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-arabella-

Anche se l'evento doveva riguardare solo me e Kiwi, l'unica cosa che tutti sembravano avere in mente era Zayn.

Sorrisi a mia zia, cercando di pensare a una buona scusa da darle "Ha avuto un'emergenza a Londra"

"Emergenza?" Chiese lei, alzando un sopracciglio e formando un piccolo sorriso. Dal modo in cui si spostò in avanti e abbassò la voce, capii che quello che stava per dire era qualcosa di brutto "È quello che diceva tuo zio e nove mesi dopo" indicando la figliastra, sospirò "è diventata la mia nuova figlia"

Deglutisco al commento, le faccio un sorriso stretto e lascio che si scusi, lasciando il mio fianco per parlare con sua sorella.

"Non posso credere che si sia presentata" Regina commentò sorseggiando il suo cocktail, guardando le sorelle che si guardavano intorno, probabilmente scambiandosi voci sugli altri ospiti "Pensavo che Felicia si sposasse oggi..."

Mi schernisco, scuotendo la testa e rivolgendomi alla presunta 'sposa' che sta già bevendo il suo quinto shot da quando è arrivata, due ore fa.

"Sposarsi? I suoi due fidanzati lavoravano nello stesso edificio!" Esclamo, prendendo un dolcetto dal tavolo e iniziando a mangiarlo lentamente "Sono ancora impressionata che sia riuscita a ingannarli per tre anni"

Regina rise, vedendo arrivare una nuova serie di ospiti e correndo subito a salutarli. Io feci una pernacchia, camminando lentamente verso le scale e scomparendo su di esse quando nessuno mi guardava.

Avevo pianto tutta la mattina per Zayn e per il motivo della sua scomparsa, fino al punto in cui mi sembrava di non avere più lacrime.

Anche se avevo deciso di escluderlo e di diventare una madre single, il mio pensiero andava sempre a lui.

Restando nel mio letto, presi il telefono da dove era in carica e andai al suo contatto, senza sapere se volevo davvero chiamarlo o meno.

Ieri sera gli avevo scritto che oggi ci sarebbe stata la nostra festa per il bambino, ma non avevo mai ricevuto risposta. Mi rattristò la rapidità con cui mi aveva tagliato fuori.

Premendo il pulsante di chiamata, mi misi il telefono all'orecchio e tentai la fortuna, inspirando ed espirando come mi era stato insegnato in quelle stupide lezioni che sua madre, Trisha, mi aveva fatto seguire.

Il solo pensare alla sua famiglia mi rendeva triste, so che avrebbero voluto essere qui. Soprattutto Trisha, che cercava di chiamarmi una volta al giorno, ma dato che i nostri orari erano così diversi, ci beccavamo solo un paio di giorni.

Per quanto riguarda Waliyha, si era decisamente scaldata di più con me, mandandomi messaggi ogni mattina e chiedendomi come stavamo, oltre a chiedere aggiornamenti sulle protuberanza che pian paino cresceva sempre di più.

Doniya e Safaa mi mandavano un messaggio ogni tanto, entrambe impegnate nelle loro vite. Doniya lavorava molto bene nell'azienda e aveva riunioni quasi ogni giorno, mentre Safaa stava organizzando la sua festa di fidanzamento.

La linea squillò per la quarta volta e allora capii che non avrebbe risposto. Ingoiando le lacrime, riattaccai velocemente e gettai il telefono da una parte, lavorando sulla respirazione a ogni passo che facevo per andare al piano di sotto.

Gli occhi di mia madre si posarono su di me quando mi vide entrare nel soggiorno e si diresse immediatamente verso di me, afferrandomi il gomito e iniziando a trascinarmi.

"C'è qualcuno che vuole vederti" Disse con un grande sorriso, fermandoci una volta che ci eravamo avvicinati al giardino interno della casa, dove si svolgeva principalmente la festa, e cominciò a sistemare le mie ciocche di capelli "Sii gentile con lui, è venuto dall'Europa solo per portarti un regalo"

Il mio cuore si scaldò un po', sperando che questo "lui" fosse il "lui" a cui pensavo e che volevo che fosse. Sapevo che non avrei dovuto perdere la speranza in lui, che alla fine si sarebbe fatto vivo.

"Lui?" Chiedo con un sorriso, vedendo quanto fosse felice mia madre. Guardando davanti a lei e a uno specchio appeso, ho sistemato le sbavature del trucco e ho sistemato il mio vestito "Non ho un cattivo odore?"

Mia madre ridacchiò, lisciando le rughe e scuotendo la testa "Hai un buon odore. Non facciamolo aspettare"

Correndo dietro di lei, sentivo i palmi delle mani iniziare a sudare e il bambino muoversi. L'eccitazione mi offuscò anche la mente, dimenticai quanto mi aveva fatto sentire male e quanto avevo pianto per lui.

Vedendo una folla, la mia eccitazione crebbe ancora di più: la mia famiglia lo stava già salutando e accogliendo. Anche se metà delle mie zie, dei miei zii e dei miei cugini non mi piacevano, sapevo quanto fosse importante che lui fosse benvoluto da tutti, soprattutto per motivi di lavoro.

Fermandomi prima di entrare nella folla, feci un respiro profondo per calmarmi e non rendermi ridicola, cercando di ricordare ogni pensiero e anche i miei sentimenti.

Facendo un passo avanti, sorrido a tutti quelli che si muovono, i loro volti felici mi rendono ancora più felice. Lo amano.

Arrivata davanti, sentii ogni cellula di me bloccarsi: il "lui" che pensavo si fosse presentato per me non era davvero "lui".

Il mio cuore cadde e tutto ciò che riuscii a fare fu rimanere lì, a guardare l'alto ragazzo bruno che aveva un grande sorriso e teneva in mano un orsacchiotto.

Guardare nei suoi occhi, improvvisamente, rendeva invisibili tutti coloro che ci circondavano, li faceva sparire. I ricordi di quando eravamo più giovani mi passarono per la mente e mi sentii solo sopraffatta.

Ora ero costretta a fingere di essere felicissima e non scioccata come in realtà ero. Volevo solo vomitare e piangere fino a svenire dal sonno.

"Ciao..." Mi sono bloccata, facendo un passo avanti e lasciandomi prendere tra le sue braccia "Bill..."

Ridacchiò, baciandomi la tempia e sorridendomi "Non mi aspettavi, vero?" Sapevo che aveva capito cosa stavo provando, e lui mi abbracciò di nuovo prima di tirare fuori l'orsacchiotto "Ho preso qualcosa per la tua bambina"

Prendendo l'orsetto, vi era attaccato un biglietto, ma prima che potessi aprirlo per leggerlo, Regina si schiarì la voce e intervenne, annunciando che stavamo iniziando a fare i giochi per la festa del bambino.

Gli ospiti la seguirono tutti, lasciandoci soli. Kiwi cominciò a muoversi un po' di più, iniziando a scalciare più del solito, forse a causa dell'improvvisa eccitazione.

Appoggiai una mano sul punto in cui scalciava ed espirai: era ancora una sensazione spiacevole essere presi a calci dall'interno.

"Fa male?" Bill chiese rimanendo al suo posto, con le mani in tasca, ondeggiando leggermente "Quando ti prende a calci?"

"Ehm, no" Rido un po', espirando un po' e andando a sedermi "È solo un po'... strano" Vedendolo prendere posto accanto a me e guardare la pancia, gli sorrido e gli è la indico "Vuoi sentire?"

Si schiarisce la gola, si sposta sul bordo e va a posare la mano sulla mia pancia. Gli sorrido, osservando i suoi occhi che si allargano per i calci.

Sentendolo muovere delicatamente la mano, chiusi gli occhi e mi rilassai, sperando solo che l'uomo che mi toccava fosse Zayn.

N/A:

Ieri sera sono andata al cinema per vedere DON'T WORRY DARLING...(tranquilli non sto per fare spoiler)

Penso di essere uscita dalla sala con una faccia più spaventosa di quella di Scream hahah

Ho amato tutto, letteralmente tutto, del film. Penso che anche se non ci fosse stato Harry, avrei avuto la stessa reazione. Harry l'ho guardato, ovvio che l'ho fatto (ERA UN GRAN FIGO, COME SI POTEVA NON FARLO) però non ho tolto un secondo gli occhi dallo schermo. Sono rimasta affascinata da Florence e da tutto quello che faceva il suo personaggio. Ho amato tutta dall'inizio alla fine, l'unica cosa che mi viene da dire è che mi sarebbe piaciuto un approfondimento (anche piccolo) delle vite degli altri personaggi, soprattutto di Frank.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo domani!

-Sara Xx

-4

Kiwi | Z.M [Italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora