28. Mi vuoi sposare?

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La scatolina di velluto giaceva chiusa fra le sue mani, che sembravano tremare leggermente.

Il mio cervello produceva pensieri bizzarri alla velocità della luce.
Non c'era scenario che la mia mente non avesse contemplato in quegli istanti.
Poteva trattarsi di una semplice collanina, mi dicevo, un braccialetto, un ciondolo, anche un anello... un anello semplice, senza pietre preziose che stessero a rappresentare un per sempre, che forse era troppo presto per immaginare. Poteva essere una promessa di felicità a scadenza variabile, momentanea, non necessariamente eterna.

Cercavo di tranquillizzarmi, ridimensionando le proporzioni del suo gesto di condurmi con sé nell'ingresso e tirare fuori quel pacchetto, che sembrava quasi una bomba ad orologeria pronta all'esplosione; ma Lino, nel frattempo, aveva sollevato gli occhi dalla scatolina e li aveva posizionati su di me, sul mio volto. Dovevo essergli parsa parecchio sconvolta, perché alla vista dei miei occhi praticamente sbarrati, non riuscì a trattenere un sorriso.

<< Amore! Cos'è questa faccia? Lo rimetto a posto se vuoi! >>, mi disse, ridacchiando di gusto, e fece per ricacciare la scatolina nella tasca della giacca.
Non riuscivo a parlare. Ingoiai rumorosamente e mi misi a fissare quella sua dentatura imperfetta, che donava un carattere così particolare e distintivo al suo volto. Era sexy da morire. Ed era tutto mio, per sua stessa ammissione. Non stavo sognando, ma non ci potevo ancora credere!
Dato che le parole continuavano a non uscire, passai ai fatti. Intercettai la sua mano, sempre più vicina alla giacca, e la bloccai fra le mie dita. Quella stessa mia mano impertinente Lino la prese, la baciò e poi se la posò sul petto, a direzione del cuore, non smettendo neanche un secondo di sorridermi con gli occhi e con le labbra.
I nostri sguardi si persero gli uni negli altri.
Quella sensazione di calore nel petto che sentivo era tutto l'amore che provavo per lui, che cercava di venir fuori, unito alla consapevolezza di essere nel momento giusto, con la persona giusta. Ed era proprio lì che non mi sentivo più sbagliata, non mi sentivo più inadatta, non mi sentivo più in una pellicola che mai avrebbe avuto me come protagonista, ma solo come comparsa.
Mi sentivo nuova, rinata.
E non mi sentivo più sporca.
Ero pulita, nitida, trasparente, dinanzi ai suoi occhi pieni d'amore.

Si inginocchiò.
E prese a parlare.
<< Sara, amore mio, da quando ti ho conosciuta mi sembra, con te, di aver finalmente ritrovato l'equilibrio. Sai... come quando sei su uno di quei dondoli del parco giochi, in cui solo in due si riesce a volare! Mi piace pensare che io e te siamo un po' come quei bambini che su quei dondoli ci salgono e che quando uno dei due è giù l'altro lo tira su e viceversa. Questi giorni appena trascorsi sono stati difficili per te ed io spero solo di essere stato un po' quel bambino che da terra ti abbia fatto capire che con una piccola spinta si può tornare a volare. Tu per me sei stata sempre quella bambina monella che scalcia, freme, ma che con un sol balzo ti fa toccare il cielo con un dito. Mi hai sollevato nei momenti difficili, mi sei stata accanto quando forse non lo meritavo, hai capito l'amore che provo per il mio lavoro e lo hai accettato. Hai compreso quanto il mio mestiere, la mia arte, siano una parte importante della mia vita ed io ti prometto che farò di tutto perché mai entrino in competizione con l'amore che provo per te, che è forte, immenso, tutto nuovo. E, soprattutto, profondamente diverso. Ti ho confessato che ho avuto paura di perderti, ma proprio quella paura mi ha aiutato a realizzare che io una vita senza te non riesco proprio più ad immaginarmela... >>.

Fece una piccola pausa, come a voler prendere fiato e, assieme ad esso, coraggio.
Le lacrime rigavano il mio viso, già fiaccato dai lunghi giorni trascorsi in ospedale, ma il mio cuore era irrimediabilmente felice, felice di ritornare a battere all'impazzata, di tornare a solcare mari, superare ostacoli, in sintesi, vivere. E, facendolo nel modo più alto in cui si potesse fare, ero pronta ad amare. Amare alla massima potenza, come avevo creduto di amare prima di Lino, ma come mi resi conto di non aver mai fatto prima di lui.

Un Lino... è per sempre!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora