Josken J.
"E poi abbiamo messo la Caccabomba e siamo scappati," finì di raccontare Josken con entusiasmo al padre, che rise, le mani sul volante.
"Siete stati mitici," commentò Lee.
Sua madre Susan, però, non sembrava condividere a pieno ciò che avevano fatto.
"Avreste potuto finire nei guai," obbiettò infatti, con quella calma e quella tranquillità che rendeva palese quale fosse stata la sua Casa a Hogwarts.
"O fare finire nei guai noi," intervenne Alby.
Josken si voltò verso di lei. "Ehy! Ma credevo che tu stessi dalla nostra parte!"
"E lo sono," affermò prontamente la ragazza "ma solo ed esclusivamente se niente di ciò che fate ha ripercussioni su di me."
"Pff...guarda che la vita stessa é un rischio"
"Non importa," si indignò Ruby all'istante. "Avreste potuto fare male a qualcuno! Pensa se un Primino fosse passato in quel momento nel corridoio! Avrebbe concluso l'anno in infermeria!"
"E nel bagno," borbottò Alby, e Josken non riuscii a nascondere una risata.
Gli occhi azzurri di Ruby li fulminarono entrambi.
Lee sbuffò. "Forza dai, non é successo niente.
É inutile pensarci.""In teoria dovremmo dargli una punzione," intervenne pacata Susan, facendo sgranare gli occhi sia a Lee che a Josken; "ma so già che tu non farai niente perché ti trovi d'accordo con Jok; quindi pretendo solo che tu prometta di fare più attenzione mentre fate quelli scherzi. Intesi?"
Josken tirò un sospiro di sollievo. Per un momento aveva davvero pensato al peggio.
"D'accordo mamma," disse, "te lo prometto."
"Grazie."
Un attimo dopo, la macchina si fermò. Susan scese immediatamente, aprendo la portiera a Alby, che si precipitò fuori come una furia. Ruby alzò gli occhi al cielo per la velocità della sorella, e scese con tranquillità e compostezza.
Josken, a cui né l'una né l'altra cosa interessava, scese senza ritegno. Lee lo guardò soddisfatto e, con un colpo di bacchetta, fece volare i tre bauli nella casa.
Josken aveva sempre adorato la sua casa, perché era come lui: molto fatiscente, tanto che raramente passava inosservato, e a solo chi avesse evidenti mancanze in fatto di vista. Il giardino la avvolgeva, e l'erba era di un verde brillante, merito dei diversi incantesimi che Susan si divertiva a lanciare; la costruzione, che si ergeva alta e fiera, era di un colore bianco accesso, che durante l'estate non faceva altro che sottolineare la sua presenza lì. Si vedeva da oltre un miglio di distanza, come una perla dentro un ostrica, ed era impossibile da confondere con quella dei vicini - tutte uguali e a mattoni rossi.
La bella visione era guastata dalla porta, che era come un buco nella neve. Nera e lucida, spesso veniva scambiata per del buio, quando invece, se si ci concentrava abbastanza, si riusciva a scorgere l'ammiccante d'oro del pomello posto proprio al centro del legno. Le finestre si aprivano come occhi in quella casa. Non avevano punte inferriate, e la sola difesa erano gli incantesimi scagliati da Susan. Spesso mettevano inquetudine a chi vedeva la casa per la prima volta, due lenti senza vita che fissavano chiunque arrivasse abbastanza vicino da notare tutti i particolari.
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Frozen Heart (Nuova Generazione)
FanfictionStorie. Tante storie che si intrecciano, mutano, cambiano; intessono il complicato reticolo di vita che avvolge il mondo magico mentre più in là, fuori dalle mura del castello di Hogwarts, una nuova minaccia si avvicina, rendendosi via via sempre pi...