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- zayn -

"Arabella" sospiro, sedendomi sul letto e passandomi una mano sul viso, cercando di liberarmi della stanchezza che sentivo "Stai bene?"

"Tutto bene!?" Mi risponde in tono canzonatorio, ridendo in modo molto sarcastico "Sto benissimo, cazzo, Zayn"

Guardando l'orologio, gemetti mentalmente per l'ora: le 4:50 del mattino.

"Scusa" Borbottai, non sapendo bene perché avessi chiesto di parlare. Non mi veniva in mente nulla, tutto era confuso e volevo solo dormire "E la bambina?"

Era un'idiozia, lo sapevo, ma avevo bisogno di tempo per pensare. Voglio scusarmi per essermene andato, ma non in questo modo. Le mie scuse dovevano essere faccia a faccia, ma non volevo tornare a Chicago, quella città mi stava lentamente affogando.

"Onestamente, mi sorprende che tu ti ricordi di lei" Mi rispose di scatto, con la voce che si faceva ogni volta più forte "Ti ricordi anche della festa per il bambino? Hai intenzione di presentarti o...?"

"Ascolta, Arabella, io..." Iniziai ma non riuscii a finire, la sensazione opprimente si stava impadronendo di me. Fissando la finestra, cercai di raccogliere i miei pensieri. Avevo scritto i motivi per cui me ne ero andato, e ora, seduto qui, cercavo di ricordarli, ma non erano abbastanza per lei.

Cosa mi sta succedendo?

"Zayn, se pensi che continuerò a sopportare le tue stronzate, ti sbagli" Parlò prima che potessi farlo io, chiaramente stanca di essere sveglia a quell'ora "Non posso farti da babysitter quando ho una figlia in arrivo"

"Voglio restare a Londra" Sbottai, desiderando solo che qualsiasi discussione ci fosse stata tra noi fosse finita "Non posso vivere a Chicago. È un male per gli affari della mia famiglia e... e io non..."

Impedendomi di dire altre cose, espulsi il nodo che si stava lentamente formando. Il solo pensiero che si era fatto strada nella mia mente mi faceva venire voglia di vomitare.

Quel pensiero era stato sballottato avanti e indietro nella mia mente e avevo fatto del mio meglio per liberarmene, era un pensiero ridicolo. Era crudele e se l'avessi detto, avrebbe spezzato il mio cuore e il suo. Soprattutto il suo.

"Tu non cosa?" Sussurrò tremando "Non vuoi cosa, Zayn!" Ripeté più forte, facendomi cadere nel silenzio "Te ne penti?"

Forse. Non lo sapevo esattamente, almeno non in questo momento.

"Amo la nostra bambina" Dico, cercando di movimentare la conversazione in un altro modo "La città è troppo travolgente per me. Il movimento e la cultura sono tutti diversi. Voglio che cresca come sono cresciuto io"

"Cristo, Zayn!" Tornando al suo tono infastidito, lei esclamò "Nemmeno io voglio che cresca in città! Stavo pensando di comprare una casa in periferia e" sospirò "vivere lì. Con te"

No. No, non posso farle questo.

"Non so nulla della periferia" Dico, camminando nella mia stanza nell'oscurità, sperando che tutto questo finisca "Le piacerà Londra, ne sono certo"

"Londra è troppo fredda" Lei brontolò "Qui abbiamo tutte e quattro le stagioni, voglio che veda l'autunno. E Regina ha una fattoria non troppo lontana, così possiamo sempre andarci per dare da mangiare agli animali e farle cavalcare i cavalli "

Anche se il nodo alla gola era ancora presente, non potei fare a meno di sorridere. Aveva pensato al futuro e mi rendeva felice il fatto di essere ancora lì.

Purtroppo, nel mio futuro non mi vedevo accanto a lei. Non sentivo quel calore che avevo provato un paio di mesi prima.

"Durante l'inverno, potevamo andare in slitta e costruire pupazzi di neve e angoli" Continuò, con un tono speranzoso e felice "Se la nostra casa non è abbastanza grande, la tua famiglia può sempre stare in quella di Regina, a lei non dispiacerebbe visto che non la usa molto"

Mi sedetti di nuovo sul letto, lei continuava a parlare di ciò che desiderava per l'infanzia di nostra figlia e tutto ciò che riuscivo a sentire era il nulla.

Non mi veniva in mente nulla, nessuno scenario di noi due insieme o di noi due che la cresciamo insieme. Questo era totalmente l'opposto di ciò che avevo provato quando avevo saputo che stava crescendo il nostro bambino dentro di sé, anche durante il periodo che avevamo trascorso insieme durante le vacanze.

La sensazione che provavo nello stomaco quando la vedevo o pensavo a lei non c'era. O quando sentivo la sua voce, specialmente se parlava di noi che crescevamo il nostro bambino, quella sensazione non c'era.

C'era qualcosa che non andava in me e sapevo in fondo al mio cuore cosa fosse, ma non riuscivo ad ammetterlo. Non posso spezzarle il cuore.

"Arabella" la distolsi dal suo sogno a occhi aperti, ingoiando il senso di colpa e chiudendo gli occhi "Si sta facendo tardi. Possiamo parlare ancora un po' domani mattina?"

"Oh, certo" Mi rispose in modo inaspettato, il suo umore aveva fatto un giro di tre-sessanta, non potevo pensare che si sarebbe addormentata di nuovo incazzata com'era "Sì, non credo che sarò sveglia, ma mandami un messaggio quando sarai disponibile"

Canticchio, sdraiandomi sul letto "Probabilmente dopo mezzogiorno"

"Va bene" Sussurrò, facendosi scappare un piccolo sbadiglio "Ti prego, dimmi che sarai qui per la festa della bambina" Dice quasi in tono di supplica "Ho chiesto di posticiparla di un fine settimana. Per te"

Ingoiando il senso di colpa, metto in scena la mia voce più rassicurante possibile "Per me?"

"Sì" Ridacchiò, canticchiando e sbadigliando di nuovo dolcemente "Per te"

Giocando con il lenzuolo accanto a me, annuisco "Sì, lo farò" Mi schiarisco la gola "Ci vediamo, ok?"

Lei mi ha dato una dolce buonanotte, seguita da un ancor più piccolo "Ti amo"

Il mio corpo si bloccò, senza permettermi di respirare, mentre lei si schiariva la gola e sospirava, riagganciando un secondo dopo. Mi tolsi il telefono dall'orecchio, guardando la foto del suo contatto che svaniva e appariva l'app in cui mi trovavo prima.

Un volto che pensavo di non voler più rivedere era seduto lì, con il suo bel sorriso e i suoi occhi che mi guardavano. Lei era il motivo per cui non sentivo più il calore che avevo provato con Arabella, il motivo che mi aveva fatto tornare di corsa a Londra.

E non la odiavo quanto avrei dovuto, anzi, la amavo.

N/A:


Mancano davvero pochissimi capitoli e arriveremo, anche qui, all'ultimo capitolo che l'autrice ha pubblicato. Questa storia per ora ha 87 capitoli, quindi sì, ne mancano solo 7.

Quando raggiungeremo l'autrice, farò in modo che il giorno seguente alla sua pubblicazione, ci sarà già il capitolo tradotto e pubblicato!

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo mercoledì.

-7

-Sara Xx

Kiwi | Z.M [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora