Hope P.
Quello che un tempo era stato la sala da pranzo di villa Malfoy, ora era la cosa più simile a una sala della musica che Hope avesse mai visto. Non che fosse un esperta in certe cose - suonare non le era mai piaciuto, e preferiva molto di più ascoltare che praticare direttamente.
Però sì. Quella era diventata la stanza della musica. Sala, stanza, luogo con gli strumenti, c'erano un sacco di sinonimi per chiamarla. Non ne avevano mai deciso uno in modo definitivo. Era sempre rimasta qualcosa di astratto, che sfumava nelle loro menti in modo personale, come qualcosa che non aveva i giusti confini.
Hope sostava sulla porta. Non era indecisa se entrare o meno, ma ugualmente non ne era sicura. Non era certa di non fare qualcosa di sbagliato. Certo, Draco aveva messo loro a disposizione l'intera casa, quindi era suggeribile che lo fossero anche le stanza; non aveva mai detto che alcune erano loro proibite. Eppure pensava che approfittarsi così della sua ospitalità fosse un po' troppo. Da ingordi. Certo, Belle che restava solo nella stanza che le aveva destinato Draco era esagerata, troppo riservata, ma Hope non voleva essere l'eccesso opposto.
E mentre stava ancora riflettendo si ritrovò di un passo dentro la stanza. Abbastanza sorpresa, si guardò intorno. La luce pioveva dalla finestra come lancia dorate, e disegnava una lunga striscia gialla sul pavimento.
Lì, proprio accanto a quella finestra, c'era un pianoforte. La luce solare illuminava gli spartiti che si trovavano in posizione. Erano fogli un po' malconci, ma le note si leggevano bene, chiare e nere contro lo sfondo giallo. Era chiuso, visto che l'unica persona che lo suonava era andata via. La superficie nera mandava qualche bagliore, quasi come luccicasse come un fiume sotto i raggi del sole. La seduta era in pelle rossa, morbida come un cuscino.
Scorpius lo suonava sempre. Era l'unico che lo sapeva suonare. Ed era anche parecchio bravo, Hope lo aveva sentito diverse volte e, perfino lei che non aveva un orecchio adatto, poteva dire che la sua musica fosse eccellente. Conosceva molti brani - anche se Hope non me avrebbe saputo citate alcuno, di musica non si intendeva. Alcuni li aveva anche imparati a mente. Hope sapeva riconoscere, però, solo quelli che poteva associare a uno stato d'animo.
La sua musica aveva un enorme vantaggio. Scorpius non aveva mai saputo esternare i suoi sentimenti. Capire cosa provasse era difficilissimo, e spesso era sembrato indelicato quando invece non riusciva solo a mostrare il proprio dispiacere.
Hope aveva sempre immaginato che avesse una sorta di corazza, un armatura che stampasse perennemente una faccia neutrale al suo esterno, quando Scorpius poteva benissimo star morendo dentro.E suonado sembrava che tutto venisse fuori. I suoi pensieri, i suoi umori, sembravano trovare una via di uscita dal suo corpo seguendo l'ordine delle note. Le sue emozioni cavalcavano i brani di tutti i musicisti famosi, e finalmente potevano arrivare al cuore delle persone che gli stavano intorno; dimostrare a chi non lo conosceva che non era solo una persona impassibile, senza cuore. Che se stava muto davanti a una tragedia e non sembrava dispiaciuto non era perché non lo fosse, ma perché non riusciva a dimostrarlo.
La musica era l'unica via di fuga per quelle emozioni che potevano anche ucciderlo se rimanevano troppo al suo interno. La musica era l'unica ammaccatura in quella corazza che aveva intorno e filtrava i suoi sentimenti al mondo esterno.
Hope non dubitava che fosse l'insegnamento dei Malfoy ad averlo ridotto così. Che fosse il loro motto di restare sempre impassibili a tutto che gli aveva fatto costruire quella facciata apatica dove quasi nessuno poteva passare oltre. Che fosse la regola nessuno deve capire ciò che pensi a averlo ridotto a un unica espressione del viso privo di lacrime.
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Frozen Heart (Nuova Generazione)
FanfictionStorie. Tante storie che si intrecciano, mutano, cambiano; intessono il complicato reticolo di vita che avvolge il mondo magico mentre più in là, fuori dalle mura del castello di Hogwarts, una nuova minaccia si avvicina, rendendosi via via sempre pi...