Le lezioni finirono e il pomeriggio El lo passò nelle serre a leggere un libro, più che altro voleva tenere la mente occupata e non pensare a Fred. La sua calma finì quando vide entrare il furetto biondo e si alzò dalla panca di scatto prendendo la bacchetta. "Non sono qui per attaccarti, ma voglio parlarti" disse il biondo alzando le mani, El annuì senza però abbassare la bacchetta. "Cosa vuoi?" "Io non volevo che Fred morisse, credimi mi stava simpatico" disse ed El rise sarcastica "Certo, allora cosa vuoi?" "Devi credermi, ad uccidere Fred era compito mio, ma mio padre ha preso il mio posto, io non l'avrei mai ucciso" disse nuovamente ed El lo guardò scossa "Perché?" chiese abbassando la bacchetta "Perché non volevo diventare un assassino, ma sta volta ho un secondo incarico, e se fallisco morirò per mano dell'Oscuro." rispose sedendosi sulla panca "Cosa posso farci io?" "Aiutarmi" "Come?" "Devi avvisare Silente che l'Oscuro mi ha chiesto di ucciderlo, devi denunciarmi a lui, devi fare in modo che venga preso e portato via" disse pratico ed El sospirò.
Si sedette accanto e lo guardò "Draco, perché non ti ribelli' Sai vero che rischi il carcere?" "Lo so, ma che scelta ho?" "Affidati a Silente, all'Ordine." "No, troverò solo la morte, e poi metterò in pericolo mia madre, non posso" disse portando le mani nei capelli, mai El lo aveva visto così vulnerabile. "Draco, io proverò a parlare con Silente, non ti prometto nulla. Ma tu pensaci a ciò che ti ho detto." disse e lasciò le serre. Tornò al castello e si diresse verso l'ufficio del Preside, dove attese di esser accolta. "Eleanor a cosa devo la tua visita?" chiese il preside facendola sedere. "Preside, signore ho appena parlato con Malfoy" disse sedendosi "Di cosa avete parlato?" "Lui doveva uccidere Fred, ma é venuto meno e suo padre l'ha ucciso, era tutto un ordine di Voldemort" disse e il vecchio preside sospirò. Sospettava che Draco fosse coinvolto in qualche modo. "Cosa ti ha chiesto il ragazzo?" "Lo devo denunciare a lei, fare in modo che lo portano via" "E come potresti fare?" "Dirvi che lui ha il compito di uccidervi, sempre sotto ordine di Voldemort" rispose e lo guardò.
"Quindi il giovane Malfoy ha il compito di uccidermi" "Si, signore, ma lui non vuole e mi ha chiesto aiuto. Mi creda, non l'ho mai visto così spaventato e vulnerabile" "Penserò a cosa fare, grazie per avermelo detto" e la congedò. El uscì dall'ufficio e andò verso i dormitori, ma George la fermò a metà percorso "El, dov'eri?" "Dal preside" rispose stando sul vago "Bene, che voleva?" "Nulla, sapere come stessi" e George annuì "Ti va di venire nei miei alloggi?" chiese ed El annuì, doveva staccare il cervello e solo il ragazzo poteva aiutarla. I due così andarono negli alloggi privati di George, che si rivelò essere nei sotterranei. Una volta nella stanza, non gli diede tempo di chiudere la porta, che lo spinse a sé e lo baciò con foga. George la prese dai fianchi e la poggiò contro la parete approfondendo il bacio.
El portò le gambe intorno al bacino del rosso, che scivolò con le mani verso il suo sedere, che strinse. "Il letto lo trovo molto più comodo" sussurrò El e il rosso la portò sul letto matrimoniale, dove la stese e si stese su, riprese poi a baciarla e con una mano andò a sbottonare la camicia di lei, mentre era impegnata a sfilare la cinta dai pantaloni di lui. George, una volta che El rimase in intimo, l'ammirò e sentì i boxer stretti come non mai. "Ti sei incantato?" lo prese in giro la ragazza, il rosso scosse la testa e la baciò con foga mentre gli toglieva anche l'intimo. El cambiò le posizioni e trovandosi sul ragazzo portò una mano sul membro eretto e duro del rosso e passò ad accarezzarlo lentamente mentre si godeva le espressioni di George al suo tocco. "E' tutto così perfetto" disse il rosso prima di unirsi alla ragazza, i due stettero tanto tempo insieme sfogando tutto il loro dolore.
La sera si presentarono a cena, El andò a sedersi al tavolo rosso oro, George al tavolo dei docenti. "Come stai?" gli chiese Harry accarezzandogli la gamba. "Bene, e tu?" "Diciamo" rispose ed El annuì, non andava bene nemmeno all'amico. Dopo la cena, Harry ed El fecero una passeggiata nei giardini del castello, senza parlare. Entrambi avevano sulle palle dei pesi, Harry doveva trovare il modo per sconfiggere Voldemort ed El avrebbe cresciuto suo figlio da sola, che chiedeva sempre del padre. "Che strana la vita, un attimo prima sei felice, l'attimo dopo piengi la morte di un caro." iniziò Harry guardando il cielo "La vita é fatta di imprevisti, se tutti fossimo a conoscenza della data della nostra morte, vivremo con la paura e il terrore. Alcune volte meglio restare allo scuro, si vive meglio." rispose El prendendogli la mano.
"Quest'anno le cose cambieranno, lo sento nell'aria. Ho troppe responsabilità e ho paura di fallire, di mandare tutto all'aria e rischiare di perdere i miei cari. Ho paura El." "Harry, lo capisco ma non sarai solo, hai me, hai i tuoi amici e la tua famiglia. Insieme ci vendicheremo e uccideremo Voldemort una volta per tutte. Finché restiamo uniti, tutto andrà per il meglio." ed Harry ci voleva credere, ci voleva credere davvero.
L'indomani, subito dopo la colazione, El venne convocata dal preside, ormai sapeva che quando succedeva non era mai per una bella notizia, ma ci sperava sempre. Entrò nello studio e non appena vide il volto colpevole della signora Weasley, capì che non erano affatto belle notizie. Pensò al figlio, al padre, alla madre, aveva troppi cari a cui pesare. "Cosa succede stavolta?" chiese senza perdere tempo. La signora Weasley gli prese le mani "Scusami, non era mia intenzione" disse tra le lacrime "Molly, cosa succede?" chiese la ragazza avvertendo la tempesta arrivare "Lo hanno preso...hanno rapito di nuovo Georgie...." tre parole, tre parole che la fecero crollare in terra esterrefatta. Suo figlio, preso di nuovo dai mangiamorte, sta volta non era così sicura che lo avrebbero lasciato illeso. "Chi, voglio sapere chi" chiese ignorando l'aiuto del preside per rimettersi in piedi "Bellatrix e Piton. Hanno lasciato questo biglietto" e lo passò con le mani tremanti.
El prese il biglietto e lo lesse - Se vuoi vedere tuo figlio vivo, consegnati a noi e non gli torceremo nemmeno un capello. Sta a te la scelta, hai ventiquattro ore, se vuoi sacrificarti al posto di tuo figlio, fatti trovare a Nocturne Alley alle due di domani notte, se non verrai, riceverai la testa mozzata di tuo figlio.- e tremò di paura e terrore, immaginò il corpo del figlio senza testa e vomitò la colazione. A raggiungerla fu George che andò da lei "Cosa succede ora" e la ragazza gli passò il biglietto. George divenne tutto un fuoco, dentro di lui ardeva il desiderio di uccidere tutti quei bastardi. "Mio nipote non lo toccheranno" disse a denti stretti. "Ragazzi, abbiamo ventiquattro ore per escogitare un piano, non perdiamo tempo, la vita di George dipende da noi" si intromise Silente grave.
Ad El sembrò che il tempo passasse velocemente, ma erano solo passate tre ore dalla convocazione di Silente, altre vent'un ore allo scambio.
STAI LEGGENDO
Eleanor Black, la chiave di tutto.
FanfictionPer Eleanor Black era il suo quarto anno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. La ragazza, figlia dell'ononimo Sirius Black e di Marlene McKinnon, aveva ricevuto la sua lettera alla fine di agosto, mentre era nella dimora degli zii, la fam...