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-arabella-

"Grazie mille!" Mi sento come se mi avesse sollevato un palazzo dalle spalle. Afferrai la sua mano, stringendola e quasi baciandola, quasi. "Ti sarei anche molto grata se non lo dicessi a nessuno".

Salvando rapidamente il numero di telefono nei miei contatti, spensi il telefono e guardai di nuovo il mio salvatore.

Aprì la bocca per trovare qualcosa da dire, facendosi scappare un sorriso. "Certo, Astor, hai la mia parola".

Sorridendo, annuisco e lascio andare le sue mani. Mi sentivo soddisfatta, qualcuno che non era mio amico sapeva del mio bambino e finalmente avevo il numero del mio papà. Era un passo avanti invece che indietro, cosa che sembravo fare sempre.

"Posso sapere a che punto sei?". Chiede, alzando un sopracciglio e continuando a mangiare. Era un ragazzo semplice, mi piaceva. "Non sembra che tu porti in grembo un bambino".

"Sono di appena nove settimane". Dico, facendo velocemente i conti nella mia testa. "Il che significa tre mesi. "

"Bello." Lui annuisce, "Lascia che ti dica una cosa".

Alzai un sopracciglio verso di lui, improvvisamente un po' spaventata dall'espressione che mi stava facendo.

"Le sorelle di Zayn sono molto protettive nei suoi confronti, specialmente Waliyha". disse, tornando a mangiare come se fosse una delle sue storie di lavoro. "Voglio dire, non fraintendermi, sono dei tesori, ma non quando si scherza con loro. Inoltre, si sono molto affezionati a Gigi".

Roteai gli occhi, sentendomi un po' male per il fatto che si sia sentita tradita per il mio rapporto con il suo ex, ma anche arrabbiata perchè la modella non le aveva fatto spiegare niente. L'aveva solo insultata pubblicamente.

"Quindi, qualsiasi cosa tu voglia avere con Zayn, è meglio che ti sbrighi". Dal tono con cui lo diceva, era serio. "Se Gigi arriva prima, ti affonderà e alla fine ti farà sembrare solo un'altra scopata"

Le sue parole mi colpirono.

Un'altra scopata.

Guardandolo prendere un altro sorso della sua birra, sorrise, come se le sue parole non facessero venire gli incubi. "Vuoi un altro bicchiere, piccola?"

Come può essere così calmo ora? Mi ha appena detto che l'ex del mio paparino cercherà di spingermi via?

Il resto della cena passò con il cercare di mantenere la mente sgombra e me stessa calma mentre lui parlava di qualsiasi cosa. Non aveva davvero nessuna preoccupazione al mondo - stupefacente.

"Astor, non prendertela." Sospira, capendo le mie preoccupazioni. Sentendo la sua mano sopra la mia, finalmente lo guardai "Porti in grembo il suo bambino, sono sicuro che non ti lascerà"."Lasciarmi?" Sbuffo, togliendo la mia mano dalla sua e passandomela tra i capelli. "Non è nemmeno con me".

Niall sorrise, finendo il suo piatto e spingendolo via. "Lo sarà. Fidati di me, sono il suo migliore amico!"

Scuoto la testa, già stufa della vista del mio piatto. Spingendo via il piatto e finendo la mia limonata, alzandomi dalla sedia. "A proposito, grazie per essere venuto".

"Dovrei essere io a ringraziare te". Niall sorrise, tirò fuori il portafoglio, ma io avevo già tirato fuori il mio. "Lasciami pagare, tesoro".

"No, va bene così." Scuoto la testa, sentendomi come se glielo dovessi. Tirai fuori la mia carta e l'ha diedi al cameriere, firmando la ricevuta. Mi misi il cappotto sulle spalle, cominciando a camminare verso l'uscita. "Grazie, di nuovo".

Mi fece solo un cenno, allungando la mano verso di me. Uscimmo insieme: "Prendi un taxi?".

"Sì." Dico, stando in piedi sul marciapiede per vedere se qualcuno si sarebbe fermato. "Perché?"Niall mi tirò indietro, facendo cenno alla sua macchina. "Ti porto io".

Senza voler discutere, lo accompagno e salgo sul lato passeggero. Gli dissi dove andare, per tutto il viaggio siamo stati entrambi seduti in silenzio con la radio accesa.

"Eccoci qui." Dico, facendolo accostare di colpo e facendo suonare il clacson alla macchina dietro di noi. Mi slacciai la cintura e afferrai la mia borsa, girandomi verso di lui e mettendo una mano sulla sua. "Possiamo tenere questa cosa tra noi? Devo ancora capire cosa voglio fare".

Mi fece solo un piccolo sorriso e un cenno di riconoscimento: "Sarà fatto, Astor. Abbi cura di te, ok? Spero di vederti di più in futuro".

Scendendo dalla macchina con un ultimo "Grazie", lo guardo allontanarsi. Girando sui tacchi, entrai, andando verso gli ascensori e aspettando pazientemente.

Come glielo dirò? Dovrei farlo faccia a faccia? Con un messaggio? Una telefonata?

Mi scrollai tutto di dosso prima che mi facesse venire la nausea, entrai nell'ascensore e cliccai sull'ultimo piano. Lasciai ricadere la testa contro le pareti a specchio, cercando di tenere a bada le mie emozioni.

Appena entrata nel mio appartamento, mi tolsi le scarpe, mi scrollai di dosso il cappotto e l'ho buttai sul divano insieme alla mia borsa. Camminando verso la cucina, tirai fuori una bottiglia d'acqua e mi tolsi i pantaloni prima di sprofondare sul divano.

Guardando il contatto appena creato, pensai di chiamarlo. Mi morsi il labbro e giocai con la bottiglia, lanciandola leggermente tra le mani.

Chiamalo, Arabella. Chiamalo e digli che vuoi incontrarlo, che è importante. Dovrei fare una rivelazione carina? O non dovrei, visto che non ho un legame con lui.

Con la mente consumata dal panico, stavo già chiamando il povero ragazzo. Alzandomi, cominciai a camminare mentre il telefono squillava, il suono fastidioso mandava formicolii in tutto il mio corpo, non belli.

La nostalgia mi aveva colpito quando sentii la sua voce, i formicolii erano diventati belli.

"Pronto?" La sua voce era morbida, un po' rauca, ma non troppo.

Mi schiarii la gola: "Ciao, ehm, Zayn Malik?"

Ci fu silenzio da parte sua, il mio cuore quasi scoppiò quando sentii il mio nome uscire dalla sua bocca. "Arabella?"

N/A:
Perché Zayn in quest'ultimo periodo è attivo sui social?? MI STA SPAVENTANDO!

Kiwi | Z.M [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora