30. Ti aspetto

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Vorrei riuscire a chiudere la porta

Ricominciare a chiudere la porta

Di questo nostro amore assiderato

Che scava a fondo anche se è appena nato

[Alessandra Amoroso]

***

Toronto, Ontario


Oltre che sulla volta e sul bitume dell'asfalto, Erebo diffondeva anche attraverso i finestrini della BMW e si addensava nell'abitacolo, rendendo difficile la vista di tutto ciò che rimaneva a più di mezzo metro dal cruscotto; e poiché la periferia era meno illuminata del centro della città, le ombre che si creavano dove i fari non giungevano direttamente risultavano assai più sinistre.

Dopo aver pianto in modo inconsolabile durante la parte di viaggio in cui Morfeo non le aveva concesso una tregua, Camila sonnecchiava contro la banda della cintura di sicurezza; la bocca schiusa, le gote rubiconde, la frangetta arruffata; in mano il cellulare su cui aveva disperatamente atteso un segnale positivo da Londra, mentre scorreva le fotografie di Lauren. Oh, avrebbe voluto essere capace di prendersi la sua vita per non innamorarsene e poi soffrirne in modo così violento! Mai nella sua deplorevole esistenza si era sentita tanto misera e condannata al dolore.

Accanto a lei, Shawn guidava verso casa, in volto grave e assai provato. Dove l'altrui incuria lasciava polvere e frammenti, egli doveva pulire e ricostruire, esaurendo pian piano le proprie risorse di abnegazione e pazienza. Quella volta non possedeva alcuna straordinarietà, eccetto per il fatto che avrebbe dovuto inventarsi di sana pianta una terapia efficace contro quello che sembrava un mal d'amore ingestibile da ambo le parti, complici le nuove ferite che avevano allargato la voragine sentimentale.

Parcheggiò la BMW agilmente, accanto al ciglio della strada. Discese e la circumnavigò fino alla portiera del passeggero. Si caricò Camila in braccio, ottenendo proteste troppo lievi per essere ascoltate, e la trasportò all'interno del complesso bifamiliare in cui abitavano. L'adagiò sul letto, rimboccandole le coperte, e fu allora che ella ebbe una minima reazione; non quella che tuttavia si aspettava egli, come un riconoscente Grazie o una carezza alla tavola da skateboard che conservava sotto il letto. Solo, un singulto addolorato, tra il sonno e la veglia: - Lauren -.

***

Londra, Inghilterra

Settimane dopo


Quando andò in onda la solita pubblicità molesta, Lauren spense la televisione: Normani era ufficialmente la nuova guida del Partito, con grande merito e approvazione di tutti.

Quegli ipocriti dei conservatori avevano addirittura tentato di dimettersi in massa, pur di non dare continuità al Governo di maggioranza e costringere al ritorno alle urne. Ma il monarca aveva presto sedato il dibattito: la classe politica reggente, nella sua opinione, era puro oro, quindi andava mantenuta.

Lauren sospirò gravemente: pacifico che provasse una certa mancanza della vita da parlamentare. Poi, stizzita dalla sua stessa infingardaggine, s'impettì. Infilò rapidamente le scarpe da ginnastica e si avviò di buona lena per l'usuale corsa mattutina.

Se l'ossigeno andava in gran parte ai muscoli non poteva certo contribuire allo sviluppo di pensieri martellanti come quando sedeva durante un pasto, no?

Salutò l'anziana vicina di casa, Ms. Johnson, che potava allegramente alcune siepi ornamentali. Sfruttando quell'attimo di disattenzione, County, il suo grazioso barboncino, scivolò tra le fessure del cancello e iniziò un fuga rocambolesca.

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