XIV.

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Compresi che l'inverno era finito quando, guardando fuori dalla vetrata, potei notare dei fiori che spuntavano dalla neve.

-guarda! Dei bucaneve!- dissi ad Alice che aveva la testa appoggiata sulla mia spalla.

-dove?-

-proprio qui davanti!-

-ah si, li vedo!-

-vedi che non tutto muore d'inverno?- le dissi sorridendo.

Lei allora mi guardò e scoppiò a piangere sul mio petto, tirandomi dei leggeri pugni allo stomaco.

-che ti prende adesso?-

-nulla, è solo che non avevo mai visto dei bucaneve-

-e allora? Perché piangi?-

-perché senza di te forse non li avrei mai visti, sto sempre a leggere e non guardo mai dove mi trovo-

-e perché lo fai allora?-

-non posso fare altrimenti, se smetto di vivere al di fuori degli schemi ho paura di crollare, se inizio a pensare alla realtà perdo ogni forza-

-allora continua a leggere- le dissi sorridendo -ci penso io a farti notare la bellezza che meriti-

Alice sorrise delle mie parole e si tranquillizzò. Si asciugò le lacrime con un fazzoletto che le diedi e si rimise a leggere appoggiata alla mia spalla.

Da quando la conoscevo era sempre stata così, strana fino al midollo e rinchiusa nel suo mondo fatto di libri e silenzi. Ma lei era bella, i suoi occhi verdi illuminavano il mio mondo e, a poco a poco, anch'io stavo iniziando a fare parte del suo.

IL CADAVERE DI UNA FARFALLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora