20. Champagne, strawberries... & Bacon

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Erano giorni pieni di impegni quelli che stavo trascorrendo nella grigia Milano.
Avevo organizzato l'ennesimo stand per una fiera in cui l'azienda per cui lavoravo avrebbe esposto ed in più mi era stato assegnato un progetto tutto mio da seguire. Si trattava di rimodernare una vecchia cascina di campagna nel modenese, mantenendo le linee rustiche tipiche delle antiche dimore di quella zona. Era un progetto davvero stimolante per me ed avevo già in mente qualche idea sul modo in cui realizzare il tutto e sulle cifre ed i tempi che ci sarebbero voluti per ultimare i lavori. Non mi restava che mettere assieme il preventivo e presentarlo al cliente. E per questo... beh... sarei dovuta andare a trovarlo sul posto! La cosa mi entusiasmava parecchio: ogni occasione di allontanarmi da Milano e dalla solita routine mi ridava quella ventata di libertà necessaria a non sentirmi costantemente in trappola.
Avevo anche mantenuto viva la corrispondenza con Doriana, che mi aveva confermato che presto sarei dovuta ritornare a Napoli, per aiutarli con gli spazi del set di Lisa Marcelli. Le date esatte ancora non erano state definite e questo creava non pochi problemi ad una maniaca del controllo come me! Lo ero solo quando si trattava di questioni lavorative però, stavo migliorando.

Provata da tutto quello sballottamento, la sera arrivava come un toccasana. Mettevo piede in casa e gettavo immediatamente via le scarpe col tacco. Stappavo una bottiglia di vino e ne riempivo un calice tutto per me. Mi massaggiavo i piedi, stanchi da tanto correre su e giù da un piano all'altro dell'ufficio, e, seduta alla mia poltrona preferita, afferravo il cellulare e chiamavo Lino.
Era il nostro momento di quotidianità, quello che ci ritagliavamo per noi due a tutti i costi, lottando con gli impegni e con tutto ciò che si opponeva alla puntualità con cui sentivamo il bisogno di parlarci. A volte le nostre conversazioni per necessità duravano pochi minuti, altre volte ore, ma mai sentivamo quell'imbarazzo che tendenzialmente si avverte quando non si può parlarsi di persona.

Erano passate due settimane dal nostro arrivederci ed io all'inizio pensavo che, col passare dei giorni, la frequenza dei nostri scambi sarebbe andata scemando, che le cose fra noi si sarebbero raffreddate, che sarebbe finita. Mi sbagliavo.
Lui mi stupiva, ancora ed ancora.
Lino era presente nella mia vita, nonostante i chilometri a dividerci fossero tantissimi e gli impegni da far collimare a volte troppi. Con lui potevo parlare dei progetti che mi venivano proposti ed ogni volta le sue parole di incoraggiamento ed i suoi consigli erano preziosi per me. Voleva sapere come trascorressi le mie giornate e mi raccontava delle sue. Ci scambiavamo parole, pensieri, amore.

Quella sera in particolare avevo proprio desiderio di parlargli. Iniziavo ad avvertire sempre più forte la sua mancanza e poi gli dovevo raccontare del nuovo progetto che mi era stato affidato. Ero su di giri perché pregustavo la sua reazione a questo mio successo ed anche un po' triste perché iniziavo ad avere bisogno dei suoi tocchi, delle sue mani su di me, dei suoi baci dolci ed allo stesso tempo pieni di passione e desiderio, dei nostri discorsi profondi e delle nostre risate.
Come aveva fatto in così poco tempo a riempire tutti quei buchi che c'erano nella mia vita... ancora me lo chiedevo.
Nel frattempo il telefono squillava. E lui al terzo trillo rispose:

Lino!

Non gli diedi neanche il tempo di parlare per primo.

Sara, finalmente! Come stai? Sei arrivata a casa?

Bene! Sono appena arrivata e sono praticamente distrutta. Tu? Com'è andata oggi sul set? Ah... ricordami che poi ti devo dare una notizia bomba!

È andata molto bene. Abbiamo fatto la prima chemistry read con Vanessa, che è arrivata oggi e domani già riparte. È andata alla grande! Lei è molto professionale, ma anche molto umana. Tra noi si è creato subito un certo feeling...

Un certo feeling dici, eh?

Ridacchiò. Il tono mi fece pensare che mi stesse prendendo in giro. Io un po' scherzavo, un po' tentavo di raccogliere informazioni. Parlare con lui era l'unico modo che avevo!

Un Lino... è per sempre!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora