34. Still

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Two hands longing for each other's warmth

Cold smoke seeping out of colder throats

Darkness falling, leaves nowhere to go

[...]

Still with feet touching, still with eyes meeting

Still our hands match, still with hearts beating

[Daughter]

***

Un assaggio di ambrosia era la ferma conclusione cui Lauren era giunta, distesa in un letto sfatto, in compagnia di una creatura eterea che come una pianta rampicante l'avvolgeva in ogni dove, impedendole qualsiasi movimento che la conducesse troppo lontana.

Erano giorni ormai che stazionavano segregate in casa; e solo in virtù della necessità di abituarsi alla mutua presenza, nel tentativo di costruire una bolla ben isolata dal passato e dal mondo presente. Non avevano idea di quanto essa avrebbe resistito e in realtà nemmeno se ne curavano. Erano state a lungo ossessionate dalla mancanza e dal ricordo dell'altra e perseguitate dalle rispettive Erinni che pensare alla fine sarebbe stata solo un'assurda perdita di tempo. Al diavolo i princìpi, al diavolo la morale comunemente accettata.

Lauren amava follemente Camila; Camila ricambiava oltre i limiti delle proprie possibilità, in un atto di ribellione verso se stessa. Provava, quindi esprimeva. Che i demoni nati dai traumi andassero a farsi fottere! Che il Diavolo di lei tenesse ombra e anima, perché se ormai condivideva quelle di Lauren, non aveva certo bisogno delle proprie! Era, insomma, una natura morta caravaggesca, in un perenne stato di decadenza che mai si esauriva; e quindi viveva, viveva.

***

- Non posso credere che tu te la sia presa davvero - commentò Lauren, quando Camila emerse dalla cabina armadio con indosso il famosissimo pezzo di mercanzia firmato The 1975. - Andiamo, sarà anche di due taglie in più! -.

La cubana diede una scossa vanitosa ai propri riccioli. Ancorò la compagna per i passanti dei jeans. British humour e pick-up lines permettendo, tra loro era tornata subito una certa leggerezza.

- Lo dici solo perché sei invidiosa di quanto bene mi stia -.

- Lo dico solo perché senza staresti meglio -. Un'occhiata eloquente. - E anche senza questi, e questa, e questo ancora... -.

- Pensavo avrei ottenuto un giro di danza scoordinato, tra il salotto e la cucina -.

- Che è lo stesso di quel che stavo proponendo io. So, do you wanna dance? -.

Si poteva forse resistere a quell'accento e quell'arguta citazione?

***

- And you're alive, at least as far as I can tell you are. And so am I: you beat me down and then we're back to my car... - canticchiò Lauren.

Aveva giusto ripensato a quell'episodio. Nel ricordare, i battiti del suo cuore erano saliti vertiginosamente di frequenza e intensità. E così aveva fatto un tuffo nel passato, in una serata memorabile di un anno prima: il concerto di Manchester. Nella sua mente, esso non conservava alcuna macchia, alcuna imperfezione.

Camila si mosse nel sonno, percependo una mano che navigava distrattamente tra i suoi lunghi capelli. Mugolò qualcosa di confuso, in segno di protesta. Si stiracchiò, tentando di scuotere il torpore dal proprio corpo, e buttò un occhio in giro. Doveva essere ancora notte, insomma! Sollevò la testa, confusa.

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