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"Sono incinta".

Camminando più aggressivamente nel soggiorno, mi passai una mano tra i capelli e mi sedetti."Sono incinta, cazzo". Mi mordo il labbro, guardando il segno positivo rosa chiaro, che cade sul mio ventre. "Non posso esserlo."

Isabella prese il test, leggendolo anche lei e lasciandosi scappare una risatina. "Lo sei."

"Non è divertente!" Esclamo, alzandomi dal divano e camminando di nuovo per il mio soggiorno. Sono passate tre ore da quando Isabella è arrivata e una da quando ho fatto il test, la mia indecisione ci ha ritardato nel dare un'occhiata alla risposta. "Sono proprio morta. Papà e mamma mi uccideranno. Penny mi strozzerà. E oh, Dio, non farmi nemmeno pensare a Regina!"

"Woah, Bella, non esagerare! Nessuno ti ucciderà". Finalmente si calmò, dandomi una pacca sulla spalla mentre andava a sedersi sul divano. "Perché non andiamo dal dottore a fare le analisi del sangue, potrebbe esserci un errore".

Probabilmente sono madre. Forse porto in grembo il bambino di qualcuno. Di chi è il bambino che porto in grembo?

Isabella mi scosse per le spalle, impedendomi di avere un crollo mentale. "Ho bisogno di cibo, quindi andiamo a fare una cenetta carina e distogliamo la tua mente da tutto. Ok?"

Gemo, scuotendo la testa. "No, Isa, voglio seppellirmi sotto terra-".

"Patatine e hamburger?" disse muovendo le sopracciglia, scoppiò a ridere quando io accennai un sorrisino. Mi trascinò fino alla stanza dove si trovavano i miei vestiti, e cominciò a tirare fuori abiti stravaganti. "Come ti senti?"

"Come se stessi morendo". Rispondo, mettendomi in ginocchio per aprire i cassetti. Tiro fuori un paio di leggings e una canottiera nera, mettendoli, poi presi una giacca di pelle. "Questo è il meglio che avrai".

Isabella tirò fuori un paio di stivali scintillanti, agitandoli in aria. " Per completare il tutto".Roteando gli occhi, li indossai e mi rimisi in piedi, facendo una piccola piroetta per lei. Mi diede il pollice in su e corse fuori, mi costrinsi a seguirla lentamente.

Passando davanti a uno specchio, quasi urlai quando mi vidi. Avevo un aspetto orrendo, non potevo nemmeno credere di essere incinta. Se lo fossi stata, non avrei avuto il fascino della gravidanza?

"Sbrigati, Bella!" Sentì gridare da giù, sospirai di nuovo e mi affrettai a uscire. Isabella era già fuori dalla porta mentre prendevo la mia borsa: "L'ascensore si chiuderà".

Correndo, scivolo oltre le porta e mi appoggio alle pareti a specchio dell'ascensore. Chiudendo gli occhi, mi tappai le orecchie anche per i vaneggiamenti di Isabella sulle opzioni del ristorante.

L'ultima persona con cui ricordo di aver fatto sesso è stata il mio ex. Era stato dopo che avevo gettato un vaso di Indonesia e il prezioso piatto 'Elvis' di mia zia, tutto perché mi aveva raccontato della sua relazione con una receptionist.  

Se il bambino che portavo in grembo era suo, allora sarebbe stato un problema. La nostra relazione era tossica, molto più che tossica.

"Ok, allora che patatine, bistecca e hamburger siano". Isabella finì la sua battaglia, tirando la mia mano per farsi seguire. Salimmo in macchina e ci dirigemmo immediatamente verso le strade affollate della Città del Vento. "Cavolo, non so quale città sia più affollata, questa o New York!" ['Windy City' è il soprannome di Chicago]

"Ok, prima di tutto", intervenni, alzando un dito e stringendo gli occhi verso di lei. "Tu non vivi a New York. Secondo, sono quasi tutti turisti".

Mi liquidò con un cenno della mano, alzando la musica e lasciando che questa riempisse l'auto. Circa dieci minuti dopo, eravamo sedute e pronte a mangiare.

"Ok, mi dispiace ma devo dirtelo". sputò finalmente, lasciando cadere il menu e guardandomi dritta negli occhi. "Voglio che sia una bambina".

"Isabella." Gemo, lanciandole un'occhiata e facendole fare spallucce con una faccia colpevole. "Non voglio davvero parlarne".

"Andiamo, Bella. Abbiamo parlato di bambini da quando ci siamo conosciute, non dirmi che non sei eccitata!" Afferma in tono tranquillo, riprendendo in mano il suo menu. "Se è una bambina, come la chiameresti?"

Essendo seduta al tavolo, non potevo fare altro che sorridere. Sarebbe carino avere una bambina tutta mia, "Non lo so. Sicuramente non 'it'".

" Benissimo." Rispose, quasi sporgendosi dall'altra parte del tavolo. I suoi occhi erano spalancati, sembravano quasi uscire dalla sua testa mentre l'eccitazione sgorgava in lei. "Troviamo un soprannome. Uno carino e anche unisex".

Prima che potessimo parlare ulteriormente, un cameriere si fermò al nostro tavolo, portandoci le bevande e prendendo finalmente le nostre ordinazioni.

"Ok, tipo cosa?" Chiedo, assecondando il suo gioco. Voglio dire, che male c'è a dare un nome al mio futuro figlio? "Non dire: fagiolo, nocciolina, o qualcosa di così usato".

"Zitta." Isabella si accigliò, sprofondando sulla sedia. "Non lo so. Cosa ti è venuto in mente?"

Scrollando le spalle, cominciai a pensare. L'unica cosa che mi veniva in mente è che avevo mangiato spesso il cioccolato, ma era normale.

"Se il bambino fosse un maschio, lo chiamerei sicuramente Abel". Sbottai sorridendo, il mio commento fece scoppiare a ridere Isabella. "Cosa? È scritto nella Bibbia".

"Oh, quindi ora sei religiosa?" Chiese, alzando un sopracciglio e sistemandosi. Bevendo consapevolmente il suo tè freddo "Non puoi uscire con The Weeknd, Bella. Sta con Bella Hadid, che potrei aggiungere è una nostra buona amica".

Accigliata, appoggio il mento sulla mano e lo appoggio al tavolo. "Lo so, ma sognare non fa mai male".

"Vero." Sospira sognante: "Ecco perché non rinuncerò mai a Shawn".

"Mendes?" Alzo un sopracciglio, ridendo quando lei annuisce. "Amica, stava con Hailey".

"E allora? Quella stupida puttana l'ha lasciato andare". ribattè lei, scuotendo la testa e poi sorridendo a se stessa. "Ma ora è felice con Bieber, quindi questo mi rende felice".

"Isabella, cosa farò se sono incinta?" Le sussurro "Come farò a dire a Younes che avremo un bambino?"

Il suo viso passò dalla tristezza alla confusione, il suo sopracciglio si alzò mentre mi guardava profondamente negli occhi. "Quel bambino non è di Younes, Bella".

"Cosa?" Sbuffai, sedendomi e aggrottando le sopracciglia. Se c'era qualcuno che mi conosceva meglio di chiunque, erano Isabella e Regina. "No. È di Younes. Abbiamo fatto sesso prima che lo cacciassi, tipo sette settimane fa".

"Beh, spero che quel bambino non sia suo".

astorbella un sacco di voglie🍟

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