Ho ceduto! Mi mancavano troppo questi due... spero mancassero anche a voi!
😉💕
————————————————————————<< Sara, stavo pensando... >>, iniziò Lino.
Era domenica mattina ed i piccoli dormivano ancora beatamente, ci concedemmo perciò anche noi qualche momento di relax in più fra le coperte. Stretti in un caldo abbraccio, Lino mi sfiorava la schiena con la punta delle dita.
Aurora era stata da poco promossa alla sua stanzetta e Tommaso dormiva nel suo bel lettino già da qualche tempo. La nostra stanza era finalmente tornata ad essere il nostro personale mondo, fatta salva qualche incursione inaspettata di Tommaso e la spola che io e Lino continuavamo a fare ogni notte tra camera nostra e camera di Aurora. Insomma, non era un totale ritorno alla normalità, ma ci stavamo provando!Assonnata e con le sue mani su di me, che anche dopo anni continuavano a farmi sempre lo stesso effetto, emisi una specie di grugnito soffocato, sperando che Lino lo interpretasse come un via libera, un segno del fatto che la mia mente fosse abbastanza vigile da ascoltarlo.
<< ... insomma, è da ieri sera che penso che io, sì, ti ho fatto la proposta di matrimonio, ti ho dato questo bellissimo anello e tutto quanto... >>, disse, prendendomi la mano e portandosela davanti agli occhi, << ma poi... non ci siamo più sposati! >>.
Una constatazione come quella, anche se fatta di primo mattino, dopo infinite notti di deprivazione di sonno, allattamenti, pannolini, capricci e momenti di intimità ritagliati agli orari più impensabili, mi lasciò comunque meno interdetta di quanto sarebbe successo in un altro momento. Forse stavo finalmente imparando a non aver più paura di impegnarmi. Del resto, due figli e qualche anno di convivenza più tardi, continuare ad avere quella che gli inglesi chiamano fear of commitment perdeva completamente di senso! Anzi, sarebbe stato abbastanza assurdo!Il susseguirsi dei capitoli della nostra storia aveva lasciato poco spazio al pensiero del matrimonio. La celerità con cui eravamo passati dal conoscerci all'essere coppia ed al diventare genitori, ci aveva in qualche modo spinti a saltare dei passaggi.
Che non fossimo sposati era ben vero, ma si poteva a ragion dire che noi due ci fossimo sentiti marito e moglie sin da subito. Avevamo affrontato difficoltà ed ostacoli senza mai perderci di vista, ci eravamo presi per mano ed insieme avevamo custodito quel sentimento che ci univa, impedendo al caso, alle cose della vita, di allontanarci. Ci eravamo scelti, e da quel momento, a parte qualche paura iniziale, non c'era stato nulla che avesse mai scalfito quella fitta coltre di protezione della quale ci rivestivamo gli uni gli altri.
Pur non essendocelo mai detto apertamente, eravamo consci del fatto che non servisse un pezzo di carta per dimostrare quanto fossimo oramai inseparabili. Fondamentalmente, una cosa sola.<< Mi stai per caso chiedendo di nuovo di sposarti? >>, chiesi, sollevandomi leggermente dal materasso facendo pressione sui gomiti. Ero solita dormire a pancia in giù.
E subito dopo aggiunsi, ridendo sotto i baffi, << Perché se così fosse, questa volta avrei bisogno di lunghe opere di convincimento da parte tua prima di accettare! >>.
Lo guardai negli occhi, velando i miei di una certa malizia.
<< Ah sì, eh? >>, ridacchiò.
<< Mmmh mmmh >>, annuii.
<< Vieni qui! So io come convincerti! Ed anche in fretta! >>
<< Presuntuoso! >>, ribattei, ma lui era già su di me, il suo peso schiacciava il mio corpo e le sue mani erano già sulle mie cosce nude prima e sulle mie natiche poi. Il tempo delle parole era ufficialmente finito.
Si sollevò e tirò su anche me, facendomi mettere in ginocchio, di spalle dinanzi a lui. Le sue braccia possenti circondavano le mie, che teneva strette dietro la mia schiena. Mi baciò il collo, morsicchiò i lobi delle mie orecchie strappandomi un gemito soffocato, passò alle spalle e poi, lasciandomi ricadere in avanti sul materasso, prese a lasciare tiepidi baci e morsi sulla mia schiena, che liberò dalla copertura del leggero top che indossavo. Scendendo sempre più giù, e sollevando il mio bacino dal materasso, mi sfilò il pantaloncino del pigiama e gli slip. Qualche schiaffetto sulle natiche mi colse di sorpresa, bloccandomi il respiro. Potevo già pregustare quello che sarebbe successo di lì a breve. Ma Lino disattese le mie aspettative. Mi prese per i fianchi e mi fece mettere carponi sul materasso.
L'aria era già parecchio calda, ma lui aveva deciso di farmela davvero sudare... e godere.
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Un Lino... è per sempre!
RomantizmSara è una giovane donna profondamente delusa dall'amore e sin troppo assorbita dalla carriera. Una telefonata della Lux Vide imprimerà un cambiamento nella sua vita e, grazie al lavoro che la casa di produzione le proporrà, conoscerà lui, Lino Gua...