/22/.

63 4 1
                                    

Harry fu sempre più silenzioso e non parlava quasi con nessuno, se non con Eleanor che era l'unica a vederla come lui. Poi finalmente o sfortunatamente arrivò il primo settembre e il corvino poté uscire dalla sua stanza e da quella casa che per lui era stata un inferno. Insieme ai suoi migliori amici arrivò alla stazione e senza salutare nessuno degli adulti. Quando salì sul treno, si scontrò con Draco che prese a offenderlo. "Quindi il caro Potter é sotto inchiesta, sempre a metterti in mostra vedo" -disse e i suoi scagnozzi risero. Harry perse la testa e gli diede un pugno sul naso. Ron lo fermò prima che potesse scagliarsi contro e lo spinse nella cabina. "Ma dico sei impazzito?" -disse Hermione entrando seguita da Eleanor che gli batté il cinque.

"Se lo meritava, quest'anno lo distruggo" -rispose  il corvino e poggiò la testa sulla spalla di Eleanor che prese ad accarezzargli i capelli. "Hermione niente ramanzine, é distrutto e scatta come una molla non appena gli si da contro. Lo sappiamo" -disse alla riccia che annuì. A metà viaggio vennero raggiunti dai due gemelli che si complimentarono con il corvino, che sorrise e tornò ad ignorare tutti. 

La sera arrivarono alla stazione del villaggio e Eleanor lo svegliò. Una volta fuori dal treno, prese una carrozza e si massaggiò le tempie, aveva dei forti mal di testa che lo stavano facendo impazzire. Non sapeva se la colpa era della cicatrice, ma sperava che non avesse un attacco proprio in quel momento, non voleva dare spiegazioni. Una volta al castello, seguì distrattamente lo smistamento e mangiò veloce, voleva andare nella sua stanza e stare finalmente in pace. 

Eleanor, lo guardò andare via non appena saputa la parola d'ordine e sospirò. Voleva aiutarlo, ma nemmeno lei sapeva nulla, da quella sera in cui aveva minacciato l'ordine di dirgli tutto, l'avevano esclusa da altre riunioni. Il padre gli diceva che era per il loro bene, ma Eleanor aveva un pessimo presentimento. Non aiutava nemmeno l'arrivo di una nuova docente di difesa, che si rivelò essere il rospo rossa che era all'udienza di Harry. Nessuno aveva trovato di buon occhio la docente che aveva avuto il coraggio di interrompere il preside. Mai nessuno l'aveva fatto, ma cattivamente Eleanor si trovò ad apprezzarla, lei odiava il preside non gli ispirava assolutamente fiducia. Sentiva come se stesse usando tutti loro per i proprio tornaconti. L'avrebbe tenuto d'occhio.

Poi, anche lei insieme al fidanzato, raggiunse il dormitorio e andò nella stanza di Harry trovandolo nascosto dietro le tende del letto. Le aprì e andò a stendersi accanto. "Come stai?" "Nervoso, non voglio più fare stupidi incubi dove tutti voi morite" -rispose stanco e chiuse gli occhi. La cicatrice bruciava leggermente. "Ti brucia di nuovo?" -chiese la ragazza e il corvino annuì. "Non lo dirò a nessuno, loro non mi dicono nulla e io ricambio" -aggiunse e la ragazza rise abbracciandolo. I due dormirono insieme, Eleanor non voleva lasciarlo in balia dei suoi incubi. In piena notte, lo aveva dovuto calmare dopo un attacco di panico, e nessuno dei due dormì di nuovo. La mattina, la ragazza lo lasciò solo per cambiarsi i vestiti e poi tornò da lui. 

"El, non voglio che tu stia sempre con me, ieri non hai proprio pensato Fred, non voglio che passi così poco tempo con il padre del piccolo." -le disse mentre scendevano le scale. "Fred capirà, ora sei tu che hai bisogno di me. Sono l'unica che sa cosa ti succede e non posso lasciarti solo." -rispose e una volta in sala comune andò a baciare il fidanzato e poi andarono a colazione. In sala grande, a metà colazione, arrivò una lettera per il corvino. L'aprì e quando la lesse sentì la rabbia montargli in petto. "Non sono un bambino" -sibilò e lasciò la sala grande senza fare colazione e con la rabbia a mille. Chi aveva dato il permesso a Hermione di fare la spia a Sirius? Chi aveva dato il permesso all'uomo di riprenderlo manco fosse suo figlio? Ecco cosa pensava mentre andava nell'aula di difesa e si sedeva al solito posto. 

In tasca aveva ancora la lettera che decise di bruciare e di non mandare risposta. Sirius non era suo padre, non aveva diritto di riprenderlo su cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato. Quando anche gli altri raggiunsero la sala, vide Hermione guardarlo dispiaciuta ma Harry la guardò male e poi la ignorò. La professoressa entrò in aula e fece un discorso smielato con la sua stupida voce da bambina di tre anni. "Quindi, prendete il libro e leggete" -finì il suo discorso, per tutto l'anno scolastico non avrebbero fatto nessuna pratica ma solo teoria. "Mi scusi, ma come facciamo a difenderci solo con la teoria?" -chiese Harry alla professoressa. "Difendervi da cosa?" -chiese usando lo stesso tono di voce. "Da Voldemort e dai suoi seguaci." -rispose ovvio. "Le assicuro signor Potter che non ce nessun pericolo e non nominare quel nome." -rispose severa e Harry sbuffò. "Come lo spiega il mio attacco? E l'anno scorso? Voldemort è tornato" -continuò ignorando Hermione che gli suggeriva di smetterla.

"Potter detenzione questa sera nel mio ufficio." -rispose la docente incazzata e poi intimò gli altri di tornare a leggere. "Ma.." "Signor Potter un'altra parola e verrà espulso dalla mia classe. Quello che ce stato l'anno scorso è stato tutto un errore." "Come la sua nascita" -sussurrò e la professoressa lo sentì. "Fuori da qui Potter, e i tuoi genitori saranno avvisati" "Non so se lo sa, ma i miei genitori sono morti, buona fortuna" -prese lo zaino e lasciò l'aula. Andò sulla Torre di Astronomia e si sedette sul bordo della finestra. "Odio questa cazzo di scuola e la mia cazzo di vita" -sussurrò nervoso e si stese sul pavimento, addormentandosi.

Eleanor, dopo la lezione, andò a cercarlo e lo trovò dormiente sulla torre di Astronomia. "Harry" -sussurrò mentre gli accarezzava i capelli. "Mhh" -mugugnò il ragazzo svegliandosi. "Sei stato una forza prima, lo sai? La Umbridge era nera di rabbia" -disse aiutandolo ad alzarsi e il corvino gli accarezzò il pancione. "Sarai una brava mamma" -disse guardandola. "Ti stai prendendo cura di me come una madre, e sei brava" -continuò venendo poi sorriso dalla ragazza. "Andiamo a pozioni su" -disse la ragazza e poi andarono nei sotterranei, dove parteciparono alla lezione.

Quella lezione fu rilassante per il corvino.


Eleanor Black, la chiave di tutto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora