Elle n'était pas d'ici, ni facile, ni difficile
Synonyme de "magnifique", à ses pieds
Que des disciples qui devenaient vite indécis, tremblants comme des feuilles
Elle te caressait sans même te toucher
Mais quand je la vois dans le soir
J'aimerais devenir la chaise sur laquelle elle s'assoit
[Gims]
***
Merton
Normani K. Hamilton, scozzese nativa di Glasgow, svoltò in Homefield Gardens e parcheggiò diligentemente il proprio furgone. Tamburellando le dita sul volante, attese che Dinah uscisse di casa propria. Oltre che per il suo strong accent, su cui lavorava da anni per rendere la dizione il più comprensibile possibile, ella era nota alle colleghe per la sua scarsissima pazienza; ma soltanto in ambito privato. Sul lavoro era in realtà meticolosa e flemmatica, forse appena un po' algida. Di certo non mancava di una personalità magnetica. Esisteva forse un profilo migliore per occuparsi della sicurezza dello Stato?
Probabilmente sì, considerando tutto il Regno, ma Lauren non le avrebbe comunque preferito nessun altro, anzi. Le avrebbe affidato la propria vita, ciecamente, perché, nonostante Dinah godesse di un sesto senso pressoché infallibile e Allyson fosse equiparabile sia a una madre che a una mentore, Normani possedeva occhi anche dietro la testa e un fiuto del pericolo che avrebbe potuto renderla una criminale, se solo vi fosse stata incline. Inflessibile, diffidente ma aperta al confronto, sembrava essere la donna più adatta cui consegnare le chiavi della casa comune.
- Yo, sei qui da molto? - esordì Dinah, aprendo la portiera del passeggero e prendendo posto.
La collega strinse le labbra in una smorfia. Ricacciò indietro il suo solito, fastidioso sermone sulla puntualità. Non voleva di certo appiccare un futile litigio in una serata di festa. Poteva migliorarsi ancora un po', sì.
- Abbastanza - borbottò, mettendo in moto.
La tappa successiva era la lussureggiante Richmond. Essa distava una mezz'ora circa da quella zona di Merton. La notte era ancora molto giovane e ne prometteva delle belle.
Impostato un incantevole sottofondo di Beyoncé, artista preferita di entrambe, Dinah si schiarì la voce, insolitamente nervosa e poco solare. Ultimamente sembrava essere quello l'andazzo: botta e risposta secco e via di ripensamenti e parole trattenute.
- Sei di cattivo umore? - domandò, cauta.
- Ma no, DJ. Sto solo pensando a un modo per caricarvi da ubriache che non sia gettarvi brutalmente nel retro -.
Dinah si morse l'interno guancia. Quella Mani era la sua Mani? L'irrealizzabile desiderio amoroso rimasto inespresso? Quella Mani così cinica e beffarda era la sua Mani? La fidata amica che di tanto in tanto le dedicava più di un tiepido sorriso?
- Non sono mica così pessima da ubriaca... -.
Normani si strinse nelle spalle e scalò una marcia.
- Lo dici perché non puoi vederti con i miei occhi -.
Ma magari, meditò Dinah, sorpresa da tanto algore. Rimuginò qualche minuto tra sé e sé, giochicchiando con la cintura di sicurezza. Una domanda impertinente le formicolava sulla lingua. Non credeva di poterla trattenere e ricacciare indietro: rappresentava ciò con cui doveva ribattere, ciò su cui voleva coscientemente indagare.

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FanficDopo più di un secolo, alla guida del Gabinetto del Regno Unito torna un leader di orientamento liberaldemocratico: a raccogliere parzialmente l'eredità di David Lloyd George è Lauren Jauregui. Mediamente molto giovane per il ruolo, Lauren, 34, brit...