XXII.

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Passammo l'ultimo anno del liceo sempre insieme, sia a scuola che a casa. Lei veniva da me oppure io andavo da lei, non importava, mi bastava averla vicino per essere tranquillo.

Una volta restammo svegli tutta la notte, sdraiati sul suo letto nudi e felici. Poi lei tirò fuori dal cassetto del comodino un pacchetto di Marlboro rosse e mi disse:

-vuoi fumare mentre vediamo l'alba?-

Io non fumavo spesso, ogni tanto all'entrata di scuola fumavo una sigaretta con i miei compagni di classe, ma nulla di più.

-volentieri- le dissi -non ho mai fumato all'alba-

Alice sorrise, si rivestii e disse:

-vado a prendere due birre in frigo e ti raggiungo, tu intanto sali sul tetto-

Dalla finestra di camera sua si poteva salire su quello che era il tetto di una parte del piano di sotto.

Mi rivestii anch'io ed uscii all'aria aperta.

Alice mi raggiunse poco dopo, con due birre fredde in mano, un pacchetto di Marlboro e un accendino.

Stappai le birre con l'accendino e ne porsi una a lei.

Bevemmo in silenzio in attesa che il sole facesse la sua apparizione.

-sai- mi disse ad un tratto -muoio un po' ogni volta che vedo l'alba, ma mi fa piacere perdere un parte di me con te vicino-

Quel mattino ci fumammo un pacco intero di sigarette in due, ascoltando Einaudi mentre guardavamo l'alba nascere come un fiore, creando le nostre ombre sulle tegole del tetto.

Poi ad un tratto lei ruppe il silenzio che ci avvolgeva dicendo: -non sei altro che musica-.

Io non risposi, non potevo sapere se quelle parole fossero indirizzate a me, alla musica stessa o all'alba sotto forma di metafora.

Alice guardava il sole sbucare da dietro le montagne innevate come se non lo avesse mai visto, era bella e silenziosa, come se fosse stata una farfalla nata troppo presto o vissuta troppo a lungo.

Qualche giorno dopo che ebbi quell'impressione Alice mi parlò della vita  corta delle farfalle.

Nonostante i suoi interminabili silenzi e la sua estrema riservatezza, la vedevo ogni giorno più bella. Così mentre il mondo girava, non mi accorgevo che anch'io, lentamente, stavo iniziando a morire con lei.

IL CADAVERE DI UNA FARFALLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora