XXV.

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Andai a trovare Alice al negozio e feci finta di niente, le avrei parlato dopo, quando avremmo fatto la strada di ritorno verso casa.

-oggi il mio professore di diritto mi ha fatto una proposta- le dissi cercando di non guardarla in faccia.

-che tipo di proposta?-

-mi ha chiesto se voglio accompagnarlo alla Sorbona l'anno prossimo, dopo aver preso il diploma-

Alice si fermò, impuntò i piedi a terra e rimase rigida come un albero.

Non parlò per un minuto intero, restando a fissarmi con una piega in volto che esprimeva un'emozione nuova ai miei occhi. Non riuscivo a comprendere se fosse arrabbiata, dispiaciuta, felice o tutte e tre le cose insieme.

-perché lo ha chiesto proprio a te?-

-perché lui non conosce molto bene il francese, e vorrebbe una persona come me ad aiutarlo nelle lezioni-

-ma non te ne andrai per molto vero? Giusto per qualche giorno o al massimo un mese?-

Io rimasi in silenzio, come potevo dirle che sarei stato via come minimo sei mesi? E che se avessi preso la borsa di studio sarei rimasto a studiare a Parigi per tutto il mio percorso universitario?

-non proprio, dovrei stare lì 6 mesi. Se poi dovessi ottenere la borsa di studio avrei la possibilità di frequentare l'università a Parigi-

-e tu vuoi andarci?- mi disse Alice con voce sommessa, in fondo conosceva già la risposta.

-sì, sarebbe un'opportunità che solo uno stupido non coglierebbe-

-capisco- disse infine lei -allora vai, vai a Parigi e restaci-

-dai non fare così Alice, potresti venire anche tu con me-

-io non voglio venire con te- disse lei trattenendo le lacrime -non farti più vedere, il bacio all'evonimo che ti diedi due anni fa sarà la tua tortura. Un giorno ripenserai a me, e solo allora ti accorgerai che mi avrai persa per sempre. Vivrai una vita vuota, Augusto, ed è tutta colpa mia, non avrei dovuto baciarti quel giorno d'estate, davanti agli oleandri in fiore. Quel pomeriggio abbiamo firmato le nostre condanne ad una vita a metà, mai più completa. Quindi vai pure a Parigi, Augusto, e restaci per sempre. Non farti più vedere.- disse Alice scoppiando in lacrime. -ora ti prego di rimanere fermo qui, voglio andare a casa da sola, aspetta dieci minuti prima di cominciare a camminare-

Io provai a prenderle una mano per trattenerla ma lei si scostò velocemente, come se anche solo toccarmi le facesse orrore.

IL CADAVERE DI UNA FARFALLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora