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I giorni passano é anche il compleanno di Harry arriva, ma il ragazzo era ancora chiuso nella casa a Privet Drive e non aveva segno di nessun tipo dai suoi amici. Era nervoso, tanto, per non parlare poi dell'attacco che ce stato dei dissenatori dove ha dovuto proteggere il cugino e se stesso dai Dissenatori. Ciò che aveva comportato un udienza al Ministero per la violazione della magia al di fuori della scuola. Essendo lui minorenne non doveva praticare magie fuori da Hogwarts, ma il Ministero non sapeva che era stato fatto per necessità.

Così arrabbiato, deluso, triste, stette chiuso nella sua stanza senza uscire, non aveva voglia di affrontare lo sguardo accusatore degli zii. E le lettere di Sirius e il signor Weasley non aiutavano, invece di premiarlo per aver sconfitto due dissenatori, gli chiedevano di stare chiuso in casa. Li odiava, odiava tutti coloro che lo avevano abbandonato lì ed era furioso. Però, le cose cambiarono quando vennero alcuni maghi e streghe a prenderlo. Gli zii avevano ricevuto un invito per un ristorante a Londra, e l'avevano lasciarlo solo. Ma quello era soltanto un diversivo per farli uscire di casa. Così Harry si trovò in cucina Malocchio Moody, Remus Lupin, Ninfadora Tonks, Kingsley Shackebolt, Elphias Doge, Dedalus Dux, Emmeline Vance, Sturgid Pdmore e Hestia Jones.

Lupin gli spiegò che avevano trovato un nuovo posto per l'ordine, e che lo avrebbero portato lì. Il corvino sembrò calmarsi per un attimo, attonito da tutte quelle novità in pochi minuti. Poi, in sella alla sua amata scopa, volò su tutta Londra, Moody fece fare un giro largo per evitare che qualche mangiamorte potesse attaccarli. Finalmente arrivarono davanti ad una serie di enorme palazzi numerati, ma Harry notò che mancava il numero dodici, che si sarebbe dovuto trovare tra l'undici e il tredici. E poi capì, quella era Grimmauld Place, ma perché stare lì? Ma una volta che entrò in casa, venne accolto dalla signora Weasley. "Harry caro" -l'abbracciò ma Harry non ricambiò.

La rabbia tornò in lui, la frustrazione si impadronì del suo corpo e quando venne fatto salire su, ed entrò nella stanza dove si trovavano i suoi migliori amici, si sfogò con loro. "Non una lettera, nessuna notizia, sono stato solo per tre due mesi." -sbottò non ricambiando la stretta di Hermione. "Harry, Silente..." -provò a dire Hermione ma Harry la bloccò. "Quindi se Silente ti dice di buttarti giù tu lo fai solo perché l'ha detto lui. Tanto non siete stati voi attaccati dai dissenatori, non siete stati voi a stare chiuso in una cazzo di stanza, senza poter saper nulla." -urlò e richiamò l'attenzione non solo dei due ragazzi, ma anche degli altri abitanti della casa che salirono su in stanza. "E' bastato che io violassi la legge e puff siete tutti tornati a farvi sentire, se sapevo avrei rischiato la pelle mesi fa." -continuò ormai preso dalla rabbia.

"Harry, calmati." -arrivò la voce di Sirius ma il corvino non si calmò affatto. "Ora ho un udienza per decidere se restare a Hogwarts o meno, se soltanto voi vi foste fatti vivi prima forse ora non starei nella merda." -concluse stringendo i pugni. Era arrabbiato più di quello che credeva, se ne avesse avuto la possibilità li avrebbe affattuati tutti, e non era da lui. "Ora basta" -urlò Sirius e lo prese dalle spalle. "So che sei incazzato, lo so bene ma sfogare la tua rabbia su di noi non é il modo giusto. Signorino se non ci siamo fatti sentire per tutto questo tempo ce un motivo valido, e non voglio che tu abbia questi attacchi di rabbia. Ora ti calmi e poi scendi giù, chiederai scusa a tutti di questo comportamento e fine della storia." -disse serio il suo padrino e quando rimase solo, lo odiò ancora di più.

Inutile dire che non si fece vedere, non aveva voglia di chiedere scusa per un qualcosa che non aveva fatto, stette seduto sul letto e venne interrotto solo dall'arrivo di Eleanor, che si sedette sul letto. "Io tifavo per te, se proprio lo vuoi sapere." -disse e Harry si fece stringere dalla ragazza, scoppiò a piangere sulla sua spalla. "Mi sento così arrabbiato, li odio, li odio per avermi tenuto all'oscuro di tutto." -si sfogò e la ragazza accarezzò la schiena. "Lo so Harry, non sai quante volte ho chiesto di dirti la verità. A volte penso che Silente non dovrebbe tenerti nascosto nulla, ma sai bene quanto é pazzo quel vecchio. Sono sicura che se l'anno scorso avesse saputo delle lettere non mi avrebbe permesso di aiutare papà" -confessò la ragazza mentre Harry accarezzava il pancione. "Alcune volte nemmeno io lo capisco, é così criptico." -sospirò Harry.

Eleanor Black, la chiave di tutto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora