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- arabella -

"Allora, a che ora arrivi?" Chiedo a Isabella mentre entro in un bar. Mettendomi in fila, mi sono anche ansiosamente coperta la pancia con il cardigan "Vuoi che venga a prenderti?".

"Uh, nah" Disse lei, schiarendosi la gola. "Verrò io a casa tua".

"Sei sicura?" Le chiedo di nuovo, mi spostai in fondo alla fila "Posso venire a prenderti tranquillamente".

Guardando il menu, mi accigliai quando notai che la maggior parte delle loro bevande contenevano caffeina. Non potevo bere caffeina.

"No, Bella, sono a posto" disse "Ci vediamo dopo, ok?"

Facendo roteare gli occhi, decisi salutarla e riattaccare "Ok, Isabella, ciao".

Chiudendo la chiamata, gettai il telefono nella mia borsa e tirai fuori il portafoglio. Isabella era stata un po' distante con me, forse perché non potevo più fare festa con lei.

Finalmente arrivò il mio turno e dissi la mia ordinazione "Un panino al prosciutto e uno vegetariano, entrambi integrali e due tè medi".

Infilando la mia carta nella macchina, inserii il pin e presi lo scontrino. Mi incamminai verso un'angolo del bar, mi guardai intorno e sospirai quando vidi le foto che mi circondavano.

Intorno a me c'erano foto di celebrità in alcuni dei loro momenti iconici: Snookie con il suo collare, Amanda Bynes in tribunale, Britney Spears con la testa rasata, la foto segnaletica di Justin Bieber, e altri dieci. Tra questi altri dieci, io ero uno di loro.

"Ehi, tu assomigli a quella". Mi disse una ragazza dai capelli lunghi e ricci, sembrava più grande di me, più o meno dell'età di Regina. "Aspetta...-"

"Sì." La interruppi, sorridendo e cercando di non farmi notare troppo. "Sono io."

La mia foto rappresentava il momento in cui ero stata coinvolta in una rissa, l'occhio nero e il labbro spaccato, avevo anche la mia faccia da stronza. Il quadro era soprannominato 'Chicago's Bad Girl'.

"Allora, cosa fai nella vita?" Chiede, alzando un sopracciglio e guardandomi velocemente dall'alto verso il basso. "Per cosa sei famosa?"

Prima che potessi risponderle, uno dei baristi chiamò il mio ordine e corsi a prenderlo. Ringraziando il barista, tornai dalla signora. "Per aver picchiato le puttane rumorose come te".

Vidi i suoi occhi spalancarsi, le sorrisi di rimando e me ne andai. A volte le persone dovevano imparare a non ficcare il naso negli affari degli altri.

Salendo in macchina e sistemai i drink sul sedile del passeggero e iniziai a guidare. Il semaforo segnava quasi le 10 di sera.

Mi ci vollero dieci minuti buoni per arrivare e trovare un posto per parcheggiare, e quando finalmente ci riuscii, quasi corsi verso le doppie porte.

Guardando il messaggio, schiacciai il pulsante del ventitreesimo piano e cercai di non vomitare quando l'ascensore cominciò a salire. Dopo due tortuosi minuti di permanenza nell'ascensore, finalmente ne sono uscita.

Il piano aveva più uffici, tutti con pareti e porte di vetro, tutti tranne quello principale proprio di fronte a me e dietro la receptionist. Sembrava esausta, il bagliore del computer le faceva apparire le borse sotto gli occhi.

"Mi dispiace, signora, il signor Malik non è disponibile in questo momento". Dice, alzandosi e guardandomi camminare lungo il corridoio verso la sua scrivania. "Potrebbe provare a tornare domani".

"Potrebbe solo dirgli che Bella è qui". Dico, cercando solo di entrare il più velocemente possibile e iniziare a mangiare il mio panino. "Per favore e grazie".

La ragazza sembrava combattuta, ma accettò. L'ho guardata bussare e poi entrare, con la porta che si chiudeva dietro di lei. Rimase lì dentro per forse tre secondi prima di uscire di nuovo: "Vada pure".

Corsi verso la porta ed entrai, gli sorrisi. La sua scrivania aveva delle carte dappertutto, la macchina del caffè era in funzione, e lui aveva i primi bottoni della camicia sbottonati.

"Ciao, bambolina". Dice, scarabocchiando alcune cose prima di alzarsi e fare il giro della scrivania. "Come sta il mio bambino?"

Togliendomi il cardigan, posai la sua mano sulla mia pancia che cresceva lentamente, il suo calore mi percorse tutto il corpo.

"Bene." Sorrido di più, sistemando il vassoio con le nostre bevande e la borsa. "Ti ho portato il miglior panino che avrai mai!".

"Davvero?" Chiese, dandomi un breve bacio sulla guancia prima di tornare alla sua sedia. "Qual è?"

"Un panino vegetariano con una magica gelatina spalmabile". Rispondo, sedendomi su una delle sedie e posando tutto sulla sedia accanto a me. "Te lo darò una volta che avremo sistemato tutto questo casino"

Lui gemette "Non ho davvero energia o abbastanza caffè per questo".

Ignorandolo, cominciai a raccogliere i fogli e a leggerli prima di organizzarli. La maggior parte erano documenti che dichiaravano che i soldi che entravano nell'azienda erano distribuiti correttamente, la firma di Zayn lo assicurava.

"Perché non hai mandato a casa il tuo assistente, Zayn?". Chiedo, ritagliando le carte e sistemando il tutto in pile ordinate. "Non hai bisogno di lei qui, vero?".

"Le ho detto che poteva andare a casa". Dice, alzando le spalle e prendendo la borsa. "È stata una sua scelta quella di non andarsene, bambolina".

Scuotendo la testa, presi i fogli e li sistemai su un altro tavolino, non volendo che la mia maldestria li rovinasse "Manda la povera ragazza a casa".

Lui si lasciò scappare una risatina, prendendo il telefono e componendo il suo numero. "Puoi andare a casa ora, Ann. Ci vediamo domani mattina".

Sgranai gli occhi quando riattaccò, presi la scatola che conteneva la nostra cena e l'ha aprii. Prendendo le tazze, gli diedi la sua. "E del tè, scommetto che hai bevuto solo caffeina e alcol".

"Non bevo tè". Scosse la testa, "È disgustoso. "

"Beh, io non posso bere caffeina, quindi farò soffrire anche te". Sorridendo innocentemente, diedi un colpetto alla tazza di tè. Lui fece un'altra risatina, prendendo la tazza e bevendone un sorso. "Ti rilasserà il corpo".

"Potrei pensare ad altre cose che potrebbero rilassare il mio corpo". Mi disse facendomi l'occhiolino, gli diedi un pugno e presi metà del mio panino. "Oh, andiamo, bambolina"

"Zitto" non potei fare a meno di ridacchiare "il tuo bambino è nella stanza".

N/A:

Hey!!

Come sapete ho avuto dei problemi con Wattpad settimana scorsa. Con la storia Larry sono riuscita a pubblicare da giovedì in poi, mentre questa mi è rimasta bloccata, letteralmente inaccessibile fino a ieri sera.

Mi dispiace non aver pubblicato, jo fatto di tutto e si più :(

Ci vediamo giovedì con il prossimo capitolo!

-Sara xx

Kiwi | Z.M [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora