vanno, non rischio di instaurarci un rapporto-

-e sarebbe così male?-

-cosa?- mi chiese.

-instaurarci un rapporto-

Lei mi guardò in faccia e disse:

-lo sai come la penso, mi basti tu. Il resto per me non conta nulla-

IL CADAVERE DI UNA FARFALLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora